QUANDO GIÙ DIVENTA SU
Virginia
Wolf, la bambina con il lupo dentro, Kyo Maclear, Isabelle
Arsenault
Rizzoli
2014"Un giorno mia sorella Virginia si è svegliata che aveva un lupo dentro. Faceva versi da lupo e si comportava in modo strano...[...] Io ho fatto quello che potevo per farla contenta. Le ho dato dei dolcetti. se li è divorati tutti. Ma non è servito. Non c'era niente che la facesse felice. Il gatto no. Il mio violino no. Nemmeno a far le facce a nostro fratello Thoby. Si è nascosta sotto le coperte e ha detto: LASCIAMI STARE."
Virginia è diversa ora, sta meglio e quell'ombra scura che le dava quel profilo da lupo è del tutto scomparsa...
Avere
un lupo dentro: non credo che si possa trovare definizione migliore
per raccontare quel sentimento che è l'insieme di malinconia,
rabbia, malumore e tristezza. Quel disagio che ogni tanto ci assale e
ci fa ululare verso gli altri, che ci fa desiderare la solitudine e
che ci rende muti. Arriva per una ragione che spesso non siamo
neanche in grado di delineare con chiarezza, ma arriva. E allora i
toni diventano duri, gli sguardi si evitano e c'è il silenzio nei
confronti quelli che cercano uno spiraglio per poter entrare in
contatto con noi.
Ma
poi arriva l'immaginazione a salvarci e a portarci fuori di lì (Il
Bloomsberry che Virginia va cercando suona un po' come il Bloomsbury,
circolo di artisti fondato nell'omonimo quartiere di Londra dalle due
sorelle Stephen, in arte Virginia Woolf e Vanessa Bell).
Storia
delicata e profonda, assai raffinata nella prospettiva di lettura,
tradotta splendidamente da Beatrice Masini che dimostra ancora una
volta la sua penna felice nella capacità di essere lieve nel
lessico, pur dovendo raccontare un tema impegnativo. Isabelle
Arsenault, appena vista in Jane, la volpe ed io, perfetta nella
costruzione dell'albo, fatto di scelte anch'esse di grande eleganza,
dal gioco fatto su alcune parole chiave sottolineate da un tratteggio
all'uso del nero e della matita cui si contrappone la ricchezza del
colore.
Carla
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