TAPPI QUADRATI PER BUCHI TONDI
Macchine e
invenzioni bizzarre, William Heath Robinson
Elliot 2014
ILLUSTRATO PER MEDI
(dagli 8 anni)
"E' possibile
giocare a tennis da un balcone all'altro? E come preparare un bagno
rilassante in pochissima acqua o impiegare dieci uomini e un macigno
per spremere un singolo limone? Ma potrebbe anche essere necessario
estirpare una verruca, e allora non c'è niente di meglio che
utilizzare un orologio, un filo, due libri, un innaffiatoio e qualche
tazzina da tè."
Soluzione
per guadagnare spazio: un tavolo allestito con un banchetto di nozze
che si solleva sopra la testa degli invitati (perché forato ad hoc)
per permettere loro di conversare senza le stoviglie in mezzo.
Palestre per topi di appartamento, in cui i ladri possano esercitarsi
alla difficoltosa salita tra i comignoli. Macchinetta molto simile a
tosaerba per tagliare i capelli in serie ai bambini di una intera
classe. Soluzione magnetica per assistere pattinatori sul ghiaccio
senza essere visti. Utile sistema di depistaggio per bombe nazi che
prevede lo spostamento in verticale del villaggio preso ad obiettivo.
Divise
in cinque macro categorie -casa, lavoro, scuola, tempo libero e
guerra- sono circa ottanta le tavole di William Heath Robinson che
compongono questo insolito libro. Ogni tavola consta di una
didascalia che prende molto sul serio se stessa e il contenuto
dell'immagine sovrastante. E già in questo si comincia a percepire
lo spirito del libro e, più in generale, lo spirito che mosse Heath
Robinson a disegnare per un quarantennio le sue Contraptions.
Contraption
è marchingegno, aggeggio, apparecchiatura, congegno, affare, insomma
'macchinario non convenzionale, solitamente lontano da ogni tipo di
produzione seriale, spesso complicato, indaginoso, macchinoso e, di
solito, molto divertente soprattutto per la sua completa inutilità".
L'essere
para-inutile e l'essere para-irrealizzabile, l'essere pensato secondo
una scala dimensionale sovrastimata, l'essere caratterizzato da una
complessità meccanica anch'essa esagerata rispetto alla funzione fa sì che questo genere
di oggetti sia in primo luogo esilarante.
Sorge
spontanea la relazione tra questi aggeggi e le macchine impossibili e
i marchingegni assurdi visti nel mondo dell'animazione cui Ilaria
Tontardini nella prefazione allude, citando Wallace & Gromit di
Nick Park, o il più recente Galline in fuga (a questi aggiungerei
gli stranissimi arnesi -made in ACME- che ancora prima Chuck Jones
disegnava per Wile E. Coyote perché riuscisse a catturare
l'imprendibile Road Runner). Tutti loro ci hanno sempre fatto molto
ridere.
Ma
nel caso dei Contraptions
di Heath Robinson si ride non tanto per la complessità dei
marchingegni, anzi essi ci appaiono tutto sommato esili nel loro
essere fatti essenzialmente di corde e carrucole, pesi e contrappesi,
quanto per l'aspetto umano legato a detti oggetti, ovvero per la loro
funzione, molto più che per il loro funzionamento. È sottile ma
implacabile l'ironia, tutta britannica, di Heath Robinson che si fa
beffe dei suoi stessi compatrioti che sentono la necessità di
accendersi il sigaro con macchine infernali oppure costruirsi impalcature complicatissime per svegliarsi la mattina,
piuttosto che utilizzare un semplice accendino o una comune sveglia. Sarebbe da veri
parvenu.
E
ancora più crudele e cinica è l'ultima sezione del libro, vertice
di un crescendo costante, quella dedicata alla guerra; a mio parere
la parte più bella del libro nel suo humour 'glaciale'.
Una
per tutte: camouflage contro camougflage, nella sua tagliente ironia,
'fotografa' in un solo disegno ciò che abbiamo appreso
sull'assurdità della guerra, dopo aver letto pagine e pagine di
letteratura.
Carla
Noterella al margine. I britannici, coerenti al loro proverbiale sense of humour, non hanno serbato 'rancore' a questo stigmatizzatore di costumi, anzi gli hanno conferito l'onore di finire nel dizionario: Heath Robinson in inglese significa proprio marchingegno complesso e piuttosto inutile. Oxford Dictionary docet.
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