FRA POTENTI ULULATI E MIAGOLII FESTOSI
Cani e
gatti sono spesso presenti in tante storie, più o meno di maniera,
mentre si perdono fra le pagine dei grandi atlanti naturalistici;
ecco un libro che rende loro giustizia, da poco pubblicato da
Editoriale Scienza: Cani & Gatti sotto la lente della scienza,
di Antonio Fischetti con le illustrazioni di Sébastien Mourrain.
L'autore,
un fisico e giornalista scientifico francese, compie un vero miracolo
perché finalmente ci racconta due dei più amati e frequentati
animali domestici con tutto il rigore delle discipline scientifiche
che ci consentono di conoscerli, partendo dalla zoologia e
dall'etologia.
Abbiamo di fronte un testo serio, anche se lo stile
semplice e ironico appiana tutte le possibili difficoltà. I giovani
lettori e lettrici, ma anche i genitori, scopriranno molti segreti
della vita canina e felina, nonché quelle che sembrano essere le
nuove frontiere della conoscenza.
Ma
veniamo al merito: se il processo di domesticazione del cane è
antichissimo e risale davvero alla notte dei tempi, prove della
presenza canina negli insediamenti umani risalgono da circa 15.000
anni fa. Nel lungo tempo trascorso si è evoluto il rapporto fra la
specie canis lupus e gli umani, forte della grande propensione
sociale che il cane eredita dal lupo. Fischetti descrive con rara
capacità di sintesi le forme della comunicazione canina, dal
linguaggio del corpo all'uso della voce, con la vasta gamma di versi
che ben conosciamo. Ne descrive le capacità sensoriali e
intellettive, indispensabili alla convivenza con noi umani.
Se il
cane non avesse un comportamento plastico, cioè non fosse capace di
imparare, non potrebbe essere educato o addestrato; studi
recentissimi hanno dimostrato quanto il cane sia 'empatico', cioè
capace di interpretare l'umore, le intenzioni, la volontà del
proprio 'umano'. Chiunque abbia un cane sa quanto si possa comunicare
con lui attraverso gli sguardi o i gesti, senza utilizzare la voce.
Fischetti svela alcune false credenze: il cane, per esempio, non ha
il comportamento sociale del lupo e non ne ha nemmeno la competenza
sociale. I branchi di cani randagi o rinselvatichiti non sono
strutturati come quelli dei lupi. Quanto poi ai cani mordaci, veniamo
a sapere che il record non è detenuto certo da pitbull e rottweiler,
ma dai cani di piccola taglia e dai labrador. Solo che quando un
pitbull morde...
E che
dire dell'altro amico a quattro zampe? Del mondo felino scopriamo
moltissime cose: del potere terapeutico, per gli umani, delle fusa e
delle coccole; del motivo per cui i gatti passano tanto tempo a
leccarsi; delle capacità funamboliche che spesso li mettono in
situazioni imbarazzanti: chi non ha visto gatti salire in luoghi
inaccessibili, senza riuscire poi a scendere? Molti dei comportamenti
descritti sono ben noti agli appassionati: la selettività nella
scelta del cibo, la rissosità amorosa, la promiscuità sessuale che
consente di sfornare cucciolate di padri diversi.
E poi la
constatazione, un po' frustrante, che ogni gatto ha un proprio
carattere, il più delle volte poco modificabile. Quanto alle
comunità feline, l'autore sottolinea come abbiano una motivazione
sostanzialmente utilitaristica, generata dall'attingere a un'unica
fonte di cibo; su questo in parte dissento, ho personalmente
constatato la presenza di maternage, cioè la condivisione
dell'allattamento e cura della prole da parte di gatte della stessa
comunità. Un comportamento decisamente sociale.
In
comune cani e gatti hanno la rovinosa esplosione di nuove razze,
spesso assurde, negli ultimi due secoli, segno dell'arroganza
infinita con cui noi umani affrontiamo il mondo naturale.
Ma
veniamo alle immagini di Sébastien Mourrain:
un testo così serio e circostanziato non poteva che essere
alleggerito dall'ironia delle immagini che lo accompagnano;
l'illustratore si diverte a sottolineare il lato buffo del rapporto
umano-canino o umano-felino, rendendo immediatamente comprensibili i
concetti espressi nel testo, ma anche deformandoli per ricavarne una
buffa scenetta. Come non riconoscere lo sguardo colpevole del cane o
l'atteggiamento aristocratico del gatto?
In
verità però, sappiamo ben poco dell'intelligenza degli animali e
meno che mai del loro mondo interiore, della percezione che loro
hanno del mondo umano. Come dice Frans de Waal nel suo ultimo libro:
Siamo così intelligenti da capire l'intelligenza animale?
Molto
da meditare, molto da imparare, per lettrici e lettori dai nove,
dieci anni in su.
Eleonora
“Cani
& gatti sotto la lente della scienza”, A. Fischetti e S.
Mourrain, Editoriale Scienza 2016
Nessun commento:
Posta un commento