TUTTO UN FRULLAR DI ALI...
Un giorno, senza un perché,
Davide Calì, Monica Barengo
Kite Edizioni 2014
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"Un mattino, di punto in
bianco, senza un perché, al signor I. spuntarono le ali.
Il dottore disse che non aveva mai
visto nulla del genere e non gli diede nulla da prendere. Nemmeno uno
sciroppo."
Se il dottore non sa che pesci
prendere, forse è meglio chiedere a qualcun altro. La mamma non
ricorda precedenti in famiglia, forse un cugino, ma solo da piccolo.
La vicina suppone dipenda dalla cattiva qualità dell'aria. Il
custode del palazzo va dritto al sodo, pensando di dargli un bel
taglio e il capufficio gli intima di toglierle.
Le ali, però, non sono come le scarpe,
che si sfilano così. E poi sono così belle da vedere, quando la
luce ci passa attraverso la fa brillare. Anche l'uomo dei palloncini,
nel vederle, lo ha pensato.
Così il signor I. si tiene le sue ali,
d'altronde se qualcosa accade ci deve pur essere un perché...lo dice
anche l'uomo saggio. E la ragione di tutto compare all'improvviso,
dietro quella panchina su cui il signor I. siede solitario. Una
ragazza, una ragazza con le ali. Bellissima lei, bellissime le sue
ali.
Davide Calì e l'amore. Storie anche
molto diverse fra loro, abitate da ragazze che coltivano fiori
candidi (Polline, Kite 2013) o da elefanti timidi (Quando
un elefante si innamora, Kite 2014) o, come qui, da uomini e
donne con le ali, ma tutte tenute insieme da un sottile filo rosso
che si intreccia intorno a quell'unico tema. Ad ogni storia diversa,
lui indaga e svela parte del mistero, ogni volta un lato diverso di
un prisma complesso.
In questa storia, che ha la misura di
una poesia, colpiscono due cose. La prima, che dobbiamo a Calì: il mistero. Il mistero che
si declina in più forme, a partire dal titolo che già disorienta il
lettore, passando attraverso quel paio di ali che spuntano sulla
schiena di un uomo, fino ad arrivare al mistero dei misteri che si
nasconde dietro un amore che nasce. La seconda, che dobbiamo a Monica Barengo, il sorriso. Il
sorriso di un uomo tranquillo, il signor I. che sembra preannunciare
quello stato di grazia in cui ogni creatura vive nel momento in cui
si innamora. Lo stesso sorriso fiducioso che ricambia il cane
bassotto, testimone silenzioso della grande rivoluzione nella vita
del suo padrone.
Ed è anche lo stesso sorriso della ragazza.
Nel mio immaginario, precedenti
autorevoli di creature con le ali, sorta di angeli laici, sono i
meravigliosi Skellig di David Almond (Mondadori, 2000), L'Angelo
delle scarpe di Giovanna Zoboli (Topipittori, 2009), o l'angelo
di Gabriel Garcia Marquez caduto e tenuto prigioniero in un pollaio
(La luce è come l'acqua, Mondadori 2002). Tutti, per ovvie
ragioni, sono dei 'diversi', figure anomale, altre, misteriose.
Questo ha in parte deviato di qualche
grado il mio giudizio sul libro, perché al principio ho creduto che
se al signor I. erano spuntate le ali egli automaticamente andasse
visto come un 'diverso' e come tale mi pareva che tutti lo
trattassero. In tale prospettiva, il fatto che un'altra diversa,
alata anch'essa, si unisse a lui mi lasciava perplessa. Perché la
coppia deve nascere solo tra simili? Cosa sarebbe successo se lei le
ali non le avesse avute? Lo avrebbe ignorato, lasciandolo alla sua
solitudine su quella panchina? E non sarebbe potuto succedere,
invece, che a cercarlo e a trovarlo fosse stata una ragazza senza
ali? E come sarebbe andata a finire la loro storia d'amore? Tutte
domande lecite che anche un bambino avrebbe potuto fare. Per questo
motivo ho pensato di avere davanti un bel libro che sarebbe potuto
essere ancora più bello se quella ragazza arrivata dal nulla avesse
avuto le scapole libere...
Ma poi ho visto le cose secondo una
prospettiva diversa. E se quelle ali non fossero il segno di una
diversità, di un'anomalia? Ma fossero invece un segno distintivo di
una creatura che sta per innamorarsi? In questo caso il libro
riacquisterebbe per intero il suo valore poetico. Quelle ali di
farfalle che di norma frullano nella pancia degli innamorati e che
sono ormai consolidate come topos letterario, nel signor I. e la
ragazza venuta dal nulla sono uscite allo scoperto e si sono
collocate sulle rispettive spalle e da lì frullano, fino a sollevare
entrambi da terra. D'altronde si sa, gli innamorati si distinguono
proprio per questo: un sorriso inebetito perennemente stampato sul
viso e la capacità rara di camminare sulle nuvole...
Carla
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