Al di là della serendipità
Incontri
disincontri, Jimmy Liao (trad. Silvia Torchio)
Terre di mezzo 2017
ILLUSTRATI
"Lei vive in un
vecchio edificio in una zona residenziale alla periferia della città.
Ogni volta che esce, non importa quale sia la destinazione, gira a
sinistra.
Lui vive in un
vecchio edificio, in una zona residenziale alla periferia della
città. Ogni volta che esce, non importa quale sia la destinazione,
gira a destra."
Due vite così
drammaticamente simmetriche rischiano di non trovare punti di
contatto.
Pur essendo vicini di casa, lui musicista, lei traduttrice,
conducono le loro solitarie esistenze nel parco, in bici o in
metropolitana, per strada. Non si incontrano mai. L'unica geometrica
possibilità è il vialetto circolare intorno alla fontana.
Solo lì,
i due si vedono e, in modo indelebile, si legano per poi
riallontanarsi. Non prima di aver fatto un giro sulla cosa più
circolare che ci sia: una giostra.
L'unico gancio che
hanno per ritrovarsi l'uno e l'altra è un numero di telefono scritto
a penna su un pezzetto di carta.
Quel giorno piove e la carta bagnata
scolorisce l'inchiostro e rende illeggibile il numero. Il gancio si rivela
inservibile. Ricomincia così questa estenuante lontananza che però
- a differenza dell'altra - porta con sé uno struggimento diverso
dato dal fatto che i due si sono incontrati e desiderati. In questa
circostanza la solitudine sembra pesare di più. E altrettanto di più
varrà il loro ritrovarsi, ancora una volta in un luogo in cui le
loro strade fanno una curva e le linee di nuovo convergono.
Ritrovatisi, la forza della nostalgia provata li fa decidere e salire
sullo stesso autobus verso un destino condiviso. Almeno per un po'.
Ancora prima di
iniziare, ad accogliere il lettore fa da sentinella il primo verso
della poesia Amore a prima vista della Szymborska.
Qui, un'allusione
all'incertezza che nei successivi versi della poetessa polacca, si
consolida in un assunto che sottoscriverei sempre: che ne sappiamo
noi del momento in cui il caso è diventato destino? Persuadiamoci
che ogni inizio non è altro che un seguito.
Sarebbe sufficiente
questo per scrivere un post. Intendo dire sul senso ultimo della
poesia della Szymborska. E su come Jimmy Liao gli vada dietro...
Tuttavia il libro di
Jimmy Liao potrebbe essere letto (ed è stato letto) superficialmente
e romanticamente come una ricerca del proprio pezzo 'mancante' (e
cito non a caso il Missing piece di Shel Silverstein). A me
pare invece che sia un libro che ha il suo punto di partenza, il suo
inizio, nell'ultima pagina e che quindi non è altro che un seguito
di molti eventi impastati di serendipità, di casualità, di
sfioramenti.
Se non mi sto
sbagliando, come per incanto, in Incontri disincontri prende
forma il verso finale di Amore a prima vista
Ogni
inizio infatti
è solo
un seguito
e il
libro degli eventi
è
sempre aperto a metà.
Pare che Jimmy Liao lo abbia inteso quasi alla lettera, questo verso,
mettendo una luce perennemente accesa sulla metà della pagina che
divide anche fisicamente le due storie parallele. La cucitura è un
confine naturale, talvolta un limite: Suzy Lee, e alcuni altri anche
prima di lei, lo hanno segnato come tale. Jimmy Liao lo usa per
tenere separate le due esistenze, come se lui fosse un burattinaio
nascosto che interpreta il caso.
Altrettanto consapevolmente questo confine lo fa valicare ai suoi
personaggi, prima con i soli sguardi, quindi con i corpi che lo
oltrepassano, nel preciso istante in cui decide di essere per loro
destino, deus ex machina del loro ritrovarsi.
Io direi quindi che, più di ogni altra cosa, la vera protagonista di
questa storia è la casualità. E se così è nascono spontanee tutte
quelle domande, che già nei versi si ritrovano, riguardo alla
fragilità e alla effimeratezza (??) dell'esistenza umana. Se si
conosce la storia umana di Jimmy Liao si comprende quando cara gli
possa essere questa questione.
Forse complice la presenza di un testo che accompagna il flusso delle
immagini, i due più assidui e fedeli sostenitori italiani della
grandezza di Jimmy Liao - Luca Ganzerla e Silvia Torchio che lo ha
tradotto - sono finalmente riusciti a trovare un editore che
assicurasse a questo autore taiwanese tutta la visibilità che
merita.
Evviva.
Si
sa, i libri senza parole in suolo italiano sono guardati con sospetto
da parte del pubblico dei più. Io non la penso così. E mi pare che
Incontri disincontri patisca invece
un poco della ridondanza delle parole rispetto alle immagini
(eccezion fatta per i cenni sul tempo che cambia che scandiscono un
ritmo interiore delle scrittura).
Cerco di spiegarmi: non sacrificherei neanche una illustrazione
perché mi paiono frutto di un equilibrato lessico visivo, mai
sovrabbondante. Al contrario, avverto il peso delle parole che,
talvolta, assumono il ruolo delle didascalie e come tali spesso le
considero superflue in un libro illustrato con tanta sapienza.
Il silenzio nei libri di Jimmy Liao è comunque pieno di voci.
Carla
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