martedì 20 giugno 2017

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LA 'LEGGERA' ROBUSTEZZA

Gli ottimisti muoiono prima, Susin Nielsen (trad. Claudia Valentini)
Il Castoro 2017


NARRATIVA PER GRANDI (dai 13 anni)

"'Non sono fatalista. Sono pessimista. È diverso.'
'E perché sei pessimista?'
'È solo buon senso. Mai sentito parlare della teoria darwiniana dell'evoluzione? Quella della sopravvivenza degli esseri più adatti? Ecco, i pessimisti sono i più adatti. Sono quelli che si tengono alla larga dalle tribù vicine e dagli adorabili cuccioli di leone.'"

Al contrario, gli ottimisti davanti a un cucciolo di leone, ignari del fatto che la madre può essere nei dintorni pronta a sbranarli vanno a fargli ghiri ghiri sotto il collo. E muoiono per essersi fidati, per essere stati ottimisti e incapaci di prevedere il peggio.
In tal modo Jacob, ottimista nonostante tutto, verifica la grande distanza che c'è tra lui e Petula, detta Tula, pessimista di calibro.
Qualcosa però li tiene insieme: entrambi sulle spalle hanno un macigno da portare. Petula, la morte della sorellina soffocata da un bottone che lei stessa aveva cucito sul suo costume da Max (nel paese dei mostri selvaggi), Jacob, la morte di un suo caro amico in un incidente di macchina: un ubriaco alla guida...
Il loro incontro avviene al corso di arteterapia che accoglie ragazzi e ragazze 'che faticano' a trovare una loro pace interiore. Con situazioni familiari anche molto diverse, e in evoluzione, i ragazzi del gruppo lentamente cominciano ad aprirsi l'uno con l'altra, cominciano a trovare forme insolite di comunicazione, mettono in condivisione alcune passioni che hanno: Jacob, per primo, l'amore per il cinema.
In questo modo anche le tante fobie di Tula sembrano andare in ombra. Complice l'amore per Jacob. Una pessimista si sta convertendo all'ottimismo e sta allentando lo stato di allerta. Ma attenzione...mai abbassare la guardia.

Potrebbe essere manicheo il ragionamento, ma davvero il mondo si può dividere in pessimisti e ottimisti ed è altrettanto vero che la loro lettura della realtà dà risultati molto distanti tra loro.
Petula ha scelto di trovare un po' di sollievo al complesso di colpa che la tortura ogni giorno, collezionando fobie e paranoie e trafiletti di giornale con disgrazie altrui. Sempre a mille è il suo bisogno di controllo e protezione nei confronti dei suoi cari e anche di se stessa (non per autodifendersi, ma per proteggere i genitori dalla perdita di una seconda figlia...). Una sorta di pena del contrappasso dantesca.
Al contrario Jacob opta per la rimozione, la cancellazione dello Jacob colpevole. Tenta, goffamente, di ripartire da zero. Per questo si affeziona e si spende per il gruppo, per questo si innamora di Tula: sono la sua nuova occasione ed essendo un ottimista pensa di potercela fare.
In mezzo a loro c'è la vita che scorre.
Una sorta di affresco corale, che fa da sfondo ai due poli opposti - quello positivo e quello negativo - che si attraggono e respingono come la fisica ci insegna, a seconda delle condizioni in cui si trovano.
Nielsen, molto convincente, non rinuncia alla sua vena ironica e costruisce con la consueta 'leggera robustezza' un terreno di incontro per i suoi lettori, chiamandoli a confrontarsi e a ragionare in totale scioltezza su problemi e questioni molto autentiche. Primo fra tutti il non poter fare 'macchina indietro' nella vita e di conseguenza la ricerca di una soluzione adattativa che permetta di sopravvivere a chi si sente responsabile del male procurato ad altri.
Organizza un intreccio complesso che le consente di mettere a fuoco e sotto gli occhi dei suoi lettori e lettrici una serie di variabili di comportamento, di seguirne le evoluzioni fino al momento di coglierne la maturazione completa.
E tutto accade in una sospensione di giudizio davvero meritevole.
Per chi legge è interessante e coinvolgente poter vedere i punti di partenza e i traguardi di quel gruppo di ragazzi e di quel pugno di adulti che li circondano.
Proprio grazie a questa narrazione senza pietismi o condanne, quasi asettica eppure emotivamente partecipata, è prevedibile che si creino tra chi legge schieramenti e prese di posizione, così come avviene per tutto il romanzo tra gli stessi personaggi.
Con tutto questo che costituisce evidentemente il nocciolo di senso dell'intero romanzo, si intreccia, come potrebbe essere in una stoffa che si voglia impreziosire, un filo d'oro, rappresentato dalla sequenza di citazioni cinematografiche, letterarie e musicali (le tre passioni principali che danno nerbo alla storia) di cui il libro è farcito. 

Carla

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