martedì 11 novembre 2014

UNO SGUARDO DAL PONTE: libri a confronto

CREAZIONI

Di cosa sia capace la Tara Books, casa editrice indiana, diretta da Gita Wolf, ne siamo ben edotti grazie al lavoro di traduzione fatto da diverse case editrici italiane, da Lapis a L'Ippocampo, Donzelli e Salani. E' un lavoro che spesso recupera storie e leggende indiane, ma non solo, e le ripropone affiancando i testi con serigrafie raffinate che fanno di ciascun libro un'opera unica, libri interamente fatti a mano, con un livello di sapienza artigianale assolutamente unico.


Esce ora, grazie all'editore Salani, Creazione, scritto dall'artista Bhajju Shayam con la collaborazione di Gita Wolf, riferendosi ai miti cosmogonici dei Gond, popolazione indiana che ha saputo conservare le proprie tradizioni, innestandole nell'arte visiva.
Questo, dunque, è soprattutto un racconto per immagini, che raccoglie diversi miti di origine, esposti seguendo una sorta di filo conduttore, una sequenza che va dalla nascita alla morte.
Si parte con il Pesce Futuro, che simboleggia il primo passaggio della creazione, la nascita dell'acqua. Segue l'Aria, con i suoi corvi blu in cerca della terraferma. Poi, il Fango, la terra lavorata nel profondo dai lombrichi, anzi non un terra, ma ben sette tipi diversi. Poi il Tempo, che misura la vita degli uomini: giorno e notte, sole e luna, opposti fra loro così come lo sono l'uomo e la donna. 


Seme Sacro e Uovo Originario, da cui si originano la vita vegetale e animale. Poi la nascita dell'Arte, che costituisce il tratto distintivo degli esseri umani. Infine la Morte e la Rinascita, l'eterno ciclo che tutto contiene. 

 
Come ben si comprende siamo nell'ambito del mito, dove favola e sacro si mescolano. Si spiegano le origini del mondo e se disegnano i confini etici, la vita e la morte come parte di un immenso disegno di cui ciascuno di noi fa parte tanto quanto un lombrico. O un corvo blu.


Creazione, così come Garuda e la ruota del destino, ci porta dentro un universo che ha tanti punti di contatto con il nostro modo di pensare, come concepire il mondo per opposti, ad esempio, così come differenze sostanziali, come il tempo ciclico e il continuum vita morte. Queste storie sono capaci di portarci, attraverso immagini affascinanti, in profondità, là dove sussistono le domande fondamentali: se c'è un inizio, se ci sarà una fine e se noi siamo davvero liberi.
Garuda esplorava il terreno della pietà, della volontà e del destino, se siamo noi in grado di cambiarne la via. Qui ci spingiamo ai margini del mondo a guardare l'infinito.
Tutto questo ne fa libri per bambini?
Anche, perché sono comunque storie straordinarie, che aprono strade infinite piene di profumi esotici, di colori sgargianti e di belle riflessioni, per chi le vuole affrontare.

Eleonora

Creazione”, B. Shyam e G. Wolf, Salani 2014
Garduda e la ruota del destino”,R. Mohanty e S. Rao, R. Raut, L'Ippocampo 2008


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