PARLANDO ANCORA DI BELLEZZA
Sulla bellezza e sulla centralità che essa riveste nell'educazione visiva dei bambini, in queste pagine si è molto parlato. Essere circondato da belle immagini, da luoghi improntati all'armonia è certamente un privilegio, in tempi in cui l'affinamento del gusto estetico dei più piccoli passa per cartoni animati e videogiochi. Contro il veleno dell'immagine stereotipata, in tutti i sensi, e standardizzata, vale l'antidoto di proporre libri belli, ben pensati e ben costruiti; vale ancor di più quando questi libri veicolano il meglio della storia dell'arte, in un modo che non sia noioso o frustrante.
Ecco
due esempi di diverso approccio ad uno stesso fine, avvicinare
bambini e bambine all'oggetto artistico.
Sfruttando
l'attenzione dedicata a Matisse, oggetto di due grandi mostre nel
giro di poco tempo, Patricia MacLachlan ci propone Se fossi
Matisse, con le sapienti illustrazioni di Hadley Hooper: la
domanda che l'autrice si pone è cosa abbia salvato il piccolo
Matisse dalla tristezza e dal grigiore di una città industriale del
nord della Francia. La risposta è semplice, una mamma creativa che
riempiva la casa di oggetti colorati, dipingeva piatti da appendere
alle pareti, tappezzava di rossi tappeti le stanze. Il piccolo Henri
mescolava pigmenti e allevava piccioni dai colori iridescenti.
Dunque, un ambiente domestico ricco di vivaci suggestioni visive e un
laboratorio permanente in cui sperimentava molto e si imparava ad
osservare. L'illustratrice ha applicato delle tecniche particolari
per rendere a sua volta la varietà dell'approccio materico di
Matisse, dall'olio ai collage. Già qui abbiamo una risposta alla
nostra domanda di fondo: necessario come l'aria pulita, come un cibo
sano, l'educazione al bello comporta riempire i luoghi dei bambini e
delle bambine di immagini, oggetti, libri che propongano magari stili
estetici diversi, ma originali, curati e, soprattutto, non
stereotipati. Imparare a guardare è il primo passo.
Il
secondo è imparare a fare. Qui mi voglio soffermare sulla magica
collana PIPPO, di Topipittori. Magica perché riesce a
coniugare il parlare dell'arte e il farla.
Nel volume uscito
recentemente, Depero e la casa del Mago, di Lucia
Pescador e Marta Sironi, si racconta del Futurismo, corrente
artistica elettrizzante di italica nascita. E' una corrente che
mescola arditamente tecniche e generi artistici, non disdegna
l'applicazione industriale e il design. Per questo, secondo me,
modernissima. Il tratto distintivo di questa collana consiste nel
mettere a disposizione del bambino o bambina lettore il materiale
necessario per entrare dentro la riproduzione dell'opera d'arte,
facendola propria. Fare è capire, appropriarsi dello spirito
dell'epoca, in questo caso del furore innovatore di un artista,
Depero, che aveva trasformato la sua casa in una vetrina permanente
della propria arte. Il fascicolo, che può essere tagliato, colorato,
disegnato, a la maniera di..., è il primo passo nella scoperta di un
artista o di una corrente e giustamente si invita a completare il
percorso visitando musei virtuali e, direi ancor di più, fisici.
Approccio
stimolante e divertente al tema dell'educazione visiva e
dell'educazione al bello, ne vorremmo di più di testi come questi,
anche se la produzione al riguardo si sta diversificando. Ma su
questo parlerò anche nel prossimo post.
Buona
visione e tanti scarabocchi, il miglior augurio per tutti e tutte
voi.
Eleonora
“Se
fossi Matisse”, P. MacLachlan, Motta junior 2015
“Depero
e la casa del Mago”, L. Pescador e M. Sironi, Topipittori 2015
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