UNO SGUARDO DAL PONTE (libri a confronto)
NELLE OSCURITA'
Due
libri, belli, che parlano di mondi al riparo della luce del sole, uno
di ambientazione notturna, l'altro sotterranea; due libri illustrati,
guarda caso, adatti per lettori 'grandi'. Tanto a sottolineare che il
libro illustrato non è solo 'cosa da piccoli'.
Cominciamo
con Il Regno Invisibile, scritto e illustrato da Rob Ryan, ed
è proprio un illustrato per grandi, a dimostrazione di quanto questo
format rappresenti un filone molto fertile della produzione
editoriale dedicata ai ragazzi.
Veniamo
alla storia di questo libro, caratterizzata come dicevo, da
un'ambientazione notturna: racconta la solitudine di un giovane erede
al trono del paese di non si sa dove. Passa il suo tempo nella
reggia, accudito da schiere di servi e occupato dalle severe lezioni
del suo precettore. Può, certo, esplorare il palazzo, e nel farlo fa
la conoscenza del ciabattino di corte, che vive in un oscuro
sotterraneo e conosce le scarpe di ciascun ospite del palazzo. E' lui
a regalargli una penna speciale, ad inchiostro invisibile, se non
illuminato da una luce speciale.
Con questa penna il principino
riempie le pareti della sua camera del disegno di una città
immaginaria. Così facendo si imbatte in una botola che consente di
salire nella soffitta soprastante: qui c'è una finestra, che dopo
non pochi sforzi si apre sulla città vera.
Comincia
così l'avventura delle esplorazioni notturne nella città
addormentata, alla scoperta dei luoghi e delle persone che la
popolano di notte. Notte dopo notte scopre strade, piazze e mestieri,
vede la vita vera e arriva al cancello la cui chiave gli è stata
consegnata dal padre in punto di morte. In realtà, il messaggio che
riceve è quello che tutti i genitori consegnano ai propri figli, nel
momento in cui percepiscono l'avvicinarsi della maggiore età. Anche
per il Principe si avvicina il momento di salire al trono, ma non è
la vita blindata di corte ad attrarre il giovane principe. Compiuti i
diciotto anni, è necessario per lui prendere una decisione
irrevocabile, dagli esiti imprevedibili.
Queste
conseguenze ci verranno raccontate nel prossimo volume, intanto
seguiamo il viaggio di un ragazzo alle soglie dell'età adulta,
capace di scegliere la propria libertà, rinunciando alla sicurezza
di un destino segnato. Il prezzo di tale sicurezza è la
cancellazione di ogni altro desiderio, di ogni diversa aspirazione,
la lontananza dalla vita delle persone normali. E lui non intende
pagarlo.
Appare
evidente come questo sia un testo non semplice, che affronta un tema,
quello di ciò che ciascuno/a vuol fare della propria vita, che
coinvolge bambine e bambini 'grandi', nonostante abbia il sapore di
una fiaba.
L'ambientazione
notturna, le silhouette dei personaggi stagliate sugli sfondi sono
frutto della tecnica del papercut, come in un teatro delle ombre.
Tutto si svolge nell'ombra con i colori cupi della notte, delle vite
spiate dentro le case, nei forni, o vicino ai lampioni. Fino a che la
decisione presa illumina il giorno del giovane Principe.
In Mole
Town. La città sotterranea, di Torben Kuhlmann, invece, siamo
nel mondo oscuro delle talpe. Il testo, qui, è ridottissimo e a
raccontare la nascita e lo sviluppo della città delle talpe pensano
le immagini.
Tutto
inizia da una singola talpa che arriva in un bel prato verde e ci si
insedia, raggiunta a breve da molte altre. Ciascuna costruisce la
propria casa, con tutti i comfort, e il prato, o meglio il suolo
sovrastante, comincia a riempirsi di tubature e condotte. E si scava,
si scava sempre più in profondità. Sulla superficie del prato
compaiono comignoli, mentre sotto l'attività continua alacremente.
Macchine sempre più grandi scavano gallerie sempre più lunghe e
profonde, in cui vivono, come in un formicaio, migliaia di talpe, in
case munite di televisioni, telefoni, docce. La vita oscura delle
talpe, che vedono ben poco, si riempie di luce artificiale.
Dopo
anni e anni di lavoro siffatto, del prato in superficie resta ben
poco, se non un rettangolino, ben protetto, un parco naturale a
memoria di quello che c'era.
A buon
intenditor... Metafora chiarissima del nostro distorto rapporto col
mondo naturale, devastato nel nome del progresso, ma protetto, a
fatica, in piccole oasi che diventano santuari del ricordo.
L'ossessivo lavoro delle talpe è una bella, sintetica
rappresentazione di chi produce per produrre, consuma la vita per
consumi senza senso, lasciando un piccolo rettangolino verde, qualche
oasi dispersa che ancora conserva qualcosa di naturale, per mettersi
a posto la coscienza.
A
differenza del precedente albo, Lindbergh, qui non si racconta
un'avventura, si descrive, con un certo realistico pessimismo, la
nostra realtà, rivolgendosi a chi ancora ha la possibilità di
cambiarla.
Mettete
questi libri sotto l'albero di Natale o nella calza della Befana,
vale la pena, per la loro bellezza e per la loro intelligenza,
condividerli con i propri figli.
Eleonora
“Il
Regno Invisibile”, R. Ryan, L'Ippocampo junior 2015
“Mole
town. La città sotterranea”, T. Kuhlmann, Orecchio Acerbo 2015
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