UN SASSOLINO AL GIORNO...
Ti amo ogni
giorno, Malika Doray (trad. Rita Dalla Rosa)
Terre di Mezzo 2015
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 3 anni)
"Piccolo amore
mio,
ti amo
ogni giorno.
Anche quando parto,
perché da te sempre
ritorno.
Forse non adesso
ma di sicuro
molto presto."
E se la nostalgia sarà
tanta una soluzione la mamma saprà trovarla nei sassolini bianchi.
Uno per ciascun giorno di lontananza. Insieme, mamma e piccolino,
vanno in cerca sassolini conta tempo.
Li raccolgono e poi li mettono
in un piatto e da lì ogni mattino col papà sarà proprio il piccolo
coniglio a toglierlo per fare il suo conto alla rovescia. Durante il
giorno la nostalgia non è tanto forte, perché sono tanti i
divertimenti con gli amici. E se la sera sale un po' di magone, ci
sarà papà coniglio a consolarlo. E intanto i sassolini bianchi nel
piatto diminuiscono. Ne è rimasto solo uno nel piatto: manca solo un
giorno al suo ritorno. E se poi non torna? Ma dietro la porta ecco
che appare lei: la mamma piena d'amore per sempre e con tutto il
cuore.
Malika Doray e la sua
sensibilità non lasciano mai indifferenti. Un racconto tenero che in
pochissime parole e in pochissimi segni mette a fuoco una situazione
piuttosto consueta di separazione temporanea tra mamma e bambino.
Eppure c'è qualcosa in più rispetto ai molti altri libri che hanno
l'intento di affrontare un tema 'delicato' per i più piccoli: il
distacco dalla mamma. E quel qualcosa in più sono proprio quei
quattro sassolini che mamma coniglio e bimbo coniglio mettono assieme
nel piatto e che costituiscono il rimedio a solitudini e malinconie
passeggere.
Non sarà casuale che
questo libro che si legge come un calendario abbia molto a che fare
con lo scorrere del tempo: quei sassolini sono infatti un
rudimentale, ma efficace, sistema di contare il tempo che passa.
Quei quattro sassolini
fanno la differenza e confermano lo sguardo attento che Malika Doray
ha sempre dimostrato di avere nei confronti della primissima
infanzia.
Quei sassolini
diventano lingua comune tra un bambino che non ha cognizione chiara
del tempo che passa e un adulto che invece con lo scorrere dei giorni
ha molta dimestichezza.
Quei sassolini
scandiscono la distanza che per del tempo terrà mamma e bambino
lontani.
Quei sassolini se non
sono la soluzione al problema, sono comunque un buon aiuto a
superarlo.
Quei sassolini sono la
tangibile evidenza che un piccolo e un grande possono sempre trovare
una lingua comune che sia comprensibile a entrambi.
Accanto a pochi altri
esempi celebri, Doray è una delle migliori autrici di libri per
piccoli. Quasi del tutto ignorata in Italia. Senza mai fare
nessun cedimento alla leziosità, alla banalizzazione del disegno,
questa autrice francese dimostra un talento 'naturale' nel trovare
sempre il linguaggio iconico e le parole adatte per arrivare ad
essere capita e amata anche dai 'lettori' microscopici. La sua
sensibilità sta spesso nella scelta del tema, e questo libro
pubblicato in Francia già quasi dieci anni fa, ne è un ottimo
esempio e nel creare nella narrazione l'incontro di due sensibilità
differenti: quella dei piccoli ascoltatori e quella dei grandi
lettori. Se mi si passa la metafora, è un po' come dire che i libri
di Malika Doray sono confortevoli poltrone dove un piccolo e un
grande possono accoccolarsi per passare buon tempo assieme...
Il discorso non è poi
molto diverso se guardiamo il suo modo di illustrare. Tra i suoi
punti di riferimento lei stessa cita Bruno Munari e Katsumi Komagata
perché di entrambi ammira il minimalismo, la semplicità assoluta
raggiunta dopo un lungo e attento lavoro di sintesi e nel contempo la
grande complessità di contenuti. Per questo motivo i suoi libri sono
sempre anche qualcosa di più che semplici contenitori di storie e di
immagini (penso all'altro titolo pubblicato in Italia, Che bella notizia!, Gribaudo 2012). Ogni elemento, dal disegno alla grafica, dal
carattere al formato, concorre a pari titolo a creare un oggetto
pieno di senso e di bellezza.
La prima infanzia infanzia,
ad evidenza, rappresenta il suo pubblico di elezione perché ai
bambini più piccoli riconosce una grande sensibilità e capacità di
interrogarsi e capire le piccole cose al pari dei grandi temi con la
medesima curiosità di approccio. Essi sono ancora terreno vergine,
sui cui tutto può crescere rigoglioso.
Carla
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