STORIE DI NATALE PER AGOSTO
Che notte è
questa! Otto racconti di Natale
Baccalario, Gatti,
Masini, Milani, Nanetti, Piumini, Puricelli Guerra, Sgardoli, Gaia
Stella
Einaudi Ragazzi 2014
NARRATIVA PER MEDI (dai 6 anni)
"E fu qui che
accadde l'inatteso. O anzi, l'incredibile. Non tutti i letti furono
occupati. Uno rimase vuoto.
Quello di Piera.
S'erano ammalati tutti, lei no. Stupefatta, quasi spaventata, non
aveva avuto diarrea, né febbre, né tosse, né dolori. Nulla."
Al
Villino San Rocco vivono in undici e in dieci si sono ammalati di
Spagnola. E' il 1918, la guerra è appena finita e ora arriva questa
altra brutta storia: una dannata malattia che in Italia di morti ne
ha fatti ben più che la guerra mondiale. E questo è il racconto di
cosa accadde a Piera Castelli, quattordici anni e una salute di
ferro. In suo ricordo scrive il figlio, Mino Milani, che apre la
serie di otto racconti e che dà il titolo all'intero libro.
La
storia di questa coraggiosa ragazzina nella campagna milanese è,
come sempre quando è Mino Milani a raccontare, impastata di Storia,
quella con la S maiuscola e quindi, necessariamente, di asciutta
verità.
Con
un finale tutto dickensiano e fiabesco è il racconto successivo,
quello di Pierdomenico Baccalario. Il Natale di Marley Bloome, broker
algido in una Londra festante e convulsa, è sull'orlo del rivelarsi
disastroso ma, complice una provvidenziale nevicata, il protagonista
e noi lettori ci ritroviamo in una dimensione 'd'altri tempi',
silenziosa e misteriosa e, inaspettatamente, calorosa. E, come nelle
migliori novelle di Natale e nei sogni, alla fine tutto si conclude
positivamente.
Toccante,
come Piumini alle volte sa essere, è la storia di Batur e Seral,
giovani sposi in cerca di un figlio che non vuole nascere. Per le
strade dell'Anatolia, tre giorni di viaggio a dorso d'asino per
arrivare a Mabayak, dove una vecchia guaritrice potrebbe aiutarli, i
due incontrano un destino del tutto diverso.
Giulio
Bandini, fante in fuga dalla trincea, rischia la corte marziale per
passare qualche ora serena con la moglie e il figlio. E' il
protagonista del racconto di Guido Sgardoli.
Michele/Dudù
per aver perso temporaneamente il contatto con la sua mamma sulla
Torre Eiffel, da quel giorno festeggia due compleanni: uno il 10
luglio e l'altro la notte di Natale, quando arriva puntuale la
telefonata di Youssuf, il senza tetto che a Parigi lo prese con sé nella
sua 'dimora' sotto il ponte.
Pieni
di neve sono le due notti di Natale di Giorgio, piccolo detective
uscito dalla penna di Alessandro Gatti, e di quel bambino di città e
del suo vecchio nonno, protagonisti del racconto di Beatrice Masini.
Quest'ultimo, notabile per la delicata riflessione su come i vecchi
possano rivelarsi preziose e silenziose guide per i piccoli alla
scoperta della bellezza.
Lo ammetto: ho
sempre guardato con sospetto i libri di narrativa dichiaratamente
natalizi. Sono spesso costruiti in modo artificioso a scapito della
qualità ed esauriscono la loro funzione solo in quelle due settimane
dell'anno: un po' come accade alla tovaglia rossa con l'agrifoglio stampato che ognuno di noi
ha riposta nell'armadio e che fa bella mostra di sé solo una volta
all'anno. Con Che notte è questa!,
però, siamo di fronte a qualcosa di diverso: un gruppo di scrittori
di calibro hanno saputo dare a 'quella notte' un senso più
profondo, un respiro più ampio, a tal punto che del libro ne parlo
provocatoriamente a festa finita. D'altronde, glissando sul
sottotitolo, questo può essere un libro per tutte le stagioni.
Non
per tutti, ma almeno per la maggior parte di essi mi pare si possano
cogliere significati che vanno al di là della 'retorica' natalizia:
un episodio autentico di un passato ormai lontano, quello raccontato
da Mino Milani, in cui si può ragionare sull'incerta salvezza
rispetto alle epidemie che ci sfiorano ma che potrebbero facilmente
anche colpirci e sul senso ultimo di fare 'squadra' contro le
difficoltà. Al racconto di Baccalario riconosco una struttura senza
sbavature, con un bel ritmo e un colpo di scena finale che lo fanno
essere un 'oggetto narrativo' molto piacevole alla lettura.
Tenera
la Masini che si insinua tra un nonno e un nipote e li guarda nelle
loro complicità fatte di silenzi ed occhiate furtive.
Complessa,
suggestiva, piena di significati impliciti è la narrazione di
Piumini che leggerei a dei bambini anche in pieno agosto....
Carla
Noterella al margine. Di Gaia Stella mi piacciono soprattutto le copertine (che, in un libro, non è poco).
Anche questa non fa eccezione. Mi sembra invece che la sua voluta ritrosia ad essere narrativa e il fatto di avere a disposizione una unica tavola per ogni racconto, non aggiunga nulla ai testi ,anzi, in alcuni casi, addirittura ne 'congeli' un po' troppo il calore della narrazione.
Noterella al margine. Per la sua dichiarata appartenenza al genere Libro di Natale Che notte è questa! rischia di scomparire presto dagli scaffali delle librerie, risucchiato nel gorgo delle 'rese'. Ne va tenuto conto, in caso di acquisto.
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