giovedì 2 ottobre 2014

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LA VALIGIA DELLA RABBIA


Non sarai mica arrabbiato? Toon Tellegen, Marc Boutavant
Rizzoli 2014

NARRATIVA ILLUSTRATA PER MEDI (dai 7 anni)

"Tutte le sere, al calar del sole, l'irace sale su una collinetta e grida: 'Non tramontare! Non farlo! È già tutto finito? Non voglio...' Serra i pugni, pesta i piedi, le lacrime agli occhi per la rabbia. Eppure, ogni volta, il sole tramonta."


L'irace è furiosa perché il sole non le dà ascolto e, come ogni sera, va giù oltre l'orizzonte. La rabbia di questo topone con il cappello di paglia in testa è una delle tante rabbie che si provano nella vita: la rabbia che nasce dallo sconforto di non riuscire a 'piegare' il mondo come ci piacerebbe, una rabbia che si impasta con certa solitudine. Solo è anche l'elefante che sfoga la propria rabbia su sé stesso in un dialogo interiore piuttosto serrato e buffo.
Tra un lombrico e uno scarabeo si genera la rabbia effimera, puro esercizio mentale. E' una rabbia che nasce dal nulla e così come arriva così poi svanisce: quella che ogni tanto proviamo anche noi senza apparente motivo, se non quello ormonale. L'oritteropo conosce così bene se stesso che sa prevenire la sua rabbia, curando di restare a testa in giù per evitare conseguenze peggiori. Saggezze che noi umani sperimentiamo solo da vecchi. 

Gamberi piazzisti, scoiattoli pacifici, ippopotami e rinoceronti caparbi, formiche sagge con i rospi e provocatrici con gli scoiattoli, alla fine si ritrovano tutti intorno a un misero fuocherello a preoccuparsi della scomparsa della rabbia, fino a che il grillo per errore urta il ginocchio del rinoceronte che urla: Ehi, stai un po' attento!...
Forse non tutto è perduto e la rabbia è sempre lì che cova sotto la cenere.


Declinare secondo una dozzina di diverse prospettive il tema della rabbia è il senso ultimo di questo gran libro di Ton Tellegen.
Un sottile filo rosso, rosso di rabbia, lega questi brevi racconti che si caratterizzano per essere al contempo pieni di ironia e di saggezza. Letti uno di seguito all'altro, si ha la sensazione di assistere a scene di vita quotidiana di una piccola comunità che tanto assomiglia a quella umana.
In questo senso il libro si offre come terreno ideale per riflessioni condivise su quello che può essere il senso e l'utilità della rabbia all'interno di un gruppo di persone. La prospettiva geniale di Tellegen sta proprio nel non voler a tutti costi demonizzare la rabbia. Lontano da ogni retorica buonista e falsa, di questo stato d'animo si preferisce cogliere, piuttosto, il lato ridicolo e certa ineluttabilità. Fa bene l'oritteropo a prendere le giuste precauzioni contro quel lato di se stesso incontrollato, ma fa altrettanto bene lo scarabeo ad insegnare al grillo i primi rudimenti di una bella arrabbiatura con schiaffo finale.
In mezzo, tutte le molteplici variazioni sul tema.
Un libro molto intelligente, imprevedibile (que raro!), con vertici di autentica poesia (leggete Il topo e sospirerete con lui), illustrato con la consueta sensibilità che tutti riconoscono a Marc Boutavant, maestro dell'ironia che si dimostra abilissimo nel ricavarsi un suo preciso spazio mai subalterno al testo.
E quelle quattro tavole scure che si è riservato a metà del libro sono come un respiro di pausa per il ragionamento. Un po' come fa il riccio che, quando scende la notte, tutto contento, si appallottola e smette di pensare.

Carla

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