martedì 21 aprile 2015

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


PRIMAVERA: TEMPO PER NASCERE

Primavere, Alessio Di Simone, Alessandro Di Sorbo
Verbavolant 2014



ILLUSTRATI

"'Ma cosa gli hai raccontato ai tuoi per uscire?'
'Gli ho detto che avevo dimenticato una cosa importantissima nel cesto della bicicletta.'
'E ti hanno creduto?'
'Sono qui, no?'
Il bambino e la bambina si guardarono sorridendo, poi volsero lo sguardo al campo illuminato solo dalla luce della luna."



In una notte di luna questi due bambini corrono verso il luogo dove la vegetazione è più fitta perché lì si nasconde qualcosa di mai veduto prima.
Al centro di un intrico di foglie e rami c'è un bozzolo luminescente che fluttua. Non più grande di un arancia, al suo interno custodisce una piccola fanciulla rannicchiata su se stessa e avvolta dentro ali dal colore pallido.
All'arrivo dei bambini, la creatura alza la testa e i loro sguardi si incrociano.
Una fata.
Far cadere il bozzolo nel barattolo di vetro è un gioco da ragazzi e una volta racchiuso, i bambini possono assistere alla 'metamorfosi' di quella creatura. Tagliato i bozzolo, la fata distende le ali e la luce che la attraversa diventa sempre più intensa. Nervature simili a quelle delle foglie le attraversano e si vede scorrere la linfa al loro interno.
Di nuovo lo sguardo della creatura e dei bambini si incrocia e loro capiscono che era arrivato il momento di aprire il barattolo. 
Guizzante, vola brevemente sulle loro teste, sorride e poi scompare in un bagliore. Ma i suoi occhi rimangono negli occhi dei due bambini che guardandosi, si danno un bacio.
Non può essere altrimenti.
In silenzio, ritornano poi alle loro case.
Ma il mattino seguente, nel barattolo vuoto c'è una farfalla blu che vola.


Fatta di sospiri, sfumature, soffi e pochissime parole, Primavere è in realtà un doppio racconto. Accanto alla voce e alla storia poetica dei due ragazzini se ne aggiunge una seconda, mitologica, sorta di voce fuori campo che, attraverso l'allusione, pare intrecciarsi con la prima. È la storia di Calliroe, figlia di Teti ed Oceano. Fatta di acqua, ella ama Crisaore e cerca l'abbraccio di lui, infrangendosi contro il suo petto possente.
Le suggestioni che crea il racconto dei due bambini a me pare siano così potenti che tutto il resto scolora. Costruito su un dialogo serrato tra i due, il testo ogni tanto si schiude nelle descrizioni di un evento meraviglioso, magico, che però non cede mai alla retorica di questo genere di letteratura. La fata è prima di tutto una creatura vivente, le sue ali sono assimilate a foglie nervate, il suo bozzolo è un arancia opalescente, la sua prigionia è in un barattolo ermetico con la guarnizione di gomma. Tutto ciò che accade di magico, è immediatamente immaginabile, legato al mondo reale. E questo mi piace molto. 


Ma questa storia non è solo la storia di una 'nascita' al mondo di una creatura sovrannaturale, ma anche la nascita di un legame amoroso. Calliroe, con il suo racconto in corsivo, d'altronde ci guida in quella direzione.
Metto in connessione il titolo, che porta in sé il senso di nascita, la meraviglia della scoperta, il gioco di sguardi tra i due, la magia di qualcosa di inspiegabile, e ho quattro degli elementi che hanno a che fare con un amore.
Le immagini me ne danno conferma.
Non mi interessa l'età di quei due bambini, potrebbero avere 6 anni o 16 o 26 o 66: io li sto a guardare mentre tra loro nasce qualcosa. E per innamorarsi non c'è una età di riferimento. Magari i bambini non sanno elaborare l'amore a tal punto da saperne parlare, ma so per certo che sanno innamorarsi.

Carla

Noterella al margine. Del formato dei libri della collana Libri da parati ne abbiamo già parlato.  In Primavere, però, il formato fa qualcosa di più. Il gesto di apertura del grande e unico foglio che contiene il testo, ad ogni apertura, vero disvelamento di una immagine sempre più grande, genera rinnovato stupore. La lettura di un libro in sedicesimi, pagina dopo pagina, contiene anch'essa un mistero, ma lo specchio dei due fogli è sempre uguale a se stesso. Qui invece, il testo va cercato e per trovarlo occorre aprire il foglio come fosse uno scrigno. Il formato, in Primavere, amplifica la meraviglia di una scoperta, così come avviene in quel campo, alla luce della luna.

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