CATTURARE L'ATTIMO FUGGENTE
Annunciato
da tempo, ecco l'illustrato di Giancarlo Ascari e Pia Valentinis
dedicato a Monet ed in particolare al periodo che il pittore francese
passò a Giverny, in Normandia.
Oramai
famoso, passò gli anni intorno alla Prima Guerra Mondiale dipingendo
e occupandosi del grande giardino, in cui introdusse semi e piante
comuni o rare, che il pittore curava e sceglieva personalmente. E poi
il laghetto, quello in cui crescevano le ninfee, che Monet ritrasse
ossessivamente, dipingendo a bordo di una piccola barca, a tutte le
ore, in ogni stagione.
Come
per Morandi le composizioni di bottiglie e vasi, così per Monet il
soggetto delle ninfee viene ripetuto in continuazione. Se il pittore
bolognese era alla ricerca della perfetta armonia compositiva e
cromatica, Monet inseguiva il sogno di riprodurre quell'attimo in cui
l'occhio percepisce la realtà. Ogni sguardo è parziale, coglie quel
determinato momento, con quella luce, con quella increspatura
dell'acqua e quella piega dei petali e delle corolle. L'attimo dopo,
l'impressione sarà diversa e poi cambierà la luce col passare delle
stagioni, con le nuvole o con il sole, all'alba piuttosto che al
tramonto.
Si
potrebbe dire che quell'angolo di mondo fosse in grado di riprodurre
in sé tutta la variabilità dell'esperienza sensoriale. Dalla
continua ricerca della fedele riproduzione di un attimo, così come è
stato percepito, nasce questa gentile ossessione, questa ripetizione
infinita di qualcosa che non può essere mai uguale a se stesso.
Pia
Valentinis e Giancarlo Ascari, che abbiamo già visto insieme,
recentemente, in Yum,
ci presentano dunque il pittore francese, maestro indiscusso
dell'Impressionismo, nella fase finale della sua vita e la raccontano
descrivendo le abitudini, le passioni, prime fra tutte quelle per la
la pittura giapponese e per il giardinaggio, passioni intrecciate
fra loro nella ricerca di un'ideale di elegante bellezza.
Come
rendere l'indefinitezza del tocco pittorico di Monet, con uno stile
espressivo assai lontano da quello del pittore francese? I due autori
ci riescono pienamente, immergendoci in uno stile di vita e in
un'arte particolari, votati alla gentilezza e alla bellezza. Ci
portano in quel giardino ricchissimo, naturale e artificiale
insieme, a inseguire un taglio di luce, una sfumatura imprevista, la
sospensione di un attimo fuggente in cui sembra di poter cogliere la
realtà.
Bello
esteticamente, chiaro didatticamente, Oltre il giardino del signor
Monet nasce come progetto della Royal Academy of Arts di Londra,
in occasione di una mostra, e viene portato in Italia da Lapis,
editore da sempre molto attento alle tematiche sull'arte.
Mi
auguro che genitori e insegnanti sappiano cogliere questa preziosa
occasione per sottoporre con un 'ottica particolare la vita e la
pittura di uno dei grandi protagonisti del movimento impressionista a
bambine e bambini, dai sette otto anni. Non è mai troppo presto per
proporre belle immagini e, insieme, un percorso per apprezzarle.
Eleonora
“Oltre
il giardino del signor Monet”, G. Ascari e P. Valentinis, Lapis
2015
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