UNA
BUONISSIMA FRUTTA PALLIDA
Mi ostino
a preparare dolci a base di mandorle. Questa settimana, grazie a
Susanna, ho sperimentato la pasta di mandorle o pasta reale.
Qualche
anno fa proprio lei mi aveva regalato degli stampi in gesso per
confezionare i fruttini di marzapane e una settimana fa è arrivato
il momento di provarli.
Avevamo
una ricetta nella quale si diceva di usare un chilo di polvere di
mandorle, un chilo di zucchero a velo e 60 grammi di glucosio,
insieme a una fialetta di essenza di mandorle amare, una di essenza
di vaniglia…
Mi
sembrava una proporzione di mandorle e zucchero veramente esagerata,
rischiavamo di ottenere un pasta dal sapore stucchevole.
È
bastata una telefonata a Claudia, archeologa siciliana che ogni anno
insieme al padre produce dolci agnellini pasquali, per avere le
informazioni corrette.
Se si
vuole ottenere una pasta di mandorle in cui il sapore predominante
sono le mandorle e non lo zucchero, la proporzione deve essere di 260
gr di zucchero a velo per 1 chilo di frutta secca.
Noi
avevamo già le mandorle in polvere, ma sarebbe meglio partire dal
frutto intero sbucciato e privato della pellicina.
Alla
polvere abbiamo aggiunto 200 gr di zucchero a velo e 60 gr di
glucosio (che dovrebbe aiutare a mantenere più a lungo umida la
preparazione) sciolti in un bicchiere di acqua.
Prima
abbiamo impastato con un cucchiaio di legno e poi con le mani fino a
ottenere un impasto compatto e untuoso.
Abbiamo
poi riempito gli stampi, facendovi aderire sopra un pezzetto di
pellicola trasparente per evitare il contatto con il gesso e premendo
bene in maniera da riempire tutti gli spazi.
Normalmente
i frutti sono colorati, Claudia consiglia di evitare i coloranti
artificiali e di usare il caffé, lo zafferano, il cioccolato. A me
piacciono di più così, come fantasmi golosi.
Lulli
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