PRIMAVERA: TEMPO PER NASCERE
Primavere,
Alessio Di Simone, Alessandro Di Sorbo
Verbavolant 2014
ILLUSTRATI
"'Ma cosa gli
hai raccontato ai tuoi per uscire?'
'Gli ho detto che
avevo dimenticato una cosa importantissima nel cesto della
bicicletta.'
'E ti hanno
creduto?'
'Sono qui, no?'
Il bambino e la
bambina si guardarono sorridendo, poi volsero lo sguardo al campo
illuminato solo dalla luce della luna."
In
una notte di luna questi due bambini corrono verso il luogo dove la
vegetazione è più fitta perché lì si nasconde qualcosa di mai
veduto prima.
Al
centro di un intrico di foglie e rami c'è un bozzolo luminescente
che fluttua. Non più grande di un arancia, al suo interno custodisce
una piccola fanciulla rannicchiata su se stessa e avvolta dentro ali
dal colore pallido.
All'arrivo
dei bambini, la creatura alza la testa e i loro sguardi si
incrociano.
Una
fata.
Far
cadere il bozzolo nel barattolo di vetro è un gioco da ragazzi e una
volta racchiuso, i bambini possono assistere alla 'metamorfosi' di
quella creatura. Tagliato i bozzolo, la fata distende le ali e la
luce che la attraversa diventa sempre più intensa. Nervature simili
a quelle delle foglie le attraversano e si vede scorrere la linfa al
loro interno.
Di
nuovo lo sguardo della creatura e dei bambini si incrocia e loro
capiscono che era arrivato il momento di aprire il barattolo.
Guizzante, vola brevemente sulle loro teste, sorride e poi scompare
in un bagliore. Ma i suoi occhi rimangono negli occhi dei due bambini
che guardandosi, si danno un bacio.
Non
può essere altrimenti.
In
silenzio, ritornano poi alle loro case.
Ma
il mattino seguente, nel barattolo vuoto c'è una farfalla blu che
vola.
Fatta
di sospiri, sfumature, soffi e pochissime parole, Primavere è
in realtà un doppio racconto. Accanto alla voce e alla storia
poetica dei due ragazzini se ne aggiunge una seconda, mitologica,
sorta di voce fuori campo che, attraverso l'allusione, pare
intrecciarsi con la prima. È la storia di Calliroe, figlia di Teti
ed Oceano. Fatta di acqua, ella ama Crisaore e cerca l'abbraccio di
lui, infrangendosi contro il suo petto possente.
Le
suggestioni che crea il racconto dei due bambini a me pare siano così
potenti che tutto il resto scolora. Costruito su un dialogo serrato
tra i due, il testo ogni tanto si schiude nelle descrizioni di un
evento meraviglioso, magico, che però non cede mai alla retorica di
questo genere di letteratura. La fata è prima di tutto una creatura
vivente, le sue ali sono assimilate a foglie nervate, il suo bozzolo
è un arancia opalescente, la sua prigionia è in un barattolo
ermetico con la guarnizione di gomma. Tutto ciò che accade di
magico, è immediatamente immaginabile, legato al mondo reale. E
questo mi piace molto.
Ma
questa storia non è solo la storia di una 'nascita' al mondo di una
creatura sovrannaturale, ma anche la nascita di un legame amoroso.
Calliroe, con il suo racconto in corsivo, d'altronde ci guida in
quella direzione.
Metto
in connessione il titolo, che porta in sé il senso di nascita, la
meraviglia della scoperta, il gioco di sguardi tra i due, la magia di
qualcosa di inspiegabile, e ho quattro degli elementi che hanno a che fare con un amore.
Le
immagini me ne danno conferma.
Non
mi interessa l'età di quei due bambini, potrebbero avere 6 anni o 16
o 26 o 66: io li sto a guardare mentre tra loro nasce qualcosa. E per
innamorarsi non c'è una età di riferimento. Magari i bambini non
sanno elaborare l'amore a tal punto da saperne parlare, ma so per
certo che sanno innamorarsi.
Carla
Noterella
al margine. Del formato dei libri della collana Libri da parati ne
abbiamo già parlato. In Primavere, però, il formato fa qualcosa di più.
Il gesto di apertura del grande e unico foglio che contiene il testo,
ad ogni apertura, vero disvelamento di una immagine sempre più
grande, genera rinnovato stupore. La lettura di un libro in
sedicesimi, pagina dopo pagina, contiene anch'essa un mistero, ma lo
specchio dei due fogli è sempre uguale a se stesso. Qui invece, il
testo va cercato e per trovarlo occorre aprire il foglio come fosse
uno scrigno. Il formato, in Primavere, amplifica la meraviglia di una
scoperta, così come avviene in quel campo, alla luce della luna.
Nessun commento:
Posta un commento