C'È CHI HA CLASSE E CHI NON CE L'HA
Harry Frumento &
Betty Paglierina, Julia Donaldson, Axel Scheffler
Emme Edizioni 2014
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 4 anni)
"Harry
Frumento e Betty Paglierina
vivono
in un campo in riva al mare:
si
amano i due spaventapasseri,
si
amano e si vogliono sposare.
Sarà
un matrimonio straordinario,
nessuno
potrà mai dire il contrario!"
Le cose che
occorreranno perché la cerimonia sia davvero straordinaria sono
cinque: un abito bianco fatto di piume, una collana di conchiglie, i
fiori rosa, due anelli e le campane che suonano a distesa. Facile a
dirsi, ma nella realtà la cosa che sembrerebbe più semplice trovare
in un campo, ovvero i fiori rosa, si rivela la più complicata. I
fiori, senza l'acqua, rischiano di appassire e così il futuro sposo
Harry, si allontana per un bel po' in cerca di acqua dolce per
tenerli in fresco...
Accanto alla
disperata Betty rimasta sola, il contadino mette un nuovo
spaventapasseri: un dandy, fatto di paglia e savoir faire, che si
sente irresistibile con quei suoi baffetti alla Clark Gable...
Fumare un
avana per far colpo sulla pupa non ha molto senso in mezzo a un campo
di grano maturo, ma per fortuna Harry, arrivato finalmente, scongiura
l'incendio e mette al sicuro il suo amore.
Si celebri,
dunque, il grande matrimonio (e se qualcuno ha qualcosa da dire in
contrario, lo faccia adesso o taccia per sempre)!
Eccoli di
nuovo assieme, i due mostri sacri dell'albo illustrato. La
consolidata coppia Donaldson/Scheffler è di nuovo sugli scaffali
delle librerie.
Di rado (o
forse mai?) i loro libri hanno lasciato indifferente il lettore.
Nella peggiore delle ipotesi si è trattato di libri divertenti e
intelligenti, nella migliore si sono rivelati dei veri capolavori.
Penso ai dieci milioni di esemplari venduti del Gruffalo (tradotto in
40 lingue), penso ai milioni di bambini che hanno riso con la
farfalla Rita che non ne azzeccava una, ma penso anche con personale
tenerezza al gigante che, anche in mutande, non perde mai la sua
classe.
C'è chi ha
classe e chi non ce l'ha!
I loro libri
fanno sempre centro. Hanno presa immediata sul lettore per varie
ragioni. Provo a dirne un po'.
Perché sono
portatori di buone idee, di costruzioni narrative semplici ed
efficaci con colpi di scena ogni volta diversi.
Perché
raccontano un mondo conosciuto e riconoscibile del quale però
riescono a cogliere e raccontare il lato 'assurdo'.
Perché sono
meccanismi perfetti, veri orologi narrativi, di sceneggiatura.
Perché il
disegno è sempre così caratterizzato, e pieno di raffinata ironia e
divertimento puro che risulta riconoscibile a distanza. Non è un
caso che da quasi vent'anni gli occhi a palla dei personaggi,
bianchissimi, abbiano avuto centinaia di imitatori e che le
bestioline che, mute ma espressive testimoni dei fatti, popolano le
tavole, siano state d'ispirazione per molti altri grandi
illustratori. Perché, se letti ad alta voce, sono libri che entrano
nell'orecchio e suonano come suona in testa una buona canzone.
Merito ai
traduttori che, vuoi con le assonanze, vuoi con le rime, fanno di un
testo una musica.
Nello
specifico caso, Michele Piumini (figlio di tanto padre) ha dato gran
prova di sé. Scorre come l'acqua il racconto perché, con una
sensibilità da musicista oltre che di ottimo conoscitore della
lingua, è stato capace di non forzare mai la narrazione in nome
della rima ad ogni costo, ma ha saputo comunque rendergli merito in
una sequenza di versi alternati, talvolta anche baciati. Insomma, un
libro po' in rima e un po' no.
Grande gusto
dà il leggerlo!
Carla
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