DIVENTARE GRANDI
Prima che tu
arrivassi, Rascal, Mandana Sadat
(trad. Tommaso Gurrieri)
(trad. Tommaso Gurrieri)
Edizioni Clichy 2016
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 4 anni)
"Prima che tu
arrivassi...ho fatto un omino di macchie e un lavandaio l'ha
cancellato.
Ho fatto un omino di
pane e gli uccelli l'hanno beccato.
Ho fatto un omino di
caramelle e biscotti e un golosone se l'è divorato."
La
domanda non è da poco. Cosa c'era prima che tu arrivassi, prima di
te? E tu come sei arrivato qui?
Dialogo
immaginario, ma forse anche reale, tra padre e figlio.
A
seguire, una serie di occasioni mancate che precedono il momento
unico e giusto, ovvero l'atto 'costituente' di quel bambino.
Prima
fatto di macchie, poi di pane, quindi di sassi, poi di chicchi di
grano o fiammiferi ogni volta l'omino viene generato, o per meglio
dire, fabbricato con qualcosa di diverso e immancabilmente qualcosa
di estraneo ed esterno ne cambia la sorti: il sole lo fa germogliare,
l'acqua lo fa arrugginire.
Le
condizioni non sono ancora ideali, finché - un bel giorno - qualcosa
cambia nella vita di quell'omino che è diventato grande. La prospettiva non è più di un singolo ma di una coppia e
l'omino che si crea è fatto di un ingrediente ideale per fare
bambini e bambine: l'amore.
Mi
convinse all'epoca, era il 2012, e continua a convincermi anche
adesso che è 'cresciuto'. Pubblicato da Cult Editore, ora riappare
in una veste grafica analoga all'originale ma ingrandita di un bel
po', sotto il marchio di Clichy.
Questo
albo dal formato gigante ha il tono 'delicato ed evanescente' dei disegni che lo illustrano. E nello stesso momento anche la grande
energia. Come già allora notavo, il piccolo testo di Rascal tocca un
tema di 'vitale' importanza. Da dove arriviamo? Qual è l'alchimia
che ci genera?
In
una delle molte riflessioni che Alessandro Sanna fece a Roma, in
occasione della presentazione a Roma del libro Pinocchio prima di
Pinocchio (Orecchio acerbo 2015), ragionava sulla grande incognita che l'acqua rappresenta
per l'illustratore alle prese con le ecoline e nel medesimo momento
la grande energia che essa ha in sé, indirizzandosi sul foglio
in quasi totale autonomia, rispetto alla volontà dell'artista.
Entrambe le cose, il mistero e l'energia, le ritrovo nei segni della
Sadat che con le ecoline sperimenta e accompagna il Leitmotiv
dell'intera storia. E, non credo per caso, non sono forse mistero ed
energia, alla base di ogni venuta al mondo? Quindi siamo di fronte a
una unità di linguaggio e di espressione che si riverbera dal testo
all'immagine e viceversa, ma anche e soprattutto nel significato
profondo che attraversa il libro.
La
lettura che feci allora del gatto azzurro che ci accompagna,
incognito, fin dal principio, piuttosto che dell'arrivo in sordina
dell'altra metà della coppia per barca, è inutile ripeterla qui, se
è già lì. Tuttavia ad essa vorrei aggiungere un paio di
considerazioni che all'epoca non feci.
Spero di non interpretare male il pensiero della Sadat leggendo nelle sue immagini un'allusione al prima e dopo, resa attraverso il ricordo (il passato è disegnato attraverso l'impronta che lascia) e nell'aggiunta di un altro ingrediente che lei considera fondamentale per mettere al mondo una creatura, ovvero la stabilità. Una sorta di approdo solido rappresentato da una casina rossa su palafitte a bordo acqua, che tutto porta, che tutto sposta e che molto cancella.
E ancora, noto quanto, ancora una volta, l'acqua sia il tema conduttore
cui Mandana Sadat si affida per tradurre in immagini il bel testo di
Rascal. Non solo le dissolvenze delle ecoline, ma anche un
attraversamento della storia da parte dei personaggi in barca, tra
nuvole cariche di pioggia, che arrugginiscono ciò che è di ferro,
fiumi che fanno rotolare sassi e mari che portano via sabbia.
Dall'altro
non posso non sottolineare quanto sia universale il registro
che
usa Rascal per raccontare, accanto al tema guida della nascita, una
serie di altri temi chiave che con l'esistenza hanno parecchio a che
fare. Primo fra tutti, il tema del tempo, o per essere più precisi,
del tempo giusto e con esso il concetto dell'attesa. Accanto a
questo, noto un'attenzione piena di senso nell'elencare in sequenza i
tentativi falliti, laddove Rascal pesca in un immaginario
archetipico: sassi, grano, pane, fuoco e ferro e nello stesso momento
noto in lui una altrettanto attenta leggerezza nel gioco dell'elenco
per far suonare come familiare il grande discorso rivolto a piccole
orecchie.
Tanto
l'uno quanto l'altra dimostrano grande dimestichezza con le atmosfere
rarefatte e intime. E sebbene, e me ne rammarico, il testo alluda
'esclusivamente' a un incontro tra un uomo e una donna, ciò
nonostante è talmente forte il senso ultimo della storia - è
dall'amore che si nasce - che è possibile coglierne immediatamente
l'universalità, al di là di ogni genere.
Carla
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