LA CHIMICA DELLE RELAZIONI
Siamo tutti fatti
di molecole, Susin Nielsen (trad. Claudia Valentini)
Il Castoro 2015
NARRATIVA PER GRANDI
(dai 12 anni)
"'Adesso, per
esempio, che sto parlando con te, tu starai probabilmente assimilando
delle molecole di Stewart, e io delle molecole tue.'
Lei si è coperta la
bocca con una mano. 'Ma che schifo!'
'Io non penso che
faccia schifo. Penso che sia una bella cosa. Tutto e tutti sono
interconnessi.'"
Le
molecole sono fatte di atomi, spiega Stewart, e quando una persona
muore le sue molecole si scompongono in molecole più piccole, come
atomi. Questi atomi possono diventare parte di altre molecole di
altre cose, come un fiore o una persona. Poi prosegue nella sua
spiegazione ad Ashley: un atomo di un panino può diventare una parte
di una molecola di un cervello...
Questo
è il sistema che usa Stewart per curare le sue recenti ferite...
Se
tutto questo è elementare ed evidente per lui, lo è molto meno per
Ashley. Tecnicamente loro non sono consanguinei, ma attualmente sono
fratelli. Rispettivamente sono i figli di Leonard e di Caroline, che
da qualche tempo formano coppia. Le loro due piccole famiglie si sono
da poco unite per formarne - a fatica - una terza.
Il
nucleo originario di Stewart, ragazzino di 12 anni, si componeva di
un padre, Leonard e di una madre, che un cancro si è portata via un
anno fa. Il nucleo originario di Ashley, una ragazzina di 13 anni, si
componeva di una madre, Caroline e di un padre, Phil, che ha
finalmente accettato la propria omosessualità e quindi vive con il
suo nuovo compagno nella dependance della casa di Caroline e Ashley.
Ora
quel che resta dei due nuclei originari si è fuso perché Leonard e
Stewart, con il loro gatto Schrödiger, stanno andando a vivere da
Caroline e Ashley. Se i grandi, a parte piccole incomprensioni,
vivono in un certa armonia, lo stesso non si può dire per i ragazzi.
Stewart in tutti i modi cerca un contatto con la sua nuova sorella,
ma lei non gli lascia nessuna possibilità: lo detesta e detesta ogni
cosa che lui fa o dice. I due sono molto diversi, va detto: Stewart è
un ragazzino di grande intelligenza, un talento nelle scienze,
Ashley, invece, il suo talento lo concentra sulla moda e sui suoi
derivati e a scuola non brilla. Eppure una cosa li accomuna: la
solitudine. Per Stewart dipende dalla sua timidezza e da certa
goffaggine diffusa, per Ashley, dalle rivalità che ci sono tra
coetanee in fatto di primi amori.
Ashley
è sempre in battaglia: combatte contro il nuovo fratello che le è
capitato in sorte, contro il padre gay, contro la ritrovata serenità
di sua madre, contro le sua false amiche. Stewart, invece, che dalla
vita ha già imparato fin troppo e sa bene quali siano le cose che
contano veramente, le armi le h deposte. Tuttavia con metodo,
sensibilità e intelligenza sia applica molto a smontare lentamente
l'arrocco di Ashley.
Il
suo obiettivo è quello di creare davvero una famiglia. E la chiave
che lui adotta perché tutti riescano a stare bene insieme e
ritrovino la meritata serenità risiede proprio lì, in quella storia
delle molecole, secondo cui tutto e tutti sono interconnessi.
Raccontato
per capitoli, con un'alternanza delle prospettive di Stewart e di
Ashley, il nuovo romanzo della Nielsen è costituito da elementi che
potrebbero dar vita a uno scenario stereotipato di una America già
vista mille volte in cui agiscono due adolescenti tipici: il nerd, un
po' sfigato che commuove il lettore e la bellona un po' vuota,
antipatica a tutti. Eppure non è affatto così. Il romanzo cresce e,
cammin leggendo, si irrobustisce e si articola in molti diversi
intrecci che alla fine, letta l'ultima pagina, ne attestano la
complessità, la profondità di analisi e la bellezza.
Insomma
una storia piena di spunti interessanti in cui le mani del lettore
affondano in temi tra loro molto diversi, ma sempre importanti: la
morte, l'omosessualità, la violenza, l'affettività, l'accettazione
di sé, l'amicizia, la lealtà, la diversità.
Poco
più di 250 pagine che corrono veloci, che fanno sorridere, che
commuovono e, soprattutto, che accendono la mente, perché "il
mondo è un posto pericoloso, non per via di quelli che
compiono azioni malvagie, ma per via di quelli che stanno a guardare
senza fare niente”. (A. Einstein)
Carla
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