martedì 6 ottobre 2015

FAMMI UNA DOMANDA!


CATTURARE L'ATTIMO FUGGENTE


Annunciato da tempo, ecco l'illustrato di Giancarlo Ascari e Pia Valentinis dedicato a Monet ed in particolare al periodo che il pittore francese passò a Giverny, in Normandia.
Oramai famoso, passò gli anni intorno alla Prima Guerra Mondiale dipingendo e occupandosi del grande giardino, in cui introdusse semi e piante comuni o rare, che il pittore curava e sceglieva personalmente. E poi il laghetto, quello in cui crescevano le ninfee, che Monet ritrasse ossessivamente, dipingendo a bordo di una piccola barca, a tutte le ore, in ogni stagione.


Come per Morandi le composizioni di bottiglie e vasi, così per Monet il soggetto delle ninfee viene ripetuto in continuazione. Se il pittore bolognese era alla ricerca della perfetta armonia compositiva e cromatica, Monet inseguiva il sogno di riprodurre quell'attimo in cui l'occhio percepisce la realtà. Ogni sguardo è parziale, coglie quel determinato momento, con quella luce, con quella increspatura dell'acqua e quella piega dei petali e delle corolle. L'attimo dopo, l'impressione sarà diversa e poi cambierà la luce col passare delle stagioni, con le nuvole o con il sole, all'alba piuttosto che al tramonto.
Si potrebbe dire che quell'angolo di mondo fosse in grado di riprodurre in sé tutta la variabilità dell'esperienza sensoriale. Dalla continua ricerca della fedele riproduzione di un attimo, così come è stato percepito, nasce questa gentile ossessione, questa ripetizione infinita di qualcosa che non può essere mai uguale a se stesso.


Pia Valentinis e Giancarlo Ascari, che abbiamo già visto insieme, recentemente, in Yum, ci presentano dunque il pittore francese, maestro indiscusso dell'Impressionismo, nella fase finale della sua vita e la raccontano descrivendo le abitudini, le passioni, prime fra tutte quelle per la la pittura giapponese e per il giardinaggio, passioni intrecciate fra loro nella ricerca di un'ideale di elegante bellezza. 

 
Come rendere l'indefinitezza del tocco pittorico di Monet, con uno stile espressivo assai lontano da quello del pittore francese? I due autori ci riescono pienamente, immergendoci in uno stile di vita e in un'arte particolari, votati alla gentilezza e alla bellezza. Ci portano in quel giardino ricchissimo, naturale e artificiale insieme, a inseguire un taglio di luce, una sfumatura imprevista, la sospensione di un attimo fuggente in cui sembra di poter cogliere la realtà.


Bello esteticamente, chiaro didatticamente, Oltre il giardino del signor Monet nasce come progetto della Royal Academy of Arts di Londra, in occasione di una mostra, e viene portato in Italia da Lapis, editore da sempre molto attento alle tematiche sull'arte.
Mi auguro che genitori e insegnanti sappiano cogliere questa preziosa occasione per sottoporre con un 'ottica particolare la vita e la pittura di uno dei grandi protagonisti del movimento impressionista a bambine e bambini, dai sette otto anni. Non è mai troppo presto per proporre belle immagini e, insieme, un percorso per apprezzarle.

Eleonora

Oltre il giardino del signor Monet”, G. Ascari e P. Valentinis, Lapis 2015


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