IL CROCEVIA DEL DIAVOLO
Questa
sì, che è una storia piena di mistero: la nascita del blues, una
delle più importanti correnti musicali afroamericane, nel sud degli
Stati Uniti, dove migliaia di schiavi lavoravano nelle piantagioni di
cotone.
Questa
storia viene raccontata da Reno Brandoni, valente musicista, in Il
Re del blues, pubblicato da Curci young. Qui si narra come il
giovane Robert Johnson fosse particolarmente invidioso di un vecchio
suonatore di blues, Big Blind, cieco e molto grasso. Il blues era, ed
è, una forma di musica vocale e strumentale, con delle
caratteristiche tecniche particolari, le cui origini risalgono alle
musiche degli schiavi africani. E' l'espressione di uno stato d'animo
malinconico, cui fa riferimento anche il nome.
Bene,
il nostro Robert, non particolarmente abile nel suonare la chitarra,
per conquistare il cuore di una ragazza, si azzarda ad affermare che
per lei creerà la canzone blues più bella di tutte quelle composte
fino a quel momento. Corre da Big Blind in cerca di aiuto, ma
ovviamente il musicista gli oppone un rifiuto: non si può diventare
dei bravi chitarristi in quattro e quattr'otto. Ma il giovane e
ambizioso Robert sa che c'è un famoso crocevia dove è possibile
incontrare chi, in cambio di qualcosa di molto prezioso, può
risolvere tutti i problemi. E così, in una notte tenebrosa, si reca
a quell'incrocio e incontra l'inquietante personaggio, in cambio
dell'anima, gli concede di scrivere ventinove canzoni, le più belle
sentite fino a quel momento, e non una di più.
E così accade; ma
Robert si è dimenticato della sua ragazza e quando la incontra
nuovamente non resiste alla tentazione di scrivere, in suo onore, la
trentesima canzone, quella che gli dannerà l'anima.
Questa
leggenda del blues, che costruisce una sorta di mito di fondazione di
un genere musicale fortunatissimo, è così presente nella cultura
americana da fare capolino in molti romanzi, da Lansdale a Winslow.
Robert Johnson è realmente uno dei personaggi più significativi del
blues, autore di ventinove pezzi registrati all'epoca con mezzi di
fortuna e ripresi in seguito da moltissimi musicisti. Ed
effettivamente, Johnson morì molto giovane, a ventisette anni. Ce
n'è abbastanza da creare una leggenda.
Dunque
alla malinconica musica del delta del Mississippi è dedicato un
libro per ragazzi, un meritevole albo, illustrato da Chiara Di
Vivona, che spero colpisca l'immaginazione delle giovani lettrici e
lettori. Può ben essere lo spunto per raccontare un mondo, quello
degli schiavi delle piantagioni di cotone, e delle musiche che ne
hanno alleviato le sofferenze. Una musica talmente importante da
contaminare moltissimi generi musicali del secolo passato e del
presente. Una musica che ci trasporta altrove, a respirare atmosfere
lontane, piene di malinconia e di mistero.
Meritoria
l'iniziativa di parlare di un genere musicale oggi 'elitario', e di
allegare un cd con le performance dell'autore, che sottolineano i
diversi passaggi del libro.
Lettura
e ascolto coinvolgenti per bambine e bambini a partire dagli otto
anni.
Eleonora
“Il
Re del Blues”, R. Brandoni, Curci young 2017
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