SCIENZA, FEMMINILE SINGOLARE
Vi
parlo di tre libri di divulgazione, usciti recentemente, che in
qualche modo hanno un filo conduttore: stimolare le curiosità che
spontaneamente sgorgano dalle zucche dei nostri pargoli e dar loro
una forma, un indirizzo, una prospettiva. Nel far questo s'inciampa,
quasi involontariamente, in una questione apparentemente solo
nominalistica, evidente in uno di questi libri, ma che riporta per
l'ennesima volta la questione delle differenze di genere. La scienza
è maschio o femmina?
Nel
lasciare sospesa questa domanda, che è una semplice provocazione, vi
illustro il percorso che ho immaginato. In primo luogo la
scienza è ribelle, tesi che non posso che
condividere: è quello che sostiene Dan Green autore, insieme
all'illustratore David Lyttleton, di Scienziati ribelli,
pubblicato da De Agostini. 'I più grandi ricercatori della storia
(...)si sono presi dei rischi, hanno infranto le regole, sono stati
pericolosi..Insomma dei veri Ribelli'.
Per
essere onesti hanno fatto di peggio, seguendo idee assurde e
litigando duramente con i propri rivali, ma questo in fondo è
secondario. Il libro, con una struttura agile e un linguaggio molto
chiaro, costruisce un percorso fra le più importanti scoperte
scientifiche, mettendo a confronto le idee diverse che si sono
scontrate nella ricerca della 'verità', ma anche le convinzioni e le
ricerche sterili, finite nel cestino della Storia. Sono numerosi i
rimandi da un argomento all'altro e i sotto percorsi che si possono
costruire in base alle proprie personali inclinazioni. Si parla
ovviamente di cosmologia, dal sistema tolemaico a quello copernicano,
di fisica, di strutture atomiche e particelle elementari, di tavole
degli elementi e di Dna. La maggior parte dei personaggi raccontati è
di sesso maschile, anche perché la scienza è stata appannaggio di
una elite intellettuale, come dimostra la storia della povera
Rosalind Franklin che si vide scippato il riconoscimento per la
scoperta del Dna dalla più nota coppia di scienziati Watson e Crick.
Ne
deriva un libro piuttosto impegnativo, ma molto stimolante, con la
giusta dose di ironia, data soprattutto dalle illustrazioni, nel
ritrarre il gotha della scienza mondiale. L'unica perplessità, non
aver nemmeno vagamente menzionato Darwin e l'evoluzionismo. Sarà
ancora troppo rivoluzionario?
In
secondo luogo la scienza è facile: a dimostrarlo ci pensa
Editoriale Scienza con La scienza intorno a te,
partorito dalla redazione della Weldon Owen, che ha prodotto anche il
libro precedente, sulla base del materiale didattico
dell'Exploratorium di
San Francisco. La struttura è decisamente originale: in ogni momento
della giornata, vengono descritti degli esperimenti di semplice
realizzazione ma molto interessanti, realizzabili con comuni oggetti
e materiali domestici: come ottenere dei filamenti di Dna dalla
propria saliva, oppure come pesare l'aria con un palloncino, o come
imbalsamare un wurstel...vedo già le mamme terrorizzate all'idea di
una cucina invasa dai novelli Einstein.
In
terzo luogo, la scienza si può fare:
se dopo tutte queste prove dovesse emergere un vero talento, una
grande passione, c'è un libro che può indirizzarla verso delle vere
e proprie professioni; è Voglio fare lo scienziato,
di Elena Gatti, pubblicato da Mondadori. Ai giovani e alle giovani
aspiranti scienziati/e vengono proposte delle descrizioni abbastanza
precise del lavoro di antropologi, archeologi, primatologi, biologi
marini, paleontologi, botanici e così via. Per ogni scheda vengono
descritti l'oggetto della ricerca, gli strumenti, ma anche le doti
personali che è opportuno avere, se si vuole, per esempio studiare i
primati in libertà o scendere nelle grotte per cercare reperti.
Ovviamente pensato per ragazzini e ragazzine più grandicelli, ha
l'unico limite, dettato forse dalla necessità di evitare la
pedanteria, di riportare i termini solo ed esclusivamente al
maschile, anche quando il femminile esiste. Nel testo e nelle
immagini compaiono, come è normale e giusto, sia giovani studiosi
che studiose, la stessa copertina riporta l'immagine della grande
Jane Goodall, ma l'impressione resta e rende difficile proporre
questo pur utile libro a mamme e nonne già piene di pregiudizi sui
cosiddetti mestieri 'maschili'. E che la questione dei nomi non sia
una questione di lana caprina, lo testimoniano gli studi e le
indicazioni emerse anche a livello istituzionale.
Detto
questo, proponete in tutta tranquillità e con qualche entusiasmo
questi libri a bambine e bambini, dai nove ai dodici anni, certi che
qualche germoglio geniale, e ribelle, vedrà la luce.
Eleonora
“Scienziati
ribelli”, D. Green e D. Lyttleton, De agostini 2015
“La
scienza intorno a te”, Editoriale Scienza 2015
“Voglio
fare lo scienziato”, E. Gatti, Mondadori 2015
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