ESSERE O NON ESSERE....COCCODRILLO
Guji-Guji,
Chih-Yuan Chen (testo italiano a cura di Alfredo Stoppa)
Bohem Press 2015
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 3 anni)
"Mamma Anatra
insegnava ai suoi quattro anatroccoli come si nuota, come ci si
tuffa... e come si incede con elegante dondolio.
Guji Guji imparava
più in fretta dei fratelli. Era di gran lunga il più grosso e il
più forte!"
L'uovo
di Guji Guji rotolò dal pendio in un nido di anatra. Mamma Anatra
non se ne accorse perché era intenta a leggere, così ai suoi tre
ovetti si aggiunse questo uovo gigante e marroncino. Quando le uova
si schiusero Mamma anatra diede un nome ai suoi piccoli e quando vide
quell'anatroccolo così stravagante lo chiamò Guji Guji che era
esattamente il verso che faceva quel piccolino.
Per
Mamma e piccolini, il 'pulcino' diverso è uno della famiglia a tutti
gli affetti, nonostante il suo aspetto indiscutibilmente da
coccodrillo. E proprio una banda di coccodrilli - coccodrilli bulli -
lo avvicina per informarlo del fatto che lui non è affatto un
anatroccolo, anche se cammina come un'anatra, ma un coccodrillo, un
coccodrillo feroce. E come tale si deve comportare.
Non importa se
Guji Guji pensa di essere tutt'altro, loro vogliono che lui tenda una
trappola alla sua famiglia adottiva in modo che essa si trasformi nel
loro succulento pasto.
Mentre
c'è chi si affila i denti, altri escogitano un piano infallibile,
perché di essere coccodrillo feroce proprio non se ne parla...
Non
esattamente una novità, quella di raccontare la storia di un uovo
che arriva da 'altrove' e che, crescendo, si conferma formalmente diverso dal resto
della nidiata. Il capostipite è il bel cigno di Andersen, ancora più
sfortunato di Guji Guji che, almeno, ha fratelli e mamma adottiva
molto affettuosi. Viene in mente il bellissimo L'elefante non
dimentica! (Corraini, 2007) di Anushka Ravishankar (Corraini, 2007), o Lo strano uovo (scritto e illustrato da Emily Gravett, Valentina 2011 )
ancora il recentissimo La gallina che aveva il mal di denti (Clichy,
2014) di Bénédicte
Guettier,
dove la situazione di partenza e quella conclusiva si discostano di
pochissimo dal nuovo libro di Chih-Yuan Chen.
I due noccioli di
senso, quello che ci fa dire che ognuno ha diritto di essere ciò che
si sente e che l'amore va al di là di ogni differenza, possono e
debbono diventare argomento di riflessione anche tra i più piccoli.
Spesso leggendo pubblicamente L'elefante non dimentica! ho posto la
questione, esattamente analoga a quella dell'anadrillo Guji Guji, per
avere una risposta dai bambini. E questa è arrivata puntualmente e
altrettanto puntualmente vedeva diviso a metà l'uditorio. Chissà
cosa risponderebbero sentendo la faccenda di Guji Guji e del bivio di
fronte a cui si trova.
Di certo
condividerebbero il suo piano che ricorda quello del coccodrillo
adottato dalla gallina con il mal di denti che tanto ci ha fatto
ridere l'anno scorso.
Ma se il testo, così
scorrevole e musicale grazie al talento di Alfredo Stoppa, non mi
pare oggi tanto originale, sebbene cronologicamente anteriore a tutti gli
altri visto che è stato pubblicato per la prima volta nel 2003, ma al contrario trovo
imperdibili le immagini. A partire dallo stesso Guji Guji che gira
tutto il tempo con un anatrina di legno giocattolo, dai suoi fratelli
anatroccoli con livree che ricordano pigiamini piuttosto che piume.
Belli e inquietanti i musi e gli artigli dei crudeli coccodrilli con
quel turchese inaspettato. E poi c'è così tanto nero, che si
contrappone ed esalta le piccole pennellate di colori vivaci. Bello!
Nel 2005 il libro,
pluripremiato anche in seguito, è stato uno dei 10 migliori libri
secondo la prestigiosa classifica del New York Times.
Bene ha fatto Bohem
Press a pubblicarlo anche per i bambini in Italia.
Carla
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