QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA
Spesso
cambiare punto di vista, vedere il mondo intorno a noi con un'ottica
differente può aiutare ad impostare diversamente una questione. In
Senza parole la questione è: fino a che punto abbiamo diritto
di vita e di morte nei confronti degli altri animali?
Gli
animali compaiono nei libri per bambini spesso deformati per rendere
magari più accattivante una nuova copertina, e così i cuccioli
glitterati si sprecano nelle collane di libri commerciali; oppure
appaiono maestosi o ammiccanti, umanizzati, o spaventosi per
sottolineare il drama che si nasconde nella storia. C'è poi
un'imponente letteratura di carattere divulgativo che spiega,
illustra e documenta, con maggiore o minore approfondimento.
Ma un
libro che ci parla, davvero con poche parole, del nostro rapporto con
gli animali è cosa rara. E' il racconto di una conversione di una
persona come tante, forse proprio l'autore Roger Olmos, che ha
mangiato carne e bevuto latte, è andato al circo e portato giacche
di pelle, che usa magari shampoo e dopobarba e non ci trova niente di
strano. Fino al giorno in cui non riesce a vedere le cose da un altro
punto di vista, intanto pensando a se stesso e a tutta l'umanità
come parte di un unicum, quello del mondo animale, scimmia fra le
scimmie, ma con una capacità distruttiva ineguagliabile.
Insomma
ce n'è da ragionare, con la testa e con il cuore, magari senza darsi
risposte immediate e superficiali, ma insegnando a bambini/e e
ragazzi/e a non dare per scontato il nostro stile di vita, portatore
di gigantesche contraddizioni economiche, ambientali, etiche.
Tutte
queste tematiche sono contenute in questo illustrato di cui si
apprezza la misura, l'assenza di retorica, la sottolineatura emotiva
che non scade mai nell'eccesso. Bastano le immagini a dare l'idea del
dolore, dell'annichilimento che la le varie forme di sfruttamento
comportano.
Bella l'immagine della ragazza che si mette il rossetto
con i capelli che diventano filo spinato per la scimmia su cui quel
rossetto è stato sperimentato, o l'orca chiusa in un piccolo cubo
pieno d'acqua e un minuscolo cerchio in cui saltare.
Eleonora
“Senza
parole”, R. Olmos, Logos edizioni 2014
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