LAMPI DI LUCE
The Dark, Lemony Snicket, Jon
Klassen, Orchard Books 2013
Flashlight, Lizi Boyd, Chronicle
Books 2014
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
Il primo racconta la storia del piccolo
Laszlo che ha paura del buio, di quel buio che vive stabilmente nella
cantina della sua grande casa, ma che può anche nascondersi dietro
la tenda della doccia, o nell'armadio...
Laszlo pensa che se lui va ogni giorno
a salutare il buio sulla soglia della cantina oscura, forse il buio
non ricambierà la visita, di notte, nella sua camera. Ma una notte,
il buio invece va. 'Laszlo, disse il buio nel buio, ti voglio mostrare qualcosa...'
Laszlo con
la sua torcia lo segue fino alla cantina dove il buio lo conduce. Lui
non ha mai sceso quelle scale nell'oscurità, ma ora il buio lo
invita ad avvicinarsi, a raggiungere il cassetto in basso di quel
comò. Lì dentro c'è la soluzione alla paura di quel bambino e
nella voce lontana del buio Laszlo trova anche il senso ultimo
dell'oscurità. E noi, con lui.
Il mondo senza zone buie, senza angoli,
porte e soffitti che nascondono, senza tende e cassetti che celano,
senza libri chiusi, senza silenzi misteriosi sarebbe un vero
disastro. Carol Ann Duffy dice che Il buio è un cinema privato
per il tuo sogno prediletto. Il
buio è il contenitore ideale di ogni scoperta, di ogni fantasia, di
ogni lampo di immaginazione.
E
questo è il senso del secondo libro, quello di Lizi Boyd. Senza
parole, come se anche la voce dovesse restare all'oscuro, è la
passeggiata notturna di un bambino che, con la sua tenda da
campeggio, è in un bosco. Distratto forse da un rumore, quel bambino
interrompe la sua lettura e si alza ad illuminare ciò che lo
circonda: quel fascio di luce mette in evidenza di volta in volta,
allo spostarsi dell'osservatore, procioni, topini, pipistrelli,
castori, cerbiatti, porcospini, farfalle e gufi che si muovono sicuri
in un mare di nero, interrotto solo da profili di contorno.
La luna, sullo sfondo, è sorta ed è muta
testimone di questo meraviglioso gioco di scoperta di un bambino.
Noi, al di qua della pagina, facciamo lo stesso. Non sappiamo mai
cosa illuminerà quel fascio di luce e ci stupiamo ogni volta nel
vedere cose diverse.
Se letto così può essere un bellissimo gioco
di disvelamento per il lettore, il libro si rivela, in realtà, come
qualcosa di molto di più, nel raccontarci per sole immagini una
storia nella storia. Complice un sasso non visto, ciò che tanto
spaventava il piccolo Laszlo, ovvero l'imprevisto celato
dall'oscurità, il bambino di Lizi Boyd inciampa e perde la torcia e
con lei il potere di mettere in luce il mondo nascosto del bosco.
Ora
sono gli animali a illuminare curiosi braccia, gambe, viso di quel
ragazzino, fino a ricondurlo, come su un sentiero fatto di sola luce,
alla sua tenda e alla sua lettura.
Immaginifico
percorso che mette in luce, è proprio il caso di dirlo, il senso
della scoperta e della sua reprocità con l'altro da sé.
The
Dark e Flashlight, attraverso la sola potenza delle immagini e
attraverso una sintesi estrema del testo, arrivano dritti a cogliere
alcuni tra i significati che l'umanità ha dato a sé stessa, per
spiegarsi il buio e imparare a viverci immersa.
Lampi
di luce, torce accese, entrambi i libri.
Carla
Noterella al margine: il genio di Jon Klassen dà voce al buio, catturando il testo
di Snicket, per restituirlo poi come fosse 'cosa viva', muovendolo
all'interno della pagina.
Il genio di Lizi Boyd che gioca con i nostri sensi: laddove l'occhio arriva un attimo dopo l'orecchio.
Entrambi, Klassen e Boyd, accomunati dall'essere maestri del nero e nel saper 'guidare' i nostri occhi sulla pagina illustrata, come un tempo facevano le 'maschere' a teatro o al cinema per condurci al nostro posto.
Altra noterella
al margine: ci auguriamo che un editore 'illuminato' decida di
pubblicarli anche per i bambini che abitano nel nostro paese,
temporaneamente tenuto all'oscuro. Nel frattempo, chi ne avesse
desiderio può sconfinare e, con una buona torcia, cercarli lungo
altri sentieri...
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