venerdì 10 febbraio 2017

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


IL FALEGNAME

Insieme con papà, Bruna Barros
Il Leone verde edizioni 2016


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni)

In un'officina un bambinetto tutto nero sta giocando con un videogioco mentre il suo papà, tutto nero anche lui,  in piedi al tavolo da lavoro sta studiando un progetto. Ha chiodi, sega e tavole di legno. 
E un bel metro a stecca giallo. 


Voltate le spalle, per prendere il legno, quel metro si anima e le sue due astine diventano improvvisamente le fauci spalancate di un serpente...
Di fronte a un serpente che ti sibila vicino, qualsiasi videogioco perde di interesse.
Ma quel metro, così giallo e così invitante e polimorfo, è una tentazione irresistibile.
Se piegato a dovere quel metro può diventare molte cose: una casa, un'automobile, un elefante e anche un albero sotto cui sedersi. E ogni volta il metro si allunga, magicamente le stecche aumentano per permettere al disegno inventato da quel bambino di esistere.


Fino ad arrivare a disegnare, segmento dopo segmento, una balena che dal suo sfiato comincia a spruzzare grandi gocce di acqua.
Dall'acqua che sale si può scappare in barca, remando, remando meglio se con papà... per andare più spediti basterebbe issare la vela.

Il metro a stecca è oggetto dalle grandi potenzialità se messo nelle mani giuste. E' una linea spezzata che disegna nello spazio. Disegna qualsiasi cosa sia capace di accettare lungo il suo profilo piccole fratture angolari, gli snodi.
Così accade che le mani giuste siano di quel bambino che forse si stava anche un po' annoiando, messo lì in un angolo.
Il gioco parte in solitario, ma subito diventa a due, un bambino e il suo papà, che decidono di fare assieme un bel salto nell'immaginazione.
Parecchie sono le cose da notare. Prima fra tutte, il silenzio delle parole che raccontano un dialogo affettuoso fatto di piccoli gesti significativi: il venirsi incontro di un piccolo con un grande. Una mano che si tende, una risata all'unisono, un braccio sulla spalle.
Ulteriore particolare che colpisce è lo stile del disegno: grafico, sintetico, che gode ne prendersi alcune libertà, nei tagli, nel moltiplicarsi del motivo della grande goccia o nella visione zenitale del tavolo da lavoro ingombro di tanti strumenti.


Cambia il colore, il giallo ocra trova nel blu il suo complementare e lo sguardo di chi legge ne gode.
La sostanza della storia risiede in una idea che conta su illustri antecedenti: in primo luogo il disegno dei propri desideri che si dipana dalla matita viola di Harold e diventa magicamente realtà. Un dei libri migliori sul potere dell'immaginazione, per mano del genio che fu Krocket Johnson. Altro nodo di senso la condivisione di un viaggio immaginario che sancisce la coincidenza di tragitto e di traguardo tra un bambino e il suo papà. 


Tutto questo raccontato con pochi gesti, poche pagine silenziose, ma di grande efficacia comunicativa, nella scelta cromatica, nella precisione del segno, nella imprevedibilità di un lessico ancora poco diffuso nei libri per i più piccoli che, negli ancora rari casi, si è sempre dimostrato perfettamente all'altezza di essere capito e apprezzato anche in mani più piccole.
In questa prospettiva è interessante il lavoro di ricerca che sta portando avanti Il leone verde che, per missione, ha quella di rivolgersi a un pubblico di lettori bebè.
Unico neo è la scelta del titolo italiano che ancora una volta conferma un inutile desiderio di essere capiti da tutti e a tutti i costi e subito, correndo il rischio di cadere nella didascalia. Il titolo originale O marceneiro, il falegname, avrebbe lasciato più ombra intorno al contenuto, cosa che di solito fa bene al libro: lo fa aprire per vedere cosa si nasconde dentro...



Carla

Noterella al margine. Io con il metro a stecca ci gioco tuttora.

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