PARLIAMO DI LIBERTA'
Arrivato
da poco in libreria, è andato subito in ristampa, annunciandosi come
un vero fenomeno editoriale: si tratta di Storie della buonanotte
per bambine ribelli, bel libro dedicato alla libertà femminile.
Il
progetto di Elena Favilli e Francesca Cavallo, che hanno costruito la
piattaforma Timbuktu Labs,
orientata a costruire una grande comunità di genitori progressisti,
il termine è loro e non è una parolaccia, ha dovuto faticare per
vedere la luce. Frutto di un fortunato crowdfunding negli Stati
Uniti, il progetto ha raccolto le biografie di cento donne che hanno
fatto la differenza, in contesti e in tempi diversissimi.
Dedicato
alle bambine, ma direi lettura universale che può aprire orizzonti
anche ai più riottosi, racconta con molta semplicità, in una pagina
ciascuna, le vite di donne straordinarie, dalle grandi scienziate,
alle regine che hanno segnato un'epoca, alle donne che hanno guidato
movimenti di trasformazione sociale. Ma oltre a queste storie di donne
pubbliche ci sono, e giustamente, storie di affermazione personale,
come quella di Alfonsina Strada, prima donna italiana a partecipare
al Giro d'Italia, storia ben raccontata anche da Tommaso Percivale;
quella di Amelia Earhart, aviatrice, Alek Wek, modella, Maria Callas,
cantante lirica, Grace Hopper, informatica, Margherita Hack,
astrofisica...
E tante
altre.
Ogni
biografia è accompagnata da un'immagine; i ritratti sono realizzati
da numerose illustratrici che rendono questo libro vario, colorato,
affiancando stili grafici e stili di vita, in una fotografia a tutto
tondo dell'universo femminile. Quello delle donne che ce l'hanno
fatta.
Verrebbe
voglia di citarle tutte, o quasi, anche quelle il cui operato è
stato ed è discutibile, perché il concetto di fondo, il messaggio
forte di questo libro, rivolto soprattutto alle bambine e alle
ragazze, è che le donne possono fare tutto. Non è questione di
coraggio e di battaglie all'arma bianca; si tratta di buttarsi alle
spalle i pregiudizi e di perseguire con determinazione i propri
obbiettivi, convinte di potercela fare.
Non
destini precostituiti, ma percorsi individuali liberi da
condizionamenti ideologici. Certo chi nasce povera in uno sperduto
paesino delle Ande o del Burkina Faso magari non potrà
realisticamente aspirare a cambiare il mondo; ma la propria vita, e
quella della sua comunità, sì.
In
piccolo, in grande, si può e si deve progettare la propria vita a
prescindere dal ruolo sociale che millenni di pregiudizi, e di
violenze, hanno costruito sulla pelle di generazioni di donne. Si può
fare.
Partiamo
da qui, da questa convinzione contro corrente, che ci conforta dopo
anni di svilimento dell'immagine femminile da parte di tanti soggetti
politici e 'culturali'. Se ne è tanto parlato, ne parlo spesso io
stessa che ho visto riemergere stereotipi sessisti che credevo
appartenere solo al passato. E' importante dare un messaggio di
fiducia nel futuro, proprio perché il presente è oscurato da
ambiguità e incertezze.
Confido,
e voglio farlo, nell'intelligenza delle donne e nella loro capacità
di resistere a tutto.
Eleonora
“Storie
della buonanotte per bambine ribelli”, E. Favilli e F. Cavallo,
Mondadori 2017
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