mercoledì 29 giugno 2016

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


DIVENTARE GRANDI
Prima che tu arrivassi, Rascal, Mandana Sadat 
(trad. Tommaso Gurrieri)
Edizioni Clichy 2016


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Prima che tu arrivassi...ho fatto un omino di macchie e un lavandaio l'ha cancellato.
Ho fatto un omino di pane e gli uccelli l'hanno beccato.
Ho fatto un omino di caramelle e biscotti e un golosone se l'è divorato."

La domanda non è da poco. Cosa c'era prima che tu arrivassi, prima di te? E tu come sei arrivato qui?
Dialogo immaginario, ma forse anche reale, tra padre e figlio.
A seguire, una serie di occasioni mancate che precedono il momento unico e giusto, ovvero l'atto 'costituente' di quel bambino.
Prima fatto di macchie, poi di pane, quindi di sassi, poi di chicchi di grano o fiammiferi ogni volta l'omino viene generato, o per meglio dire, fabbricato con qualcosa di diverso e immancabilmente qualcosa di estraneo ed esterno ne cambia la sorti: il sole lo fa germogliare, l'acqua lo fa arrugginire.


Le condizioni non sono ancora ideali, finché - un bel giorno - qualcosa cambia nella vita di quell'omino che è diventato grande. La prospettiva non è più di un singolo ma di una coppia e l'omino che si crea è fatto di un ingrediente ideale per fare bambini e bambine: l'amore.

Mi convinse all'epoca, era il 2012, e continua a convincermi anche adesso che è 'cresciuto'. Pubblicato da Cult Editore, ora riappare in una veste grafica analoga all'originale ma ingrandita di un bel po', sotto il marchio di Clichy.
Questo albo dal formato gigante ha il tono 'delicato ed evanescente' dei disegni che lo illustrano. E nello stesso momento anche la grande energia. Come già allora notavo, il piccolo testo di Rascal tocca un tema di 'vitale' importanza. Da dove arriviamo? Qual è l'alchimia che ci genera?


In una delle molte riflessioni che Alessandro Sanna fece a Roma, in occasione della presentazione a Roma del libro Pinocchio prima di Pinocchio (Orecchio acerbo 2015), ragionava sulla grande incognita che l'acqua rappresenta per l'illustratore alle prese con le ecoline e nel medesimo momento la grande energia che essa ha in sé, indirizzandosi sul foglio in quasi totale autonomia, rispetto alla volontà dell'artista. Entrambe le cose, il mistero e l'energia, le ritrovo nei segni della Sadat che con le ecoline sperimenta e accompagna il Leitmotiv dell'intera storia. E, non credo per caso, non sono forse mistero ed energia, alla base di ogni venuta al mondo? Quindi siamo di fronte a una unità di linguaggio e di espressione che si riverbera dal testo all'immagine e viceversa, ma anche e soprattutto nel significato profondo che attraversa il libro.


La lettura che feci allora del gatto azzurro che ci accompagna, incognito, fin dal principio, piuttosto che dell'arrivo in sordina dell'altra metà della coppia per barca, è inutile ripeterla qui, se è già lì. Tuttavia ad essa vorrei aggiungere un paio di considerazioni che all'epoca non feci. 
Spero di non interpretare male il pensiero della Sadat leggendo nelle sue immagini un'allusione al prima e dopo, resa attraverso il ricordo (il passato è disegnato attraverso l'impronta che lascia) e nell'aggiunta di un altro ingrediente che lei considera fondamentale per mettere al mondo una creatura, ovvero la stabilità. Una sorta di approdo solido rappresentato da una casina rossa su palafitte a bordo acqua, che tutto porta, che tutto sposta e che molto cancella.
E ancora, noto quanto, ancora una volta, l'acqua sia il tema conduttore cui Mandana Sadat si affida per tradurre in immagini il bel testo di Rascal. Non solo le dissolvenze delle ecoline, ma anche un attraversamento della storia da parte dei personaggi in barca, tra nuvole cariche di pioggia, che arrugginiscono ciò che è di ferro, fiumi che fanno rotolare sassi e mari che portano via sabbia.


Dall'altro non posso non sottolineare quanto sia universale il registro
che usa Rascal per raccontare, accanto al tema guida della nascita, una serie di altri temi chiave che con l'esistenza hanno parecchio a che fare. Primo fra tutti, il tema del tempo, o per essere più precisi, del tempo giusto e con esso il concetto dell'attesa. Accanto a questo, noto un'attenzione piena di senso nell'elencare in sequenza i tentativi falliti, laddove Rascal pesca in un immaginario archetipico: sassi, grano, pane, fuoco e ferro e nello stesso momento noto in lui una altrettanto attenta leggerezza nel gioco dell'elenco per far suonare come familiare il grande discorso rivolto a piccole orecchie.
Tanto l'uno quanto l'altra dimostrano grande dimestichezza con le atmosfere rarefatte e intime. E sebbene, e me ne rammarico, il testo alluda 'esclusivamente' a un incontro tra un uomo e una donna, ciò nonostante è talmente forte il senso ultimo della storia - è dall'amore che si nasce - che è possibile coglierne immediatamente l'universalità, al di là di ogni genere.

Carla

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