"È BELLO AVERE UN AMICO COME TE"
Le avventure di Lester e Bob,
Ole Könnecke (trad. Alessandra Petrelli)
Beisler 2015
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)
"Questo è Lester.
Lester è molto conosciuto, adorato, un
eroe per i bambini.
Lester è proprio un tipo in gamba.
E questo è Bob. Lui è l'amico di
Lester.
E questa è la loro storia."
Lester è oca.
Bob è orso.
Lester è
un leader, Bob un gregario. Lester fa il furbo, Bob fa le torte. Si
potrebbe riassumere così la loro amicizia. Un'amicizia solida,
costruita sulla differenza.
Si muovono, sempre uno davanti e
l'altro dietro con un sorriso beato, il primo, e uno sguardo
perplesso, il secondo.
Sei avventure che si svolgono ai
margini di un campo da bocce, in una cucina, lungo la strada che li
porta alla consegna dei Nobel, nel giardino di Bob, in cielo e su una
distesa di neve soffice.
Lester, convinto di essere il migliore,
sfida la sorte e si traveste da coccodrillo per prendere parte al
torneo di bocce in corso. Purtroppo non calcola che la pioggia laverà
via il suo travestimento e che i coccodrilli non prenderanno bene il
suo imbroglio. L'inguaribile furbacchione, scappato dai denti aguzzi,
cerca di rifarsi a spese di Bob che ha appena sfornato una
torta. Questa volta è magnifica ed è di mele. Nonostante Bob sia lì ad esercitarsi per non darne a
Lester nemmeno un pezzetto, a fine avventura, si ritrova ad
offrigliene tre o quattro fette. D'altronde Lester è reduce dal giro
del mondo e appare molto affaticato.
La diversità di Weltanschauung dei due
amici emerge prepotente nella terza avventura, quando entrambi hanno
intenzione di recarsi alla cerimonia di premiazione dei Nobel. Lester
sarà inutilmente maestro di eleganza per Bob, il quale della
raffinatezza ha una concezione molto particolare.
Un vero piccolo capolavoro dell'assurdo
è la quarta avventura che li vede di nuovo affrontarsi per una
torta. Questa volta è squisita ed è al mango.
Gli amici si vedono nel momento del
bisogno e Lester e Bob non fanno eccezione. L'uno triste e l'altro
allegro, si scambiano di ruolo, indossando l'uno la maschera del
sorriso e l'altro quella del cattivo umore. Sarà un grappolo di
palloncini a mandare per aria i piani di uno dei due. Talmente per
aria che per un po' di tempo si troverà occupato altrove, mentre
l'amico cerca di ricordarlo, facendo un pupazzo di neve a sua
immagine e somiglianza. E tutto finirà per il meglio intorno a una
torta. Questa volta è al cioccolato.
Solo i grandi autori hanno bisogno di
poco per raccontare. Ole Könnecke guida la sua penna e tratteggia
con quasi nulla il profilo di un'amicizia. E allo stesso modo la
racconta con poche frasi che hanno la secchezza di un telegramma. Ma
anche con la sapiente efficacia di chi vuole arrivare al cuore della
questione senza tanti orpelli.
Tanto per dirne una: l'oca Lester
dall'ego esagerato, attraversa la copertina del libro ostentando con
lettere cubitali il proprio nome su di un cartello; Bob, orso di
grande serenità interiore che rasenta la dabbenaggine, al contrario
mostra con molta discrezione il proprio su un cartellino piccolo e
in basso.
Ecco che i ruoli sono già configurati
e chiari a tutti. Salvo rare eccezioni, Lester ostenta il sorriso
della sicurezza che è al limite della spavalderia, mentre Bob, a
parte altrettante rare eccezioni, si gira intorno con lo sguardo
perplesso. L'ironia sottile sta nel fatto che il primo è un'oca e il
secondo un orso, e se ci atteniamo all'evidenza fisica dei due,
vediamo smentita nei fatti la spavalderia del primo e l'incertezza
del secondo. E ancora, riuscire a raccontare la complessità di
relazione che è la 'miccia' che dà il via alla quinta storia -
Lester e i buoni consigli - attraverso l'espediente della maschera di
circostanza per salvare l'apparenza, va considerato un colpo da
maestro.
And last but not least, altrettanto per il piccolo
gioiello di teatro dell'assurdo che tanto sarebbe piaciuto a Ionesco
o a Beckett, da bambini, racchiuso in poche righe, poche pagine e
poche battute tra un Bob che pianta cartelli di difesa contro Lester
e un Lester che lo aiuta nel piantarli, totalmente incurante del loro
contenuto ostile.
Costruito su piccoli dettagli (ce ne
sono moltissimi e tutti molto espressivi), con un tipo di
illustrazione semplice e leggibile da tutti, Le avventure di
Lester e Bob conferma nel testo breve, icastico e scritto in
stampato maiuscolo, la sua destinazione verso un pubblico di lettori
in erba. Riprova ne è il fatto che compare nella collana Leggo già,
pensata espressamente per i più piccoli che si esercitano nella
difficile arte di decodificare segnetti neri su pagine bianche.
Carla
Noterella al margine. Un unico piccolo
neo, correggibile in futuro: la disposizione del testo da parte del
grafico, considerata anche l'utenza cui è diretto, poteva essere più
curata e sensibile alle pause naturali che esistono nella lettura.
Nessun commento:
Posta un commento