sabato 22 marzo 2014

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


PARLARE PER IMMAGINI
Come curare un'ala spezzata, Bob Graham
Il Castoro 2014


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni)

"Lassù, sopra la città, nessuno si accorge di un lieve tonfo di piume contro un vetro.
Nessuno vede il colombo precipitare.
Nessuno lo guarda.
Tranne Billy.
Billy vede un colombo con un'ala spezzata."

E lo raccoglie. In una piazza, circondata da grattacieli incombenti e davanti al portico di un più antico palazzo di giustizia (!) il piccolo Billy, unica nota di colore in una metropoli dai toni grigiastri, si china e lo prende con sé. La sua mamma lo segue in questo suo slancio di affetto e insieme lo portano a casa per curarlo. 


Fasciarlo, nutrirlo, costruirgli un ricovero di fortuna con una vecchia scatola tutta forata foderata di giornale, sono le prime attenzioni, le prime cure che Billy e i suoi genitori rivolgono al povero colombo ferito. Il riposo e il tempo, nonché un pizzico di speranza, faranno il resto.
Riportato là dove era caduto, il piccione risanato spicca il volo e riconquista la libertà non prima di aver fatto una breve tappa sull'altissima statua di Orazio Nelson che dalla metà dell'Ottocento veglia sui milioni di colombi che popolano quella famosa piazza di Londra.


Bob Graham è autore di storie fatte così: un piccolo episodio di vita quotidiana che diventa magicamente una storia più grande, dai toni universali.
E proprio quel 'magico' che lui riesce a mettere nella normalità lo rende amatissimo dai suoi giovanissimi lettori.
E quello stesso magico pare di vederlo in quell'alone luminoso che circonda il piccolo Billy e il colombo quando la loro storia comune comincia, ovvero quando vede - lui solo - il colombo ferito e anche quando la loro storia finisce, ovvero quando Billy, con mamma e papà, ridà la libertà all'uccello ormai guarito.
Una piccola storia che diventa esemplare e che racconta molte cose sull'umanità. Su quanto le nostre vite siano 'impastate' di noncuranza, di distrazione. Racconta di un mondo fatto di cose troppo grandi, incombenti, e di cose minime che, al contrario delle altre, pulsano di colori e di vita.
Il valore di questo albo mi pare stia proprio in tutto quello che non viene detto a parole, ma attraverso l'uso del disegno e l'uso del colore: il grigio e il marrone per le strade piene di persone che, una per una, sono tutte molto impegnate a fare qualcosa che li tiene lontani dagli altri, correre in tuta o correre al lavoro, telefonare o guardare l'orologio, tornare stanchi con la sporta. E invece i colori pastello, giallo, rosa, azzurro, per l'accogliente casa di Billy. 


In sintesi, mi pare si possa facilmente leggere il freddo dello straniamento, della noncuranza, dell'egoismo da una parte e il caldo dell'accoglienza, della cura e della generosità dall'altra.
Piccoli particolari che sembrano ribadire questi due mondi a confronto: la corona di casette a un piano su cui incombono i grattacieli della City, il giornale che fa da morbida coperta al colombo con la notizia di una guerra e un carro armato in prima pagina.
And last but not least, questa storia non potrebbe  essere un bel modo per raccontare, sotto metafora, che nella vita, dopo essere caduti e magari con l'aiuto di qualcuno, ci si può sempre rialzare?
Parlare per immagini, con i bambini spesso fa arrivare prima ai loro pensieri! 
Io ci credo.

Carla

Noterella al margine. Onestamente, quante mamme avrebbero assecondato il desiderio di Billy di raccogliere il colombo ferito e non avrebbero invece urlato di tutto perché lui non lo sfiorasse neanche con un dito perché i colombi portano malattie? Ah!



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