LA VITA DISEGNATA
La vita bella,
Floc'h (trad. Valeria Pazzi)
Emme Edizioni 2015
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 4 anni)
"Oh, una
bambina che ama i libri! Non restare là, vieni con me nella pagina!
Vedrai faremo questo libro insieme. S'intitola 'La vita bella'...La
vita bella è quella che uno si sceglie. E a te cosa piacerebbe? un
animaletto che ci faccia compagnia? Un coniglio!"
Un
dialogo serrato tra un signore alto ed elegante (Floc'h, in persona)
e una bambinetta sveglia. Dove? Su una spaziosa pagina bianca.
Quante
somiglianze con Felix e Nono (David Grossman, Ci sono bambini a
zig zag, Mondadori 1996).
L'uomo
in completo grigio e cravatta si affaccia dal nero da una porta
socchiusa che ricorda piuttosto il taglio su un foglio immacolato (sorge spontaneo ripensare alla porta che apre Negrin nella campagna in L'ombra e il bagliore, Orecchio acerbo 2010)
e
da lì dialoga con chi si trova al di là: primo fra tutti il
lettore, o la lettrice, che lui pare guardare dritto negli occhi.
La invita a entrare...a entrare nella pagina e nella storia. Lei si
arrampica ed entra nel foglio.
Il
gioco è fatto! Noi che osserviamo tutto al di qua del limite
immaginato e solo apparentemente invalicabile della storia.
Vediamo
arrivare il coniglio, la casa sugli alberi, la carrozza con la capra,
cavalli e auto fuoriserie fino a vedere che l'impossibile nelle
storie diventa possibile: volare sul mondo sull'oceano e sulla savana
per poi godersi il chiaro di luna davanti a una piramide. Da lì con
un solo salto (di pagina) si ritorna alle poltrone di fronte al
camino.
Ecco, in un solo giro di pagine, abbiamo visto cosa può
essere la vita bella. Pagina dopo pagina i due ragionano su cosa sia
la vita bella e si alternano nell'elencare cose che la rendono
piacevole: suonare Bach al piano, mangiare tutti i gelati che uno
voglia, essere la figlia di Tarzan o passeggiare nelle brughiere
della Scozia. Come ogni bella esperienza, anche questa finisce per
esaurimento del tempo. E' ora di dormire e quindi di tornare al di
qua e mettersi a letto, senza però aver dimenticato di portare con
sé, come nella migliore tradizione, il coniglietto, testimonianza
autentica e tangibile di un sogno...
Ancora
un libro di qualità che si appoggia sull'idea non esattamente
originale di fare di un libro illustrato un libro interattivo, un
libro 'parlante', di smentire l'idea che sulla pagina i personaggi di
carta siano cosa inanimata e che la storia sia qualcosa di chiuso in
sé, impermeabile verso l'esterno.
Così
non è: di recente lo abbiamo appreso nei libri di Mo Willems (la
saga di Reginald e Tina Il Castoro), nei libri di Minibombo (Il libro cane e gli
altri...) nel libro di Hervé Tullet, sorta di capostipite del
genere, con il suo insuperato Un libro (Franco Cosimo Panini 2010).
Qui
siamo davanti a una raffinatissima declinazione del tema ideata da un
illustratore di grande talento e un po' dandy, quale è Floc'h.
Ciò
nonostante questo libro corre sempre lungo la sottile linea di
confine tra un libro di pregio e un esercizio di stile. Se i disegni
ci paiono perfetti, in una ambientazione che sfiora l'aristocratico,
lo è meno il senso ultimo del libro: prima fra tutte la frase 'la
vita bella è quella che uno si sceglie'...Certo, per chi abbia gli
strumenti per farlo.
Non per tutti.
Non
riesco a essere d'accordo, perché credo che sarebbe più corretto
dire 'la vita bella è quando uno può scegliere'. A parte questo, lo
scorrere delle definizioni di una vita bella hanno sempre un sapore
un po' snob, in particolare in quello che è l'immaginario del
personaggio adulto: la brughiera scozzese, le fuoriserie, il cottage
nella campagna inglese, il pianoforte a coda e i guanti intonati alle
scarpe...
E'
un bel libro da ricchi che in una biblioteca di periferia, sono
certa, avrebbe altre e più condivisibili definizioni di una vita bella...
Carla
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