IL CATALOGO DEL CUORE
Casa, Carson Ellis
(trad. Michele Piumini)
Emme edizioni 2015
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(da 4 anni)
"Casa, per
qualcuno, è la campagna.
Per qualcun altro è
un appartamento.
Casa è la nave, per
i marinai. E la capanna per gli indiani."
La casa è il guscio che ci contiene. È finestra da cui guardiamo il
mondo, ma è anche porta per aprirsi agli altri o chiuderli
all'esterno. Può trasformarsi in prigione se non possiamo uscire. La
casa, però, può anche venirci dietro se gli mettiamo le ruote
sotto. Le case possono essere alte o basse, di mattoni o di paglia,
piccole o gigantesche. Possono essere ordinate o molto impolverate.
Luminose o fredde, viste da dentro viste da fuori. Sugli alberi o sotto gli alberi.
Ma tutte, proprio tutte, raccontano chi siamo.
E casa tua com'è? E tu chi sei? è la domanda nel libro per finire,
o forse meglio, per partire, dopo averlo letto.
Far ragionare i bambini sulle molte e diverse case che ci sono al
mondo è un esercizio stimolante. Ma non sarebbe esattamente una
novità. Tuttavia il libro di Carson Ellis non ha l'intento di essere
un repertorio di dimore, prese qui e lì per il mondo. Sembra
piuttosto un divertente e mai prevedibile percorso tra case
immaginate -scarponi o templi sottomarini- o case tra loro
contrapposte - case serie o pazzerelle. O ancora tra case
diversissime e lontane - la casa russa di babushka e quella di
Aladino. E tra loro si insinuano case di animali, per poter
confondere ancora l'ordine che si dovrebbe presumere in ogni catalogo
che si rispetti. La Ellis fa altro e lo dichiara fin da titolo: qui
si parla di home, casa. In quel senso lì che tutti quelli che
masticano un po' di inglese sanno sanno distinguere dalla parola house.
Ciò nonostante lei usa un canone narrativo che è il catalogo,
l'elenco. Ma lo fa in modo originale. L'esercizio cui sottopone il
suo lettore è intelligente perché ogni volta il criterio di lettura
di quella casa disegnata è sempre diverso. Si prendono in esame le
tipologie di case, il nesso che c'è tra la dimora e il suo abitante,
il luogo che le accoglie, in fondo al mare o in cima a un picco.
Ma
la regola è che non ci sia regola di esposizione. Resta da chiedersi
se, consapevolmente o meno, Carson Ellis sposi l'idea che un
catalogo, una lista, non corrisponda mai a un ordine 'oggettivo' del
mondo ma piuttosto a un criterio molto personale di chi lo stila.
Questa non è questione da poco e Umberto Eco ci ha scritto sopra un
saggio magnifico dal titolo emblematico: La vertigine della
lista (di cui consiglio la
lettura: Bompiani 2009). Sempre per restare intorno al pensiero di
Eco sulle liste, quando si ragiona sugli effetti che gli elenchi
potenzialmente infiniti (e il tema della casa è uno di questi)
possono avere sulla nostra capacità immaginativa, al riguardo mi
pare che la Ellis abbia fatto la sua scelta di necessità, ovvero si
è fatta guidare dal cuore. Quindi alle ventuno tipologie di dimore
disposte in bell'ordine nella copertina, che ci fanno pensare a un
elenco, corrisponde una sequenza interna saltabeccante, tutt'altro
che ordinata (d'altronde quello stivalone con il tetto che occhieggia
in copertina, poteva essere già un avvertimento che all'interno le
cose sarebbero andate in direzioni imprevedibili).
E se il catalogo
visivo salta di qui e di lì, altrettanto fa il testo che ha un
ritmo, un bel ritmo interno che va per assonanze, piccole rime
interne che, lette ad alta voce, sono armonia. Infatti dietro la
duchessa slovacca e il
fabbro keniota, dietro
l'uomo d'affari giapponese
contrapposto al dio norvegese
c'è Michele Piumini: una garanzia.
Questo libro, lo suggerisce lui stesso nelle diverse domande che pone
prima e poi al suo lettore, è quindi soprattutto un catalogo del
cuore da cui partire per raccontare tutto quello che ognuno di noi ha
da dire, di bello e di brutto, sulla propria home.
Carla
Noterella al margine: Il gusto estetico di Carson Ellis abitua gli occhi dei
suoi lettori al bello, ma anche, alla loro attenzione, nei suoi
numerosi riferimenti e nei richiami visivi, come per
esempio la tortora che ci è guida oppure le tante citazioni
'interne' nella casa dell'artista.
Nessun commento:
Posta un commento