ODIO GLI INDIFFERENTI
E' da
tempo che mi interrogo sulla apparentemente inspiegabile 'perdita di
memoria' che segna la distanza fra noi e i ragazzi e le ragazze di
oggi. Alcuni aspetti della storia del secolo scorso sono sottolineati
con una certa ritualità, mentre altri sono del tutto ignorati.
Per
questo motivo sono andata a cercare fra gli scaffali della libreria
due libri per ragazzi che raccontano le vite di due personaggi
pubblici che hanno segnato la vita del nostro Paese.
Il
primo è E' Gramsci, ragazzi. Storia dell'uomo che odiava gli
indifferenti, di Massimo Lunardelli, pubblicato da Blu edizioni.
In poco meno di cento pagine vengono raccontate le vicende umane e
politiche di uno dei più grandi intellettuali del Novecento, i cui
testi sono stati a lungo passaggio obbligato per chi si definisse di
sinistra. Ma le generazioni nate poco dopo la guerra sentivano la
continuità con quella comunità di uomini e donne che aveva
costruito l'Italia repubblicana e democratica, di cui Gramsci era un
esponente irrinunciabile. Oggi questo patrimonio di storia e di idee
viene accantonato come un elegante cascame di un'epoca sepolta, in
cui esistevano ancora la 'destra' e la 'sinistra'. Se questo a me,
appartenente ad un altro secolo, provoca un brivido freddo, è
comunque necessario chiedersi perché e soprattutto che senso abbia
archiviare una figura così importante della nostra cultura. Leggere
della sua vita così piena di asprezza e di difficoltà, segnata da
una costante lotta contro le ingiustizie e le disparità; il tempo
percorso a Mosca, poi le persecuzioni, il carcere, la malattia; tutto
questo contribuisce a costruire l'immagine di un personaggio scomodo
per molti, perché ancorato alla propria incrollabile eticità. Al di
là del percorso politico, al di là di concetti complessi che certo
spaventerebbero molti lettori e lettrici, quello che emerge da questa
biografia è proprio la dimensione morale, quella che, di fronte al
lucido sguardo su una realtà fatta di ingiustizie, impone la
ribellione, un imperativo morale che non si piega alle convenienze
politiche.
Per
quanto distante nel tempo e nell'orientamento politico, mi è
sembrato di poter riconoscere lo stesso imperativo morale anche nella
ricostruzione, un po' romanzata, che Anselmo Roveda fa della vita di
Tina Anselmi, staffetta partigiana a diciotto anni, poi deputata
della Repubblica e, nel 1981, presidente della commissione
parlamentare sulla loggia massonica P2. Nel libro di Roveda,
ripubblicato quest'anno con alcune modifiche dall'editore Coccole
books, Tina, nome di battaglia Gabriella, assiste alle atrocità
perpetrate dalle truppe naziste e dai loro sodali repubblichini e
giovanissima si arruola nelle fila di una brigata partigiana
indipendente. E' un imperativo morale che la guida, quello che
costringe a sposare le sorti di una parte, costi quel che costi. Ed è
in coerenza con quei principi ispiratori e quei valori che guida
quella commissione parlamentare che mise a nudo l'intreccio profondo
fra politica, malaffare e gruppi di potere occulti. Passato? No,
presente e futuro prossimo, se solo si desse coerenza a quello che si
legge sui giornali.
La
nostra storia recente che spesso pensiamo solo attraversata da figure
mediocri al limite del grottesco, ha i suoi eroi; fra questi, i due
che ho maldestramente associato brillano per coerenza e per dirittura
morale. Sono state persone che non hanno voltato la testa dall'altra
parte, sono scese in campo, accettando il prezzo da pagare.
Abbiamo
ancora bisogno di questa coerenza, di questi principi etici, di
questo profondo senso di ribellione davanti alle ingiustizie e al
dolore? Basta guardarsi intorno, leggere i commenti 'social' alla
morte dei migranti in mare o di tre ragazzine nomadi dentro un camper
incendiato. Siamo vicini a un baratro, dove rischiamo di perdere il
senso della nostra stessa umanità. Noi, così civili, così
superiori ai 'diversi da noi'.
Spero
di non offendere lo spirito di Gramsci che si aggira nel bellissimo
cimitero acattolico di Roma, parafrasando una sua celebre frase, che
vorrei rivolgere ai giovani lettori e lettrici:
'Istruitevi,
perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza. Agitatevi,
perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo. Organizzatevi,
perché avremo bisogno di tutta la vostra forza'.
Eleonora
“E'
Gramsci, ragazzi. Breve storia dell'uomo che odiava gli
indifferenti”, M. Lunardelli, Blu edizioni 2017
“Una
partigiana di nome Tina”, A. Roveda con le illustrazioni di S.
Natalini, Coccole books 2017
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