lunedì 5 settembre 2016

FAMMI UNA DOMANDA!


 SOLI, NELL'UNIVERSO


Dove sono tutti quanti? è un vero miracolo della divulgazione dedicata a ragazze e ragazzi, per diversi motivi: è uno dei pochi testi dedicati alla fascia d'età superiore ai dodici anni ed è, nello stesso tempo, un ottimo esempio di come si possa parlare con semplicità di argomenti complessi.
Per essere dei bravi divulgatori è utile attingere alla propria carriera di 'curiosi', nata magari fra un film di fantascienza e un romanzo. Ed è esattamente questo che fa Amedeo Balbi, astrofisico e valido divulgatore, con il giustificato mito di Piero Angela.
La sua curiosità infantile relativa alle stelle e ai loro misteri è legata alla vastità del cielo stellato, sicuramente, ma anche a più modeste immagini tratte da film che hanno immaginato la specie umana a confronto con altre civiltà, 'aliene', in particolare 2001. Odissea nello spazio, Spazio 1999 e Star Trek.
Spesso ho sostenuto che le vie attraverso le quali evolvono le curiosità infantili sono molteplici e non disdegnano un approccio che unisce realtà e fantasia, cognizioni e finzione; questo humus di domande apparentemente semplici è il fertile terreno di coltura su cui può crescere una predisposizione, un talento, una vocazione. Sicuramente cresce l'interesse per i diversi ambiti della conoscenza e, non ultimo, per i libri.
L'autore, dunque, ci conduce per mano attraverso le scoperte scientifiche che hanno ridimensionato l'immagine che avevamo del nostro ruolo nel mondo: dalla centralità aristotelico-tolemaica allo scoprirci persi nell'infinità del cosmo, il nostro pianeta non al centro dell'universo, ma un puntino fra tanti in cui, casualmente, ha avuto origine la vita. Scopriamo che il materiale di base della medesima è abbastanza frequente nel cosmo e potremmo per questo pensare che gli stessi processi possono essersi determinati anche altrove: ma se è così, dove sono tutti quanti?, che è poi la domanda paradossale posta da Enrico Fermi.
Ecco aprirsi il mondo delle esplorazioni spaziali, delle costosissime ricerche che tentano di dare una risposta assolutamente ipotetica a questa domanda cruciale; se dunque non siamo unici, anche nel senso filosofico, quante possibilità abbiamo di individuare altre forme di vita e dove, quanto lontane e quanto evolute.
Il libro, assolutamente gradevole, divertente nell'essere preciso e documentato, è ricco di riferimenti che consentono eventuali approfondimenti: una sorta di mappa celeste per orientarsi in un ambito complesso, come quello della cosmologia e dell'astrofisica, ma che nello stesso tempo risponde a domande elementari, proprio quelle che affollano la mente di bambini/e e ragazzi/e, anche se, bisogna dirlo, sono di più i quesiti che pone, le nuove domande, i territori sconosciuti che indica.
La vita aliena, che possiamo immaginare sulle lune di Saturno o ai confini della Via Lattea, ha riempito l'immaginazione di tantissimi lettori e lettrici nel momento di massimo successo della letteratura fantascientifica e il tema dell'alieno, dell'altro, diverso e/o minaccioso, è stato uno dei più frequenti nella produzione del secondo dopoguerra. Ma su questo tema tornerò presto, convinta come sono che quelle domande, quegli interrogativi siano ancora lì, magari proposti in termini diversi.
Buon viaggio nell'universo a frotte di lettori e lettrici decisi a muoversi ai confini della realtà.

Eleonora

“Dove sono tutti quanti?”, A. Balbi, Rizzoli 2016


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