UMORISMO AL QUADRATO
Dai
nove dieci anni in poi hanno un grande successo, fra i bambini, le
serie di romanzi, più o meno brevi, con taglio umoristico e ancor
più spesso comico. La vita sociale dei ragazzini e, in minor misura,
delle ragazzine, viene vista con l'occhio dell'ironia, del grottesco
del paradossale, ed è, evidentemente, un punto di vista in qualche
modo necessario, capace di sdrammatizzare le difficoltà di schiere
di ragazzini/e alle prese con la vita sociale, non più mediata solo
dalla mediazione materna.
Ve ne
presento due. Il primo, di recentissima uscita, segna il ritorno di
Nicola Brunialti, autore molto amato dai bambini, con Sammy
Sparaballe, edito da Lapis. Racconta, manco a dirlo, di un
bambino, la cui specialità è inventare bugie a raffica, sempre più
iperboliche e incredibili. Il castello di carte fasulle è fonte di
guai e di ulteriori bugie, sempre più inverosimili. I guai si
moltiplicano quando Sammy, guardando le stelle cadenti, formula il
desiderio sbagliato. Dal giorno dopo le sue iperboliche balle
prendono vita ,in un crescendo di colpi di scena che fanno calare sul
nostro disgraziato pianeta, o meglio nella cittadina in cui vive il
protagonista, giganti campioni di karatè, struzzi dai piedi umani,
alieni verdi e supercriceti molto bellicosi. Non vi dico come il
nostro eroe riuscirà ad uscirne fuori. Il meccanismo narrativo,
velocissimo, ruota sulle situazioni classiche che un ragazzino vive
concretamente: gli amici, i bulli, l'amica del cuore che forse
diventa qualcosa di più. Sammy Davis è un ragazzino qualunque che
ha trovato un modo stravagente per cavarsi dai normalissimi guai che
a quell'età si vivono; solo che a quell'età un'interrogazione può
diventare un dramma e quindi ogni mezzo è concesso...e l'autore,
quanto ad inventare situazioni paradossali, è un maestro e qui non
si risparmia nel soddisfare il desiderio di risate liberatorie.
Il
secondo libro proposto è Giò il miliardario, di David
Walliams per L'Ippocampo, dedicato a ragazzini/e un po' più grandi;
gli ingredienti però sono simili: l'estremizzazione di una
situazione, in questo caso la leggendaria ricchezza, che genera la
ribellione da parte del protagonista, Giò Patata, che, sotto mentite
spoglie, si iscrive ad una scuola pubblica in cerca di amici veri. Se
la storia sembra tutto sommato normale, non lo è la scelta
stilistica che ancora una volta punta sul comico, sull'assurdo, il
grottesco: la ricchezza del genitore deriva da un particolare tipo di
carta igienica, la scuola frequentata da Giò è un museo degli
orrori in cui si moltiplicano i personaggi mostruosi, le portate
della mensa rigorosamente schifose e via discorrendo. Inutile dire
che la strada della vera amicizia e dei sentimenti è piena di
ostacoli e di inganni, con la morale sottesa, e un tantino retorica,
che i soldi non comprano la felicità. Grande lo sforzo del
traduttore per rendere i giochi di parole e i riferimenti alla
contemporaneità che rendono la storia ancor più vicina alla vita
dei giovani lettori.
Non
solo ironia, dunque, ma un uso consistente di situazioni grottesche,
paradossali, con una lingua che corre dietro al ritmo della storia.
Entrambe
questi racconti, ma Nicola Brunialti ha una marcia in più, hanno un
discreto successo presso il pubblico, che richiama, in tono minore,
quello del Diario di una schiappa o di Scuola media. Gli
anni peggiori della mia vita,
destinati, in realtà ad una fascia d'età superiore. Corrispondono
evidentemente ad una domanda di letture d'evasione che però parlino
soprattutto della vita del lettore, e, più di ogni altra cosa, dei
suoi problemi di relazione, del suo ingresso nella società dei pari.
Nonostante
questo, continuo a pensare che manchi qualcosa, che si possa far
ridere senza ricorrere agli effetti speciali, alle battute facili, al
gusto irresistibile dell'orrido.
Ma
so che potrei essere smentita. Quindi leggete e valutate.
Eleonora
“Sammy
Sparaballe”, N. Brunialti, Lapis 2014
“Giò
il Miliardario”, D.Walliams, L'Ippocampo junior 2013
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