lunedì 16 gennaio 2017

OLTRE IL CONFINE (libri dall'estero)


SE UN ORSO E UN BAMBINO UN GIORNO, CORRENDO...


The boy the bear the baron the bard (2004) è uno straordinario, pluripremiato albo illustrato senza parole, che dà il nome anche alla raccolta che comprende altre due storie, Midsummer night (2006) e The hero of the little street (2009). L'autore, Gregory Rogers, è stato un importante autore australiano, innamorato dell'epoca elisabettiana, del teatro di Shakespeare e della cultura, della musica, dell'arte del Rinascimento. E tutta questa passione si trasmette nelle strabilianti, surreali, esilaranti avventure che corrono da una tavola all'altra, restituendoci in allegria usi, costumi, storie, paesaggi di un'epoca passata. E' molto difficile rendere conto della trama, anche perché funziona essenzialmente come un canovaccio, che il lettore può arricchire prendendo spunto dalle immagini.


Cercando di sintetizzare, possiamo dire che storia comincia con un ragazzino londinese, dalla bella faccia rotonda, che inseguendo un pallone entra per sbaglio in un teatro cadente. E' proprio il Globe Theatre e the boy trova nei camerini fatiscenti dei costumi che non esita a indossare; quando esce nuovamente sul palcoscenico, si trova catapultato nel passato, nel bel mezzo di una rappresentazione, facendo infuriare il Bardo, cioè il divino Shakespeare. Comincia così un inseguimento a rotta di collo per le vie dell'antica Londra fino a incappare nella gabbia di un povero orso; ragazzino e orso fanno subito amicizia e proseguono la fuga insieme.


Nella fuga precipitosa, i due finiscono nella Torre di Londra, dove liberano dalle prigioni un emaciato barone. I due amici, fra una festa e una danza, si separano e l'orso se ne va su una barchetta lungo il Tamigi. Il ragazzo vuole ritrovare la strada di casa, ma incappa nuovamente nel Bardo e così ricomincia l'inseguimento che terminerà là dove è cominciato, nel Globe Theatre, riportando il protagonista al presente.
Ritroviamo l'intrepido orso nella storia successiva, esilarante omaggio al Sogno di una notte di mezza estate, dove niente è come sembra: l'orso è diventato più piccolo di un passerotto e il ragazzino gli viene incontro nella veste di un allegro folletto ed è in questa forma che prendono parte alla commedia, salvo separarsi nuovamente alla fine della storia.


Nella terza troviamo solo il bambino dalla faccia rotonda, in visita ad un museo in cui campeggia un quadro di Vermeer, la Donna seduta alla spinetta. Ed ecco il ragazzino entrarci dentro, cominciando ad esplorare la città di Deft insieme a un cagnolino. Nell'esplorazione salta fuori nuovamente il Bardo e così ricomincia l'inseguimento cominciato nella prima storia, solo che si aggiungono per via decine di cani di tutte le razze, che andranno ad allietare la gentile signora del quadro.
E' impossibile rendere l'idea della continua esplosione di trovate, di invenzioni narrative, con un'azione continua che passa di tavola in tavola, di pagina in pagina. L'autore passa da pagine fitte di vignette, a tavole che prendono tutta la pagina, con punti di vista audaci, dall'alto o dal basso, che danno la visione d'insieme.


Si possono raccontare storie con una trama articolata senza utilizzare una parola? Gregory Rogers dimostra quanto possa essere efficace una scelta di questo tipo. Non cala mai l'attenzione in un turbinare di azioni e colpi di scena, il tutto in un'atmosfera comica e surreale che non svilisce l'accurata ricostruzione storica, i dettagli accuratissimi, i colti riferimenti, anzi li rende fruibili anche ai bambini. Nello stesso tempo, proprio per la sua struttura, può diventare spunto per le invenzioni che il lettore o la lettrice vorranno introdurvi.
Un libro illustrato così originale, colto, ironico aspetta pazientemente che un illuminato editore italiano lo faccia conoscere ai nostri bambini. Nell'attesa, lo potete trovare nelle edizioni Allen & Unwin.

Eleonora

“The boy the bear the baron the bard and other dramatic tales”, G. Rogers, Allen & Unwin 2015


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