mercoledì 8 marzo 2017

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


PARLIAMO DI LIBERTA'


Arrivato da poco in libreria, è andato subito in ristampa, annunciandosi come un vero fenomeno editoriale: si tratta di Storie della buonanotte per bambine ribelli, bel libro dedicato alla libertà femminile.
Il progetto di Elena Favilli e Francesca Cavallo, che hanno costruito la piattaforma Timbuktu Labs, orientata a costruire una grande comunità di genitori progressisti, il termine è loro e non è una parolaccia, ha dovuto faticare per vedere la luce. Frutto di un fortunato crowdfunding negli Stati Uniti, il progetto ha raccolto le biografie di cento donne che hanno fatto la differenza, in contesti e in tempi diversissimi.


Dedicato alle bambine, ma direi lettura universale che può aprire orizzonti anche ai più riottosi, racconta con molta semplicità, in una pagina ciascuna, le vite di donne straordinarie, dalle grandi scienziate, alle regine che hanno segnato un'epoca, alle donne che hanno guidato movimenti di trasformazione sociale. Ma oltre a queste storie di donne pubbliche ci sono, e giustamente, storie di affermazione personale, come quella di Alfonsina Strada, prima donna italiana a partecipare al Giro d'Italia, storia ben raccontata anche da Tommaso Percivale; quella di Amelia Earhart, aviatrice, Alek Wek, modella, Maria Callas, cantante lirica, Grace Hopper, informatica, Margherita Hack, astrofisica...
E tante altre.


Ogni biografia è accompagnata da un'immagine; i ritratti sono realizzati da numerose illustratrici che rendono questo libro vario, colorato, affiancando stili grafici e stili di vita, in una fotografia a tutto tondo dell'universo femminile. Quello delle donne che ce l'hanno fatta.
Verrebbe voglia di citarle tutte, o quasi, anche quelle il cui operato è stato ed è discutibile, perché il concetto di fondo, il messaggio forte di questo libro, rivolto soprattutto alle bambine e alle ragazze, è che le donne possono fare tutto. Non è questione di coraggio e di battaglie all'arma bianca; si tratta di buttarsi alle spalle i pregiudizi e di perseguire con determinazione i propri obbiettivi, convinte di potercela fare.

Non destini precostituiti, ma percorsi individuali liberi da condizionamenti ideologici. Certo chi nasce povera in uno sperduto paesino delle Ande o del Burkina Faso magari non potrà realisticamente aspirare a cambiare il mondo; ma la propria vita, e quella della sua comunità, sì.
In piccolo, in grande, si può e si deve progettare la propria vita a prescindere dal ruolo sociale che millenni di pregiudizi, e di violenze, hanno costruito sulla pelle di generazioni di donne. Si può fare.
Partiamo da qui, da questa convinzione contro corrente, che ci conforta dopo anni di svilimento dell'immagine femminile da parte di tanti soggetti politici e 'culturali'. Se ne è tanto parlato, ne parlo spesso io stessa che ho visto riemergere stereotipi sessisti che credevo appartenere solo al passato. E' importante dare un messaggio di fiducia nel futuro, proprio perché il presente è oscurato da ambiguità e incertezze.


Confido, e voglio farlo, nell'intelligenza delle donne e nella loro capacità di resistere a tutto.

Eleonora

“Storie della buonanotte per bambine ribelli”, E. Favilli e F. Cavallo, Mondadori 2017


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