lunedì 6 luglio 2015

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LE MANI DEL POLIPO


Favole dell'ultimo minuto, Andrea Valente
Lapis 2015

NARRATIVA PER MEDI (dagli otto anni)


"Una giovane mela, ancora fresca e frizzante, un mattino fece un sorriso profondo, poi un lungo sospiro, quindi chiuse gli occhi e cominciò a volare con la fantasia.
'Quando sarò grande' sognò 'sarò la mela di Biancaneve!'
'È più probabile che tu finisca frullata...' la disilluse il vecchio melo."


La mela non demorde... continua a immaginare per sé un futuro altisonante. Di mele che hanno fatto carriera e sono arrivate alla ribalta ce ne sono molte: quella di Adamo ed Eva, il pomo della discordia, quella di Guglielmo Tell... Ma il melo non smette di disilluderla, prevedendo per lei un futuro più consueto: frullata, in uno strudel, cotta con la cannella o sotto forma di marmellata.
Questo lungo chiacchiericcio tra mela ed albero dura per diverse stagioni, finché la mela in autunno più che inoltrato è ormai più che matura e decide di lasciarsi cadere ai piedi dell'albero. I suoi semini nell'inverno finiscono sotto terra e a primavera danno vita a una nuova piantina di melo che, come fece la sua mela mamma, cominciò a sognare: quando sarò grande, sarò forte e robusta come te, vecchio melo...Il vecchio melo, finalmente sorrise e la giornata cominciò.

La mela e il melo è una tra le sessanta storielle da un minuto o poco più, mai più di tre facciate, che Andrea Valente ha collezionato in questo libro Favole dell'ultimo minuto. Solo poche non particolarmente significative, per la maggior parte sono divertenti, inaspettate, buffe. Favole, appunto, in ragione della loro brevità e dei protagonisti animali.
Tutte molto adatte a essere lette ad alta voce perché ricche di dialoghi serrati e un po' folli. Basate su un determinato numero di modelli narrativi, come per esempio quello che vede due mondi che si incontrano, si guardano e poi ognuno prosegue per sé, sono le storie del Pappagallo e il Pappagallo, del Corvo e della Cornacchia, del Coccodrillo e la Iena, del Gallo d'Inghilterra e dell'Alano e del bassotto, dove questi due, incontrandosi al parco e abbaiandosi l'uno contro l'altro, pensano rispettivamente di avere davanti una pantegana e un cavallo. Un secondo schema è quello in cui i due mondi entrano in contatto, qualcosa cambia nell'incontro e, riallontanandosi, nulla è più come prima. Penso alle storie del Passero solitario o a quella dell'Elefante e la cicala, in cui quest'ultima dà un ritmo piacevole al duro lavoro del pachiderma che per tutto il giorno sposta tronchi, annaffia campi di granturco, sposta massi di qua e di là. E alle formiche che assistono non resta che bollire nel loro brodo di fatica e acidità...
Nella terza categoria di storielle, quelle costruite sull'assurdo, cominciano ad emergere le eccellenze che raggiungono l'apoteosi nelle storielle in cui l'ingrediente principale è la crudeltà. Storie assurde sono quelle della Giraffa con i tacchi, Il Caldo che prese freddo, oppure Ieri. Oggi e domani, utilissima per i bambini che non hanno ancora chiaro come funziona...o ancora il dialogo 'meraviglioso' tra i due fiorellini nel prato, di cui il primo 'insoddisfatto'.
Le storie cattive, però, son le mie preferite. Partendo da Il bruco e il lombrico, dove la genetica aiuta il primo e punisce il secondo di fronte all'ingordigia del serpente, per arrivare a piccoli gioielli quali La lumaca fuori casa o Il filosofo e la zanzara o, la mia prediletta: Le mani del polipo, gustosa nella ossessiva stupidità dimostrata da uno degli animali ritenuti invece di una qualche intelligenza e di ottimo sapore!

Da non perdere e da portarsi in vacanza. Se il piccolo lettore tiene la media di 2 al giorno, per un mese avrà di che spassarsela.

Carla
 

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