APOCALIPSE NOW
Vorrei proporvi, oggi, un illustrato
piuttosto anomalo, che, nel parlare dell'infanzia dell'autrice,
Suzanne Collins, ci immerge immediatamente in un argomento inconsueto
e difficile, la guerra nel Vietnam. Per i bambini di oggi è qualcosa
assolutamente irreale, ma è un evento della storia recente che ha
coinvolto nalla fine degli anni Sessanta molte famiglie americane. La
protagonista è Suzie, la più piccola di casa, che certo non sa di
guerra né di Vietnam; sa solo che il papà deve partire per questa
destinazione misteriosa, un luogo genericamente collocato nella
giungla, popolato da chissà quali animali fantastici.
L'unica cosa che le risulta chiara è
che il papà è lontano e ogni tanto scrive cartoline. Passano i mesi
e le cartoline non arrivano con la stessa frequenza e un giorno la
piccola Suzie, che passa molto del suo tempo col gatto Rascal, vede
in televisione un reportage dalla guerra e scopre che ci sono
esplosioni, fiamme, uomini che corrono, uomini a terra, che non si
muovono più. Un pensiero terribile le si affaccia in mente: e se
papà non tornasse? Tutti cercano di consolarla, la mamma il fratello
e le sorelle, ma il pensiero si è insinuato nei suoi giorni, dando
forma ad un'inquietudine che potrà essere superata solo con il
ritorno del papà.
Anche lui, come Custard il drago,
personaggio preferito dalla protagonista, qualche volta ha paura, ma
è il più coraggioso di tutti ed è per questo che è speciale.
Questo illustrato dimostra molto bene
come si possa parlare ai bambini di argomenti difficili, come una
guerra che porta via i papà, senza stravolgere, edulcorare la realtà
e senza sottolineare i lati più duri, in poche parole l'orrore.
L'autrice, che ha nel suo carnet la fortunata serie di Hunger Games,
riesce a conservare lo sguardo infantile sul mondo, più disorientato
che spaventato, fintanto che la realtà non irrompe attraverso la
televisione. Fino a quel momento l'immaginazione riesce a lenire la
nostalgia, consentendo a Suzie e al gatto Rascal di catapultarsi
proprio lì, nella giungla misteriosa, proprio lì dove il papà sta
vivendo incredibili avventure.
L'unico neo, una copertina poco
accattivante con un inutile richiamo alla serie di successo della
Collins.
E' un interessante esperimento, che
richiede comunque una lettura accompagnata da spiegazioni, che
aiutino il giovane lettore, direi dai sette anni in poi, ad
orientarsi in uno spicchio della modernità che ha cambiato la vita
di molti americani, ma anche tutto il mondo. Pochi eventi,
apparentementi locali, hanno avuto la forza di innescare cambiamenti
che hanno coinvolto non solo gli equilibri politici, ma anche e
soprattutto le coscienze di milioni di giovani nel mondo occidentale.
Al di là di questo non trascurabile aspetto storico, è una vicenda
che racconta di tutte le guerre, delle lontananze, della nostalgia e
dell'impossibilità per i bambini, che ne sono anche indirettamente
coinvolti, a capire il vero perché di tutto questo.
Eleonora
“Un anno nella giungla”, S. Collins
e J. Proimos, Mondadori 2014
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