IL BAMBINO DI EMMANUELLE
Va tutto bene
Merlino!, Emmanuelle Houdart
Logos edizioni 2014
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 3 anni)
"Chi ha preso
il mio biberon?
Va tutto bene
Merlino: è la sirena dal canto argentino!
E chi gioca con i
miei cubi?
Va tutto bene
Merlino: è il drago dai calzoni arlecchino!
E chi è seduto sul
mio vasino?
Va tutto bene
Merlino: è un diavoletto un po' birichino!"
Tutto
comincia con una tenda a grandi pois che forse nasconde qualcosa. Per
definizione, una tenda chiusa è simbolo di mistero. E così
comincia questo gioco dello svelamento per il piccolo Merlino. Lo
immaginiamo girare per la casa, in tutti i suoi luoghi consueti: la
vasca da bagno, la poltrona a fiori, la carrozzina, a scoprire cosa
essi nascondano, o forse dovrei dire meglio chi essi
nascondano.
Merlino,
l'amato bambino dell'autrice con un nome che arriva da un mondo di magia, troverà tutti quei personaggi che
popolano le fiabe e, da lì, il nostro immaginario e, da lì ancora,
i libri della sua mamma: diavoli, sirene, draghi...Tutti affettuosi e accoglienti.
Émmanuelle
Houdart, ancora una volta, racconta con il mondo degli affetti e lo
traspone in quello che è il suo mondo figurativo, fatto di
personaggi inconfondibili e indimenticabili che sfilano sulle pagine
bianche, come vere e proprie apparizioni costruite sulla potenza del
disegno, del colore. Il 'popolo' della Houdart è testimone di un
mondo quotidiano e al tempo stesso di un mondo fiabesco, di grande
forza evocativa.
Un
grande coniglio rosa che indossa un soprabito nero a fioroni (se lo
trovassi, lo comprerei all'istante) e un paio di Birkenstock modello
Arizona (quelli li ho già e tutti ne hanno avuto almeno un paio
nella vita) che spinge un passeggino da sinistra a destra della
copertina del libro e ha un lieve sorriso sognante nel vedere il
piccolo Merlino giocare contento con due foglie che fluttuano nel
nulla davanti alle sue mani protese: ecco che il quotidiano si
intreccia con il fantastico, come se nulla fosse.
I
libri con il cucù sono solitamente libri per piccolissimi e come
tali fanno riferimento a un contesto riconoscibile di vita
quotidiana: mangiare la pappa, piuttosto che i cubi con cui costruire
instabili torri, il vasino e il bagnetto. E in questo contesto fatto
di oggetti conosciuti e di consuetudini si inserisce il fantastico.
Irrompe con forza attraverso un segno preciso, quasi maniacale nella
cura del dettaglio, e trasforma ogni cosa. I personaggi arrivano
quasi tutti da un aldilà archetipico di sirene, liocorni o draghi. E
ogni cosa è filtrata attraverso l'uso di un raffinatissimo
repertorio di textures che possono essere considerate vera a propria
sigla di Houdart, al pari del suo uso di corredare i personaggi di
piccole corna o alette. Compiaciuti e talvolta ridondanti sono i
frequenti richiami interni alle singole tavole: tessuto con i pulcini
per il pigiama del pulcino, tessuto con le uova per il suo copri
piumino....
In
questa sua fedeltà a un repertorio iconografico che sembra ripetere
sempre se stesso, salvo poi essere ogni volta diverso e nuovo, pare
quasi che l'autrice voglia educare lo sguardo dei piccoli lettori.
Educarli ad un tipo di illustrazione che poi matura in libri come Il denaro (Logos 2013) o Una
lunga storia d'amore o Genitori felici (Logos 2012) o
l'amatissimo -fino alla consunzione- I Mostri ammalati
(Il Castoro 2005), che in Italia la rese famosa.
Carla
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