PICCOLE LUCI NOTTURNE
Piccolo buio, Cristina Petit
Il Castoro 2014
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"Un martedì sera di novembre
senza luna, sarà stato per un prurito o forse uno starnuto, Talla si
svegliò.
Come fu come non fu, il sonno non
tornò, e Talla vide una piccola luce che veniva da un'altra stanza.
Io sono una bambina grande, questo è
solo un piccolo buio per me e quella luce arancione non è certo..."
Se tu, Talla, non apri quella porta
non saprai mai che cosa è quella luce arancione.
Se tu, lettore, non giri la pagina non
saprai mai che cosa è quella luce arancione.
Serve coraggio, in entrambi i casi.
Talla apre la porta e tu lettore giri
la pagina ed entrambi scoprite che la luce arancione NON è l'uomo
nero che vi vuole portare via.
E così, di piccolo buio in piccolo
buio, di di porta in porta, di parete in parete, di ambiente in
ambiente, Talla insegue le tante lucine colorate, sempre diverse, e
tu lettore, di pagina in pagina, verifichi con lei che non si tratta
di squali, fantasmi, mostri o lupi.
Fino ad arrivare insieme nell'ultima
camera della casa e constatare che quel bagliore lo dà la lampada
del comodino di mamma, rimasta accesa, perché la poverina,
evidentemente molto stanca, si è addormentata con il libro sulla
faccia.
Con la mappa finale dell'intero
appartamento di Talla che è nell'ultima pagina del libro puoi
ripercorrere con lei tutto il tragitto che ha fatto e allora,
sfogliando a ritroso, riesci anche a capire qui pochi particolari
dell'arredo che qualificano ogni ambiente, seppure avvolti dal grande
buio.
Il buio, e la relativa paura del, è
tema caro ai piccoli lettori. Come sempre, essendo il buio un
contenitore potenzialmente infinito, dà modo di declinare secondo
forme tra loro molto diverse le storie che lo riguardano.
Qui sembra insolito lo spunto di
partenza, ovvero quelle lucine che pulsano in molte delle nostre
case, quando tutto tace e si va a dormire.
Le spie accese che segnalano lo
stand-by di televisori, lavatrici o caldaie sono la consuetudine,
anche se sarebbe un bel risparmio spegnerle.
Da una parte ci tengono compagnia o,
ancor meglio, ci orientano, come le lucine delle piste aeroportuali,
quando al buio andiamo a far pipì, ma agli occhi di un bambino mezzo
addormentato possono sembrare un mucchio di altre cose. Di cui
alcune spaventose: occhi di lupo, denti di squalo, antenne di mostro.
Divertente è il testo che ha un suo ritornello interno che, alla lettura, sarà piacevole ascoltare e riascoltare.
Ricercato è anche l'uso che Cristina Petit
fa delle diverse tecniche che utilizza nelle tavole e interessante la
loro commistione in digitale. Certa disarmonia nell'alternarsi delle
pagine forse deriva da una esigenza di voler differenziare le parti
'frutto dell'immaginazione' dal resto del disegno, chissà.
Disegno, fotografia, 'effetti speciali'
come la sfocatura e un tratto che mi pare un po' troppo immaturo movimentano comunque
le pagine. A partire dalla bella copertina.
Carla
Noterella al margine: un grazie al mio consulente notturno di illustrazione digitale, Andreo Alemanno.
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