lunedì 16 marzo 2015

UNO SGUARDO DAL PONTE (libri a confronto)


PARLANDO ANCORA DI BELLEZZA


Sulla bellezza e sulla centralità che essa riveste nell'educazione visiva dei bambini, in queste pagine si è molto parlato. Essere circondato da belle immagini, da luoghi improntati all'armonia è certamente un privilegio, in tempi in cui l'affinamento del gusto estetico dei più piccoli passa per cartoni animati e videogiochi. Contro il veleno dell'immagine stereotipata, in tutti i sensi, e standardizzata, vale l'antidoto di proporre libri belli, ben pensati e ben costruiti; vale ancor di più quando questi libri veicolano il meglio della storia dell'arte, in un modo che non sia noioso o frustrante.
Ecco due esempi di diverso approccio ad uno stesso fine, avvicinare bambini e bambine all'oggetto artistico.


Sfruttando l'attenzione dedicata a Matisse, oggetto di due grandi mostre nel giro di poco tempo, Patricia MacLachlan ci propone Se fossi Matisse, con le sapienti illustrazioni di Hadley Hooper: la domanda che l'autrice si pone è cosa abbia salvato il piccolo Matisse dalla tristezza e dal grigiore di una città industriale del nord della Francia. La risposta è semplice, una mamma creativa che riempiva la casa di oggetti colorati, dipingeva piatti da appendere alle pareti, tappezzava di rossi tappeti le stanze. Il piccolo Henri mescolava pigmenti e allevava piccioni dai colori iridescenti. Dunque, un ambiente domestico ricco di vivaci suggestioni visive e un laboratorio permanente in cui sperimentava molto e si imparava ad osservare. L'illustratrice ha applicato delle tecniche particolari per rendere a sua volta la varietà dell'approccio materico di Matisse, dall'olio ai collage. Già qui abbiamo una risposta alla nostra domanda di fondo: necessario come l'aria pulita, come un cibo sano, l'educazione al bello comporta riempire i luoghi dei bambini e delle bambine di immagini, oggetti, libri che propongano magari stili estetici diversi, ma originali, curati e, soprattutto, non stereotipati. Imparare a guardare è il primo passo.


Il secondo è imparare a fare. Qui mi voglio soffermare sulla magica collana PIPPO, di Topipittori. Magica perché riesce a coniugare il parlare dell'arte e il farla. 



Nel volume uscito recentemente, Depero e la casa del Mago, di Lucia Pescador e Marta Sironi, si racconta del Futurismo, corrente artistica elettrizzante di italica nascita. E' una corrente che mescola arditamente tecniche e generi artistici, non disdegna l'applicazione industriale e il design. Per questo, secondo me, modernissima. Il tratto distintivo di questa collana consiste nel mettere a disposizione del bambino o bambina lettore il materiale necessario per entrare dentro la riproduzione dell'opera d'arte, facendola propria. Fare è capire, appropriarsi dello spirito dell'epoca, in questo caso del furore innovatore di un artista, Depero, che aveva trasformato la sua casa in una vetrina permanente della propria arte. Il fascicolo, che può essere tagliato, colorato, disegnato, a la maniera di..., è il primo passo nella scoperta di un artista o di una corrente e giustamente si invita a completare il percorso visitando musei virtuali e, direi ancor di più, fisici.


Approccio stimolante e divertente al tema dell'educazione visiva e dell'educazione al bello, ne vorremmo di più di testi come questi, anche se la produzione al riguardo si sta diversificando. Ma su questo parlerò anche nel prossimo post.
Buona visione e tanti scarabocchi, il miglior augurio per tutti e tutte voi.


Eleonora

“Se fossi Matisse”, P. MacLachlan, Motta junior 2015
“Depero e la casa del Mago”, L. Pescador e M. Sironi, Topipittori 2015

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