CREDERE NEL POSSIBILE
Ingredienti
non nuovi, per il romanzo di Jennifer L. Holm Il pesce rosso
numero 14, tradotto da Elisa
Puricelli Guerra: coppia di genitori separati, ragazzina
preadolescente, nonno terribile, che in realtà è un potente punto
di riferimento. E poi un pizzico di fantastico e il potere della
scienza.
Il
nonno in questione, in realtà, è una sorta di scienziato pazzo, ne
ha tutte le caratteristiche: geniale, incompreso e sostanzialmente
irresponsabile.
Lavorando
su un esemplare raro di medusa è riuscito ad isolare una sostanza
che l'ha ringiovanito e quindi entra prepotentemente nella vita della
protagonista, Ellie, nella forma di adolescente brufoloso.
Espulso
dal suo laboratorio, trova ospitalità nella casa della figlia e
della nipote e vi spadroneggia impavido, cercando di rientrare nel
suo vecchio laboratorio, mettendosi costantemente nei guai.
In
realtà, sotto l'apparente indifferenza, il buon Melvin ha a cuore la
formazione della nipote, che vuole indirizzare verso una carriera
scientifica, ben lontana dalle aspirazioni artistiche e teatrali di
entrambi i genitori.
Così,
fra tacos, burritos e cene cinesi, racconta alla nipote le vite
straordinarie di tanti scienziati, in particolare di Salk e
Oppenheimer, scelti non casualmente come attori importanti nella
creazione, rispettivamente, del vaccino antipolio e della prima bomba
atomica. Il bene e il male della scienza, la contraddizione
prometeica che combina desiderio di sapere ed effetti distruttivi.
Melvin,
sempre nella veste di cugino adolescente di Ellie, continua a tentare
di introdursi nel suo vecchio laboratorio per impossessarsi della
medusa ringiovanente, coinvolgendo anche uno scettico compagno di
scuola di entrambi, Raj, che diventa ben presto amico, e complice, di
Ellie. Due visioni del mondo si confrontano nella vita della
ragazzina: quella artistica, rappresentata dai genitori, che le hanno
nascosto la morte dei vari pesci rossi, sostituendoli ogni volta con
dei nuovi esemplari, e quella scientifica del nonno.
La
girandola di avventure non ha altro scopo che condurre le giovani
lettrici e i lettori alla consapevolezza che nella ricerca bisogna
avere 'misura', senso della realtà, ma bisogna anche credere
fermamente nel 'possibile': per esempio credere nella teoria del
tutto, quella legge universale che i fisici inseguono da sempre. Le
'sensate esperienze e certe dimostrazioni', come asseriva Galileo,
distinguono la scienza da altri ambiti della cultura umana.
Se
un futuro di provette e macchinari astrusi può sembrare poco
poetico, nello scorrere le biografie di tante scienziate e scienziati
si scopre una passione profonda, un credo laico nella possibilità di
conoscere il mondo e, magari, migliorarlo.
Giustamente
nel finale del libro si sottolinea che c'è scienza e scienza,
scoperte e invenzioni che hanno migliorato la vita degli esseri umani
o hanno creato strumenti di sfruttamento e di distruzione.
Ai
ragazzi e alle ragazze sta il compito di proseguire questa mole
imponente di ricerche nella direzione eticamente più responsabile.
Questo
mi sembra il messaggio dell'autrice che, figlia di medici, ha deciso
di dedicarsi alla scrittura a tempo pieno.
Forse
anche l'arte può cambiare il mondo?
Eleonora
“Il
pesce rosso numero 14. Credi nel possibile”, J.L. Holm, Rizzoli
2015
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