CREAZIONI
Di cosa
sia capace la Tara Books, casa editrice indiana, diretta da Gita
Wolf, ne siamo ben edotti grazie al lavoro di traduzione fatto da
diverse case editrici italiane, da Lapis a L'Ippocampo, Donzelli e
Salani. E' un lavoro che spesso recupera storie e leggende indiane,
ma non solo, e le ripropone affiancando i testi con serigrafie
raffinate che fanno di ciascun libro un'opera unica, libri
interamente fatti a mano, con un livello di sapienza artigianale
assolutamente unico.
Esce
ora, grazie all'editore Salani, Creazione, scritto
dall'artista Bhajju Shayam con la collaborazione di Gita Wolf,
riferendosi ai miti cosmogonici dei Gond, popolazione indiana che ha
saputo conservare le proprie tradizioni, innestandole nell'arte
visiva.
Questo,
dunque, è soprattutto un racconto per immagini, che raccoglie
diversi miti di origine, esposti seguendo una sorta di filo
conduttore, una sequenza che va dalla nascita alla morte.
Si
parte con il Pesce Futuro, che simboleggia il primo passaggio della
creazione, la nascita dell'acqua. Segue l'Aria, con i suoi corvi blu
in cerca della terraferma. Poi, il Fango, la terra lavorata nel
profondo dai lombrichi, anzi non un terra, ma ben sette tipi diversi.
Poi il Tempo, che misura la vita degli uomini: giorno e notte, sole e
luna, opposti fra loro così come lo sono l'uomo e la donna.
Seme
Sacro e Uovo Originario, da cui si originano la vita vegetale e
animale. Poi la nascita dell'Arte, che costituisce il tratto
distintivo degli esseri umani. Infine la Morte e la Rinascita,
l'eterno ciclo che tutto contiene.
Come
ben si comprende siamo nell'ambito del mito, dove favola e sacro si
mescolano. Si spiegano le origini del mondo e se disegnano i confini
etici, la vita e la morte come parte di un immenso disegno di cui
ciascuno di noi fa parte tanto quanto un lombrico. O un corvo blu.
Creazione,
così come Garuda e la ruota del destino, ci porta dentro un
universo che ha tanti punti di contatto con il nostro modo di
pensare, come concepire il mondo per opposti, ad esempio, così come
differenze sostanziali, come il tempo ciclico e il continuum vita
morte. Queste storie sono capaci di portarci, attraverso immagini
affascinanti, in profondità, là dove sussistono le domande
fondamentali: se c'è un inizio, se ci sarà una fine e se noi siamo
davvero liberi.
Garuda
esplorava il terreno della pietà, della volontà e del destino, se
siamo noi in grado di cambiarne la via. Qui ci spingiamo ai margini
del mondo a guardare l'infinito.
Tutto
questo ne fa libri per bambini?
Anche,
perché sono comunque storie straordinarie, che aprono strade
infinite piene di profumi esotici, di colori sgargianti e di belle
riflessioni, per chi le vuole affrontare.
Eleonora
“Creazione”,
B. Shyam e G. Wolf, Salani 2014
“Garduda
e la ruota del destino”,R. Mohanty e S. Rao, R. Raut, L'Ippocampo
2008
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