IL MIO ILLUSTRATORE È PROPRIO MATTO
Il cavaliere
Panciaterra, Gilles Bachelet (trad. Rosa Vanina Pavone)
Il Castoro 2015
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 5 anni)
"Il cavaliere
ingurgita una colazione frugale, abbozza qualche esercizio di
ginnastica, fa una toeletta veloce, salta nell'armatura e infila
l'elmo. È pronto.
Quasi: c'era ancora
qualche messaggio da spedire, questione di un attimo.
Fatto. Adesso può
andare. Pronti, via."
Macché, nulla di
fatto. Deve prima salutare i bambini... Un ultimo bacio alla moglie.
Poi un altro ancora, è meglio abbondare. E poi finalmente si va alla
guerra contro il Cavaliere Cornomolle che ha appena invaso la sua
aiuola di fragole. Sarà una battaglia senza esclusione di colpi.
Prima di affrontare il
nemico però c'è una principessa da salvare, aiutare Cappuccetto
Rosso smarrita nel bosco, giocare a scacchi con una 'vecchia' amica.
Insomma ce n'è sempre
una nuova che distoglie il Cavaliere Panciaterra dalla sua missione
di guerra. Alla fine, però, quando i due eserciti sono finalmente e
ordinatamente affrontati, i due campioni rivali si rendono conto che
si è fatta l'ora di andare a mangiare qualcosa. Si sospende quindi
la battaglia, peraltro mai iniziata, per banchettare in un gigantesco
picnic dove i soldati dell'uno e dell'altro esercito si mescolano
allegramente. Impossibile combattere appesantiti dal pasto, così non
resta che fare ritorno a casa con la promessa solenne che il giorno
dopo ci si sarebbe rivisti e combattuti con onore.
Ecco un altro bel libro
di Gilles Bachelet! (non il più bello che ritengo essere La signora
Coniglio Bianco e il non ancora tradotto Il n'y a pas d'autruches
dans les contes de fees). In Italia si festeggiano i 10 anni di
esatti dalla prima pubblicazione dell'esilarante Il mio gatto è
proprio matto, con quella copertina indimenticabile con il grande
elefante appollaiato nel cesto della biancheria.
Lì capimmo che tipo è
Gilles Bachelet. Parafrasando il titolo d'esordio in Italia , potremmo
dire Il mio illustratore è proprio matto.
Con la complicità del
proprio lettore, Bachelet nei suoi migliori libri mette a fuoco
personaggi che in tutta tranquillità si muovono nell'assurdo: un
elefante che crede di essere un gatto (o forse un padrone di elefante
che crede di avere un gatto per casa...) o uno struzzo che attraversa
goffamente l'immaginario delle fiabe classiche o ancora,
nell'incursione nel Paese delle Meraviglie di Alice, si concentra su
un personaggio insistente nella storia di Carroll, ovvero la moglie
del Coniglio Bianco. Il divertimento quindi risiede soprattutto nel
far agire questi personaggi come se fossero ripresi da una telecamera
nascosta nella loro 'normalità' quotidiana. Naturalmente lo switch è
tra l'assoluta normalità e l'assoluta assurdità che convivono
serenamente, come se nulla fosse.
Casalinga un po'
depressa e certamente sotto stress è La signora Coniglio Bianco, con sei piccoli cui badare e un marito sempre in fuga. E sullo
sfondo la fiaba che intanto va avanti con Alice fuori misura che le
si pianta in casa, casa che lei tanto vorrebbe tenere in ordine e
pulita.
Altrettanto normalmente
assurdo è quel cucciolo di elefante in cerca di nascondigli strani
come sono soliti fare i gatti.
E oggi, cavaliere
medievale, fa la sua apparizione questa lumaca lenta e un po'
cialtrona. In un continuo salto tra l'assurdo e il verosimile, si
snoda la sua divertente avventura. In un ambiente familiare
riconoscibile come attuale (i lumachini giocano con il Lego) il
cavaliere va in battaglia tutto bardato di corazza ed elmo con un
sacco a pelo a fiori sulla schiena, un porta pranzo termico rosa in
una mano e una lancia con tanto di stendardo nell'altra.
Ed ecco che si delinea
così l'altro punto di forza dei libri di Bachelet: il gusto per il
particolare. Da perdere la testa se si osserva, tavola dopo tavola,
la moltitudine di particolari divertenti che costellano la narrazione
principale. Sempre stampati in formati king size, i suoi libri sono
palestre per esercitare lo spirito di osservazione. E per ridere,
tanto ridere.
Carla
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