NEL REGNO DELLE FATE
Il
favoloso libro di Perle, pubblicato da Mondadori, segna il
ritorno di Timothée de Fombelle, autore dei romanzi dedicati a Tobia
e a Vango. Cambia l'editore, la San Paolo perde una delle sue
acquisizioni più importanti, non cambia lo stile inconfondibile
dell'autore francese, che affianca il realismo della ricostruzione
storica all'impalpabile dimensione di mondi fantastici.
Questa
è una storia d'amore, bella e intensamente poetica come quella
raccontata da François Place in Il segreto di Orbae. Dunque
non una storia zuccherosa e consolatoria, ma la descrizione di quel
sentimento per il quale il prima e il dopo sono incommensurabili.
Siamo
nel mondo in cui vivono fate e maghi, reami fantastici, re
viaggiatori e regine fedeli. In uno di questi regni nasce, figlio di
re, Ilian, odiato dal fratello che lo crede responsabile della morte
della madre. Ilian vive in un mondo isolato, protetto da un vecchio
servitore e dalla magia di una fata, Olia; un giorno, durante le sue
peregrinazioni, la incontra e da quel momento i due sono legati da un
sentimento insopprimibile e da un destino comune: la fuga.
Entrambi
catturati, trovano una piccolissima possibilità di salvezza nel
tuffo nel mondo reale, nel nostro mondo, in cui entrambi si incarnano
in due giovani francesi. Ilian diviene il figlio 'adottivo' dei
signori Perle, proprietari di una rinomata pasticceria; Olia ne segue
le tracce e si trasforma, lei eternamente giovane, in ballerina,
aiutante di una anziana signora e ancora mille volte, seguendo sempre
le tracce del suo amato, che nel frattempo è andato in guerra, la
seconda guerra mondiale. Qui Ilian ritrova i segni della presenza di
lei e comincia la sua caccia disperata alla ricerca di qualcosa di
indefinibile e sfuggente. Accumula prove e le raccoglie dentro
scatole, valigie, bauli. Passa il tempo e incontra un ragazzino, l'io
narrante della storia, che si è perso in un bosco, lo accoglie, ma
non gli racconta la propria storia.
Proprio
quel ragazzo, divenuto grande, sarà il testimone di questa vicenda
strana e meravigliosa, ricostruendone i frammenti, raccogliendo
brandelli di testimonianze, guardando vecchie foto. La sua ricerca,
conclusa in un giorno assolato d'estate, e il libro che ne scriverà,
sarà il mezzo che consente ai due, che si sono realmente incontrati
solo una volta, di tornare nel loro mondo ridando corpo e realtà ad
un amore fatato.
E' il
fatto che qualcuno ci creda a rendere possibile la vita dell'altro
mondo, il mondo fantastico, il mondo dell'infanzia denso di grandi
passioni, di grandi avventure e di quella magia che nel mondo reale
non ha spazio, ma che possiamo immaginare esprimersi con tutta la sua
potenza nel mondo di maghi e fate.
De
Fombelle termina il libro con una citazione di Barrie:
Ogni
volta che qualcuno dice' Io non credo alle fiabe',
da
qualche parte una fata muore
ed
è un omaggio al mondo dell'infanzia e alla sua espressione
letteraria, un caldo invito a non relegarlo nei confini angusti di
una breve stagione della vita. Ancora una volta ci troviamo di fronte
ad una riflessione su questo tema, una forte sottolineatura sul
potere immenso dell'immaginazione.
E
poi, una storia d'amore, che, come dicevo, ha il respiro profondo del
romanzo di Place e descrive un sentimento non riducibile al
batticuore adolescenziale. Parla a tutte e tutti quelli che almeno
una volta nella vita sono stati capaci di uscire da se stessi per
amore di qualcuno, cui poter dedicare la vita. Nel romanzo di Place
la protagonista è capace di modificare il mondo per salvare l'amato,
in quello di de Fombelle i due giovani impiegano una vita intera,
attraversando i mondi del possibile e dell'impossibile, per
ritrovarsi.
Che
dire, un grande romanzo, una storia impegnativa che metterà alla
prova le giovani lettrici e i giovani lettori, li costringerà a
molti passi indietro, a riletture, a domande che solo alla fine
trovano un senso; una struttura complessa, con innumerevoli passaggi
di tempo e di luogo, che richiede un lettore e una lettrice attenti e
pazienti; una lettura impegnativa, dunque, ma che merita in pieno lo
sforzo di affrontarla.
Eleonora
“Il
favoloso libro di Perle”, T. de Fombelle, traduzione di M.
Bastanzetti, copertina di M. Di Giorgio, Mondadori 2015
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