BENVENUTO, CELACANTO
Anzi
dovremmo dire benvenuta, perchè stiamo parlando di una nuova
interessante collana dedicata ai ragazzi, ad opera dell'editore
Laterza.
Si
tratta di libri illustrati, rivolti a ragazzini e ragazzine dai dieci
anni in poi, che raccontano in un'agile versione narrativa dei temi
storici, ambito in cui l'editore ha una grande tradizione.
Ma
parliamone direttamente attraverso le due ultime uscite: Susan la
piratessa è scritta da Carola Susani, con la bella
collaborazione delle illustrazioni di Simona Mulazzani.
L'autrice,
che si è già cimentata nella letteratura dedicata ai ragazzi,
riesce bene nell'impresa di raccontare vividamente le imprese di una
piratessa. Già dall'incipit veniamo trasportati in un porto inglese
a cavallo fra '6oo e '700 e viviamo con questa ragazzina
intraprendente l'avventura di travestirci da maschio e partire per la
guerra. Ma il richiamo di terre lontane, trasportato dai racconti
dei marinai, è più forte di qualsiasi remora. Ed ecco Susan salire
come mozzo su un vascello.
Arrivare
nei Caraibi, tra l'altro con un carico di schiavi, non è certo cosa
da ragazze, ma Susan è forte ed allenata. Più di ogni altra cosa
sogna la libertà, di cui si narra siano fieri sostenitori i pirati.
L'incontro è inevitabile, così come il disvelamento della sua vera
natura, che non le impedirà di intraprendere un'avventurosa vita da
pirata.
Quale
sia, alla fine il suo vero tesoro, si capirà alla fine della storia,
ispirata alla vita di due piratesse realmente esistite, Anne Bonny e
Mary Read. Profumo d'avventura e desiderio di libertà pervadono
tutta la narrazione, con quel pizzico d'esotismo che non può che
stuzzicare la fantasia di pirati e piratesse in erba.
Parliamo
ancora di un vento che viene da lontano anche in Il bambino che
inventò lo zero, scritto dal medievalista Amedeo Feniello e
illustrato da Gianluca Folì.
Zefiro,
parola araba a sua volta derivante dall'indiano, il vento leggero
che porta con sé profumi d'oriente è anche il nome da cui prende
origine la parola zero; ma se è affascinante la storia della parola,
ancor più lo è quella del suo concetto e del come è stato
elaborato guardando la luna e le stelle. A portare in occidente lo
zero e il sistema decimale con la numerazione araba è stato Leonardo
Fibonacci, figlio di un mercante pisano stabilitosi a Bugia,
nell'attuale Algeria. Siamo a cavallo fra 1.100 e 1.200, in un tempo
in cui le grandi civiltà che si affacciavano sul mediterraneo erano
ancora in grado di parlarsi. Il giovane Fibonacci entra in contatto
con la matematica araba, di derivazione indiana, e introduce in
Europa un sistema di calcolo molto più veloce ed efficciente.
Ma si
diverte tanto a giocare con i numeri da dilettarsi con la famosa
sequenza che prende il suo nome.
Tutto
questo, che potrebbe far venire un poderoso mal di testa a molti di
noi, è raccontato con molta semplicità da Feniello, che riesce a
costruire un'atmosfera da Mille e una notte, aiutato dalle immagini
di Folì.
Se
pensate che non ci siano ragazzini e ragazzine che possano essere
affascinati da queste storie, sbagliate di grosso.
Ci sono
molte più domande nella testa di bambine e bambini di quante
risposte possiamo elaborare, e Shakespeare mi perdonerà per aver
trasformato la celebre battuta.
Eleonora
“Susan
la piratessa”, C. Susani e S. Mulazzani, Laterza 2014
“Il
bambino che inventò lo zero”, A. Feniello e G. Folì, Laterza 2014
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