Io non conosco Rossana, ma conosco la
sua marmellata di carote piccante.
E' una delle tante scoperte non
archeologiche che fa il professore durante le sue campagne di scavo.
A quell'arancione così potente che
lampeggia nel frigo, è difficile opporre resistenza. A
quell'arancione così acceso corrisponde un sapore dolce che, quando
meno te lo aspetti, vira verso il piccante.
Così, giorno dopo giorno, ne abbiamo
spalmata accanto a formaggi molli e stagionati e il barattolino si è piano piano svuotato.
Orrore!
In rete non sono riuscita a trovare
nulla di simile. Unica possibilità è quella di risalire alla
'archetipica' Rossana.
Ed è quello che il professore,
debitamente pungolato, ha fatto.
Qui di seguito, la ricetta autentica ed
unica di Rossana.
Dopo un primo momento di sgomento per
me che sono sempre in cerca di precisione nelle ricette, tanta
approssimazione mi è sembrata pericolosa (in neretto i miei dubbi
irrisolti), e invece ha funzionato tutto a meraviglia.
E' una
ricetta spensierata e d'artista.
Carla
Carla
"Buonasera Prof. Zanini,
anche se con grande ritardo, faccio fede alla promessa fatta per quanto in oggetto.
Pulire le carote (quante, mio dio?) e metterle a cuocere, a fuoco lento, con un bicchiere di vino bianco, un pizzico di sale ed il peperoncino (il numero è soggettivo a seconda della preferenza + o - piccante quanto, mio dio?).
Quando il vino è stato assorbito e le carote ammorbidite (quanto, mio dio?), se non lo fossero, aggiungere ancora del vino (quanto, mio dio?) e continuare la cottura (per quanto, mio dio?), togliere da fuoco e passare con il passaverdure.
A questo punto pesare il ricavato ed aggiungere lo zucchero (per un kg. di passato, mezzo kg. di zucchero, quantitativo che può aumentare se si preferisce un gusto + dolce aahhh mi farà impazzire?), ultimare la cottura (per quanto, mio dio?), a fuoco lento, mescolando.
Togliere dal fuoco la confettura quando è cotta (dopo quanto, mio dio?), lasciarla riposare e quando è tiepida, metterla nei vasetti e tapparli.
Mettere i vasetti in un contenitore con tanta acqua fino a coprirli, portare ad ebollizione, bollire per almeno 15 minuti e poi spengere il fuoco e lasciar raffreddare nell'acqua.
Spero che le indicazioni risultino chiare, a mia discolpa, vorrei precisarLe che nelle mie preparazioni non sono molto fiscale, faccio molto ad occhio (e me ne sono accorta!), gusto personale e mi diverto ad improvvisare (mi butto?).
Ho fatto mia un'affermazione di Picasso "quando finisco il blu, metto del rosso".
Con l'occasione, Le invio i più cordiali saluti
Rossana
anche se con grande ritardo, faccio fede alla promessa fatta per quanto in oggetto.
Pulire le carote (quante, mio dio?) e metterle a cuocere, a fuoco lento, con un bicchiere di vino bianco, un pizzico di sale ed il peperoncino (il numero è soggettivo a seconda della preferenza + o - piccante quanto, mio dio?).
Quando il vino è stato assorbito e le carote ammorbidite (quanto, mio dio?), se non lo fossero, aggiungere ancora del vino (quanto, mio dio?) e continuare la cottura (per quanto, mio dio?), togliere da fuoco e passare con il passaverdure.
A questo punto pesare il ricavato ed aggiungere lo zucchero (per un kg. di passato, mezzo kg. di zucchero, quantitativo che può aumentare se si preferisce un gusto + dolce aahhh mi farà impazzire?), ultimare la cottura (per quanto, mio dio?), a fuoco lento, mescolando.
Togliere dal fuoco la confettura quando è cotta (dopo quanto, mio dio?), lasciarla riposare e quando è tiepida, metterla nei vasetti e tapparli.
Mettere i vasetti in un contenitore con tanta acqua fino a coprirli, portare ad ebollizione, bollire per almeno 15 minuti e poi spengere il fuoco e lasciar raffreddare nell'acqua.
Spero che le indicazioni risultino chiare, a mia discolpa, vorrei precisarLe che nelle mie preparazioni non sono molto fiscale, faccio molto ad occhio (e me ne sono accorta!), gusto personale e mi diverto ad improvvisare (mi butto?).
Ho fatto mia un'affermazione di Picasso "quando finisco il blu, metto del rosso".
Con l'occasione, Le invio i più cordiali saluti
Rossana
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