LAVORARE ONESTAMENTE
E'
rivoluzionario. L'ho detto tante volte, in questi anni, da provocare
fenomeni di rigetto nelle persone che mi stanno vicino. In realtà
avevo ragione ben oltre le mie stesse intenzioni. E' uno slogan, mi
rendo conto, e non si riferisce solo all'ovvio comandamento di non
commettere scorrettezze e reati nel compiere il proprio lavoro, ma
nell'espletarlo dando il meglio di sé, praticando, nei limiti del
possibile, quella virtù rara che si chiama onestà intellettuale.
Poiché
sono una artigiana della cultura, un'operatrice che fa sì che un
libro esca dagli scaffali della libreria per essere letto da bambini
e bambine, ragazze e ragazzi, l'onestà intellettuale si esprime nel
non spacciare un libro per quello che non è, nel cercare di
interpretare le diverse esigenze di lettura per farle convogliare su
uno o più testi, nell'individuare percorsi di lettura; senza
pregiudizi, se possibile, e senza il dio denaro come faro; non per
un'idea romantica di purezza della cultura, che non condivido
affatto, ma per la fondata convinzione che non si crescono lettrici e
lettori con libri mediocri, prodotti commerciali legati a qualche
idolo posticcio del momento; non lo si fa seguendo passivamente le
mode, ma cercando di cogliere ogni volta il meglio che c'è. Senza
stigmatizzare le scelte dei ragazzini, semmai suggerendo alternative.
E' un
lavoro di lenta costruzione, di costanza e di chiarezza degli
obbiettivi, che spesso incontra ostacoli e non produce risultati
immediati.
Ma
posso dire, con un certa soddisfazione, che hanno vita breve le
maialine e le violette, mentre il topo continua a resistere nelle
letterine natalizie, ma solo in quelle. E' stato un finale di anno di
soddisfazioni, nonostante tutto, con tanti libri belli e bellissimi
finiti sotto l'albero metaforico che riunisce tutte le nostre
lettrici e i nostri lettori. Stupefacente vedere il successo di Roald
Dahl, o di collane storiche come gli Oscar junior della
Mondadori e le Storie e Rime della Einaudi ragazzi. Tanti gli
illustrati venduti, a cominciare da Lindbergh e Mappe,
Animalium, Prima e Dopo, L'incredibile viaggio di
Shakleton. Perfino un libro 'difficile' come la Vita segreta
delle piante ha incontrato l'interesse dei giovani scienziati.
Grande successo per il secondo anno di Sono soltanto un cane e
La prima volta che sono nata , nonché per l'esordiente
La signorina Euforbia. La lista è ben più lunga di questi
pochi titoli, ma servono comunque a sottolineare che si può, potrei
dire si deve, coniugare la necessaria quantità di vendita e la
qualità dei libri venduti.
Era
questo l'obbiettivo e questo è un risultato ormai consolidato, e
tutto questo è stato il frutto di un duro, difficile lavoro
'controcorrente', cominciato con la stagione eroica delle letture in
libreria. L'immagine che riporto è la sintesi perfetta di ciò che è
stato, del senso di comunità, della condivisione di un lavoro con le
persone che hanno contribuito a realizzarlo, a cominciare da Carla e
da Alba, senza le quali tutto questo non sarebbe stato possibile. Ma
ringrazio ancora una volta gli autori, gli editori, tutti quelli che
hanno avuto la pazienza di sostenerci e di credere nel nostro lavoro.
Ma come
in tutte le vere rivoluzioni, nulla è acquisito per sempre, nulla
può essere dato per scontato, bisogna saper ricominciare, anche
mettendosi in discussione.
Mi
piacerebbe pensare che si stiano affacciando sul mercato tanti e
tante giovani capaci di trasformare positivamente questo mestiere, ma
le tendenze generali, negli indici di lettura dei più giovani e
nella gestione delle librerie, fanno pensare a scenari difficili e
complicati, in cui dovremo trovare probabilmente strumenti diversi
per raggiungere e coinvolgere la generazione 2.0, quelli che
considerano il libro un oggetto superato, che pensano di trovare
tutto quello che è necessario nella rete. Questa, ritengo, sia la
nuova frontiera che ci aspetta, su cui vorremmo progettare nuovi
percorsi.
Lavorando
onestamente.
Eleonora
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