CHI HA IL CORAGGIO DI RIDERE,
è padrone del mondo. (G. Leopardi, Pensieri)
28 storie per ridere, Ursula Wölfel,
João Vaz de Carvalho
Kalandraka 2014
ILLUSTRATI PER MEDI (dai 6 anni)
"Il moscone se ne stava seduto
su una vecchia lattina a pulirsi le ali con le zampe posteriori.
Slup! La rana tirò fuori la sua lunga lingua cercando di catturare
il moscone. Ma quello era già volato via. Se ne stava seduto su un
fiore a pulirsi la testa con le zampe anteriori. La rana saltò
dietro di lui. Slup! Tirò fuori la sua lingua cercando di catturare
il moscone. Ma quello era già volato via."
Ben altre volte lei
cercò di catturarlo con la sua lunga lingua, ma senza successo...
Senza successo fu anche la sortita del topo del negozio che dovette
andarsene a bocca asciutta, vittima solo della sua indecisione.
Molto
decisi sono stati invece i tori nel cercare di far colpo sulle
mucche. Ma a suon di sbruffonate si mette in mostra solo una gran
stupidità che alle 'ragazze' di solito non piace. Altrettanto
stupido fu l'uomo che rubò un cammello intelligente o quello che
fotografò venti volte l'acqua e mai una volta un ippopotamo. Furbo
fu invece il cagnolino che, tra i due litiganti, si mangiò l'osso e
altrettanto sveglio di dimostrò l'asino che a tutti i costi voleva
mangiare l'erba al bordo del ruscello.
Ventotto racconti
da una pagina ciascuno con protagonisti uomini, donne e bambini, ma
soprattutto animali di ogni tipo: dal pappagallo analfabeta al maiale
igienista, passando per la scimmia, ossessionata dalle pulci.
Ventotto racconti
per ridere. Risate che nascono, come nella vita vera, dalla
goffaggine, dalla sbadataggine, ovvero da una sana 'leggerezza' nel
prendere la vita.
Ridere, un po' almeno, dei propri guai e dei propri
limiti può essere salutare, come dimostra quel bambino che, con il
nonno, si fa grandi beffe della pioggia che gli cade sulla testa e
gli scola nel cappello o di quell'altro suo coetaneo che, distratto,
compra trenta panini e tre francobolli, invece di tre panini e trenta
francobolli... anche se, in tutta onestà, resta sempre il dubbio che
lo scambio non sia stato solo per sbadataggine, quanto piuttosto per
golosità.
Ma la grande
generatrice di risate è sempre e comunque lei: la stupidità. La stupidità umana.
Una carrellata di
stupidi così non si vedeva da tempo. Partendo dalla cretina
salterina fino alla gallina inconsapevole passano davanti agli occhi
le mille sfumature che l'assenza di pensiero provoca nell'umanità. A parte rare eccezioni, in questo libro si 'immolano' a far brutta figura al posto degli
uomini tanti animali, dai criceti alle foche. Ed essi si sono prestati allo scherzo solo per
benevolenza nei confronti della razza umana. Gli animali, nella vita
vera, non sono mai stupidi perché agiscono guidati dall'istinto, che
di rado imbroglia.
Al contrario, sono
gli uomini i veri portatori di grandi difetti; infatti dietro la foca
si nasconde la tipologia classica di mamma apprensiva, dietro il
criceto e l'uccello si celano, invece, quelle persone così tanto
ingorde da diventare accumulatrici compulsive. Ognuno di noi potrebbe
citarne nomi e cognomi...
Delle 28 storie
solo una non mi ha fatto ridere. Al contrario ho riso, anche
sonoramente, ventotto volte guardando le illustrazioni.
Carla
Noterella al
margine.
Ancora una volta va
reso onore al merito a chi pubblica libri del genere. Libri che per
struttura narrativa (racconti brevi e succosi), per accuratezza
compositiva (formato, caratteri tipografici), per qualità
illustrativa (si commenta da sé) colmano il profondo vuoto -abitato
prevalentemente da topi con il nome da formaggio- che soprattutto la grande
editoria dimostra di aver scavato intorno ai
bambini che sono alle prime armi nel loro mestiere di lettori. Lunga vita a Kalandraka!
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