mercoledì 19 ottobre 2016

FAMMI UNA DOMANDA!


FRA POTENTI ULULATI E MIAGOLII FESTOSI


Cani e gatti sono spesso presenti in tante storie, più o meno di maniera, mentre si perdono fra le pagine dei grandi atlanti naturalistici; ecco un libro che rende loro giustizia, da poco pubblicato da Editoriale Scienza: Cani & Gatti sotto la lente della scienza, di Antonio Fischetti con le illustrazioni di Sébastien Mourrain.
L'autore, un fisico e giornalista scientifico francese, compie un vero miracolo perché finalmente ci racconta due dei più amati e frequentati animali domestici con tutto il rigore delle discipline scientifiche che ci consentono di conoscerli, partendo dalla zoologia e dall'etologia.  


Abbiamo di fronte un testo serio, anche se lo stile semplice e ironico appiana tutte le possibili difficoltà. I giovani lettori e lettrici, ma anche i genitori, scopriranno molti segreti della vita canina e felina, nonché quelle che sembrano essere le nuove frontiere della conoscenza.
Ma veniamo al merito: se il processo di domesticazione del cane è antichissimo e risale davvero alla notte dei tempi, prove della presenza canina negli insediamenti umani risalgono da circa 15.000 anni fa. Nel lungo tempo trascorso si è evoluto il rapporto fra la specie canis lupus e gli umani, forte della grande propensione sociale che il cane eredita dal lupo. Fischetti descrive con rara capacità di sintesi le forme della comunicazione canina, dal linguaggio del corpo all'uso della voce, con la vasta gamma di versi che ben conosciamo. Ne descrive le capacità sensoriali e intellettive, indispensabili alla convivenza con noi umani. 


Se il cane non avesse un comportamento plastico, cioè non fosse capace di imparare, non potrebbe essere educato o addestrato; studi recentissimi hanno dimostrato quanto il cane sia 'empatico', cioè capace di interpretare l'umore, le intenzioni, la volontà del proprio 'umano'. Chiunque abbia un cane sa quanto si possa comunicare con lui attraverso gli sguardi o i gesti, senza utilizzare la voce. Fischetti svela alcune false credenze: il cane, per esempio, non ha il comportamento sociale del lupo e non ne ha nemmeno la competenza sociale. I branchi di cani randagi o rinselvatichiti non sono strutturati come quelli dei lupi. Quanto poi ai cani mordaci, veniamo a sapere che il record non è detenuto certo da pitbull e rottweiler, ma dai cani di piccola taglia e dai labrador. Solo che quando un pitbull morde...

E che dire dell'altro amico a quattro zampe? Del mondo felino scopriamo moltissime cose: del potere terapeutico, per gli umani, delle fusa e delle coccole; del motivo per cui i gatti passano tanto tempo a leccarsi; delle capacità funamboliche che spesso li mettono in situazioni imbarazzanti: chi non ha visto gatti salire in luoghi inaccessibili, senza riuscire poi a scendere? Molti dei comportamenti descritti sono ben noti agli appassionati: la selettività nella scelta del cibo, la rissosità amorosa, la promiscuità sessuale che consente di sfornare cucciolate di padri diversi. 



E poi la constatazione, un po' frustrante, che ogni gatto ha un proprio carattere, il più delle volte poco modificabile. Quanto alle comunità feline, l'autore sottolinea come abbiano una motivazione sostanzialmente utilitaristica, generata dall'attingere a un'unica fonte di cibo; su questo in parte dissento, ho personalmente constatato la presenza di maternage, cioè la condivisione dell'allattamento e cura della prole da parte di gatte della stessa comunità. Un comportamento decisamente sociale.
In comune cani e gatti hanno la rovinosa esplosione di nuove razze, spesso assurde, negli ultimi due secoli, segno dell'arroganza infinita con cui noi umani affrontiamo il mondo naturale.


Ma veniamo alle immagini di Sébastien Mourrain: un testo così serio e circostanziato non poteva che essere alleggerito dall'ironia delle immagini che lo accompagnano; l'illustratore si diverte a sottolineare il lato buffo del rapporto umano-canino o umano-felino, rendendo immediatamente comprensibili i concetti espressi nel testo, ma anche deformandoli per ricavarne una buffa scenetta. Come non riconoscere lo sguardo colpevole del cane o l'atteggiamento aristocratico del gatto?
In verità però, sappiamo ben poco dell'intelligenza degli animali e meno che mai del loro mondo interiore, della percezione che loro hanno del mondo umano. Come dice Frans de Waal nel suo ultimo libro: Siamo così intelligenti da capire l'intelligenza animale?
Molto da meditare, molto da imparare, per lettrici e lettori dai nove, dieci anni in su.

Eleonora

“Cani & gatti sotto la lente della scienza”, A. Fischetti e S. Mourrain, Editoriale Scienza 2016

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