NEGARE L'EVIDENZA
Che schifo le lumache,
Michael Escoffier, Kris Di Giacomo
La Margherita 2014
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"Papà, che roba è, questa?
È una ricetta raffinatissima, una
torta di fate, tutta per te!
Strano... A me sembrano delle
lumache
Lumache? Ah ah ah! Questa è buona!"
Eppure quelle
bestioline che fuoriescono dal succulento pie sembrano proprio
lumache, con le loro vistose antenne.
Un padre cuoco
mentitore insiste sulla sua tesi che quella pietanza sia
effettivamente a base di fate, trovate faticosamente nella foresta.
Dall'altra il suo bambino che ha subodorato l'inganno e che fa di
tutto per non dover mangiare l'odiata pietanza. Alle domande
incalzanti del piccolino riguardo al fatto che non ci siano ali in
vista il padre millanta un'ennesima risposta che allude al fatto che
le ali di fata siano amare al gusto.
Dir bugie è il suo
mestiere, infatti continua a mentire anche sul fatto che loro siano
draghi e non comuni rospi. Ma affermare che si è draghi implica il
fatto che si sappia volare...
E quel padre
bugiardo, millantatore diventa anche ricattatore: la torta finita in
cambio di un 'voletto'.
Anche il miglior
bugiardo può essere sepolto dalle sue stesse menzogne ed è
esattamente quello che sta per succedergli. Deludere il proprio
figlio su una cosa così importante, confessargli la verità
costerebbe un prezzo troppo alto. E che ne sarebbe poi del suo
carisma sul piccolino? E cosa penserebbe di lui allo scoprire che il
proprio padre è un bugiardo?
Così quel rospo
con il grembiulino da cucina è costretto a lanciarsi nel vuoto. E
che vuoto, visto che la loro casa sorge su uno scoglio a strapiombo
sull'oceano.
Colpo di teatro
finale, di Escoffier e Di Giacomo, da tenere rigorosamente segreto
qui.
La morale qual è?
Nella vita bisogna negare. Negare sempre. Anche l'evidenza.
E i grandi sono
maestri in quest'arte.
Nuovo albo della
coppia al fulmicotone, Escoffier/Di Giacomo.
Poco più di un
anno fa usciva con La Margherita un altro loro albo irresistibile.
La caratteristica notata allora era l'onestà di vedute di
fronte alla pochezza dell'umanità: lì si discuteva di furto e di
raggiro, qui si discute di inganno e ricatto. Siamo sempre lì: intorno ai
nostri più comuni difetti. Come già nell'albo del 2013 anche qui
torna il punto di vista cinico e disincantato del narratore, torna il
colpo di teatro finale, torna il verde che tiene insieme camaleonti e
rospi.
E sopra ogni cosa
torna l'ironia crudele che, letta nei libri per bambini, assume una
carica ancora più dirompente. In sole 32 pagine abbiamo nell'ordine
un rospetto viziatello, un rospo adulto bugiardo e millantatore e un
paio di fate terribili. Con un'ironia -se possibile- ancora più
fulminante del testo, Di Giacomo racconta con le immagini anche ai
grandi ciò che le parole non osano dire: dal sedere del rospo in
primo piano al momento di sfornare la torta, all'uso del corsivo per
conferire al rospo padre un tono mellifluo dei bugiardi, oppure
ancora il contrappunto di sguardi delle lumache fin dalla prima in
copertina, testimoni silenziose e potenziali vittime innocenti del
grande raggiro. Per non parlare della finta ricetta.
E siccome alla
crudeltà non c'è limite, perché non mettere anche una coppia di
squali nelle acque sottostanti lo strapiombo del tuffo?
Carla
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