ANCORA METAMORFANDO
Che sia
difficile venire al mondo, è cosa nota, ma non a tutti capita di
dover lottare contro le congiure di una dea, Giunone, offesa
dall'ennesimo tradimento di Giove; è quello che capita ad Ercole,
figlio del dio e della sfortunata mortale Alcmena, le cui doglie sono
rese interminabili dall'intreccio di braccia e di dita imposto dalla
dea. A consentire la nascita dell'eroe, sarà, come spesso accade in
queste storie, un'astuzia. Queste divinità, infatti, non solo sono
preda di incessanti passioni, ma qualche volta si distraggono, ed
ecco là, il nodo si scioglie e il pargoletto velocemente viene alla
luce. Quello di Alcmena forse non è il mito più conosciuto, ma è
stato più volte analizzato proprio per il simbolismo legato al
parto.
Questo
è uno dei dieci miti, scelti da Piumini per dare ai ragazzi e alle
ragazze un'idea di quel meraviglioso incastro di storie rappresentato
dalle Metamorfosi di Ovidio.
Avevo
già segnalato due precedenti riduzioni.
Le
Metamorfosi. Storie di mitologia, pubblicato
da Mondadori, raccoglie, dunque, dieci racconti collegati fra
loro da una sorta di cornice, un racconto ambientato nel nostro
presente e che vede due ragazzini greci alle prese con la scoperta di
un'antica grotta in cui sono rappresentati, sulle pareti, guarda caso
dei miti.
Sia la
cornice che i dieci capitoli dedicati ad altrettanti storie
mitologiche sono accompagnati dalle tavole di Sanna, in bianco e
nero quelle relative al racconto presente, a colori quelle che
affiancano i miti, alternando dunque il grigio e il nero di
un'avventura avvolta di mistero, ai colori delle storie del mito.
Intelligente
la scelta di mettere insieme miti molto conosciuti, come Apollo e
Dafne o Dite e Proserpina, ad altri meno noti; storie d'amore, anzi
di amori diversi, innamoramenti travolgenti, corteggiamenti astuti e
atti di violenza, si alternano. Ma diverse storie vedono il ruolo
centrale della hybris, l'arroganza umana che spinge i diversi
personaggi a sfidare gli dei, per esempio le Muse, consegnandosi ad
un destino tragico. Numerose le trasformazioni, magiche, divine,
salvifiche o punitrici, dove l'immaginazione sembra non avere limiti.
Le
storie d'amore erano state il filo conduttore del libro di Mussapi:
anche qui svolgono un ruolo centrale e sono spesso la narrazione
delle infatuazioni che coinvolgono una divinità, con esiti spesso
tragici per le incaute mortali che respingono l'ardore divino o che
causano la gelosia e la vendetta di altre divinità. Piumini
generosamente chiude il volume con una storia a lieto fine, quella di
Vertumno e Pomona, a mostrare che talvolta la felicità è possibile,
che anche il cuore più duro può aprirsi all'amore.
Questa
riduzione di Piumini è sicuramente, per capacità di sintesi, per il
linguaggio poetico e nello stesso tempo immediato, per la scelta
delle storie, più vicina ai bambini di quanto non lo fosse quella di
Mussapi; la lettura è indicata a partire dai dieci anni.
Ma se
avete tempo, lo ripeto, riprendete in mano l'originale, non
spaventatevi per la mole imponente e immergetevi in quei versi, solo
apparentemente lontani.
Eleonora
“Le
Metamorfosi. Storie di mitologia”, R. Piumini, Mondadori 2014
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