PROBLEMI D'IDENTITA'
E'
sicuramente un periodo felice per i coccodrilli e i loro parenti
stretti, considerando quanto spesso siano comparsi recentemente nei
libri per bambini.
In
UFFA! Non sono un coccodrillo!(Mi chiamo Alfonso e sono un
alligatore!), scritto e illustrato da Delphine Perret,
l'apprezzata illustratrice di Lettere con pelo e piume,
abbiamo ancora una volta questi grossi, ingombranti e cattivissimi
rettili a reggere le fila di un albo divertente, tutto basato sugli
equivoci.
I
protagonisti sono Cesare, il coccodrillo, e il cugino Alfonso,
l'alligatore. Per chi non lo sapesse, alligatori e coccodrilli sono
cugini stretti, ma con alcune caratteristiche fisiche e
comportamentali differenti. E quasi tutti, come lamenta il povero
Alfonso, chiamano coccodrilli anche gli alligatori.
Dunque,
il nostro Alfonso, roso da questa crisi d'identità, va a trovare il
cugino, che gli rivela come la causa di questa confusione siano i
bambini della città di Nonsisadove.
I due,
dopo un rilassante bagno di fango, si mettono in cammino, con l'idea,
magari, di cogliere l'occasione per dare un assaggino a un bambino,
che ancora non hanno avuto la ventura di incontrare.
Trovano
presto la città e lì capitano in un classe di bambini molto
informati e combattivi: la bimba Giulietta mette ko Alfonso, e il
primo della classe, Giacomo, spiega a tutti come distinguere un
coccodrillo da un alligatore, grazie a un certo dente che spunta nel
sorriso del coccodrillo. Tutto finisce in festa e Cesare e Alfonso se
ne tornano a casa. Tutto bene? Giulietta scrive una lettera a
entrambi e scambia Alfonso, l'alligatore, per un caimano. Dense nubi
tempestose si addensano all'orizzonte, chissà, magari con banchetto
finale.
La
forza comica di questo albo illustrato sta tutta nei personaggi,
inesorabilmente cattivi, qualunque cosa facciano e comunque li si
voglia umanizzare, e nel paradosso di una cornice narrativa in cui
tutto sembra scorrere normalmente, se non fosse che tanta cattiveria
non può che fare capolino, qua e là. L'imperturbabilità della
bimba azzannata alla caviglia è il contraltare grottesco
dell'alligatore gourmet, che vuole mettere sotto i denti almeno un
pezzettino di bambina. Così come alla ferocia insopprimibile di
questi rettili, nella storia si affianca una umanissima delusione per
lo scarso peso attribuito alla propria specie. I dialoghi
sottolineano il lato surreale della storia, mentre le immagini, con
due colori, il verde e il rosa, a punteggiare il bianco e nero del
disegno, ci restituiscono l'idea di una assurda normalità.
Le
bambine e i bambini lettori si divertiranno proprio per questo, per
la prevedibilità di certe reazioni e per i piccoli colpi di teatro
che smentiscono il lieto fine, scontato e rassicurante.
Sono
questi dei meccanismi di sicuro successo fra lettori e lettrici, dai
cinque anni in poi, che apprezzino l'umorismo e il gusto delle
situazioni paradossali.
Eleonora
“UFFA!
Non sono un coccodrillo!(Mi chiamo Alfonso e sono un alligatore!)”,
D. Perret, La Margherita 2017
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