lunedì 26 giugno 2017

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

PARTIRE CON IL PIEDE GIUSTO

A piede libero, Mirco Zilio, Giacomo Agnello Modica
Uovonero Edizioni 2017



ILLUSTRATI PER GRANDI (dagli 11 anni)

"Un giorno, di punto in bianco, Piede Sinistro si mise in marcia e, poiché Piede Destro si rifiutava di tenere il suo stesso passo, Piede Sinistro non lo aspettò.
Improvvisamente si sentì libero. Poteva camminare veloce quanto voleva! E andare dove voleva, senza che quell'altro protestasse."


Tutto comincia con un distacco che deriva da due diversi modi di intendere la vita: uno dei due ama quella sedentaria, l'altro non vede l'ora di andare in giro. Nonostante l'oggettiva difficoltà di dividersi, ma siamo in una bolla immaginaria dove tutto è possibile, le due gambe con i relativi piedi si dividono. Si presume uno resti sul divano, mentre l'altro comincia la sua esplorazione del mondo. Caso unico, non passa inosservato, ma riesce comunque a soddisfare la sua curiosità e raggiunge i luoghi convenzionalmente più irraggiungibili: dall'Himalaya ai Caraibi, passando per Roma e per Parigi, ovviamente. Come spesso accade, però, la nostalgia di casa e del suo compagno o 'fratello' di corpo, lo riportano indietro. La sorpresa sta nel fatto che ad aspettarlo a casa c'è solo una scatola con la metà del loro antico corredo comune: le scarpe e i calzini sinistri, ricordi di una vita di coppia che - ad evidenza - non esiste più. Non resta che rimettersi in cammino e trovare in qualcun altro una compagnia. Ma in un mondo di 'piedi' accoppiati, convenzionalmente destri e sinistri sempre assieme, non è facile trovare la propria anima gemella. 


Eppure c'è. Sinistra, naturalmente. E arriva anche per questa insolita coppia di gambe il tempo del divano, il tempo della condivisione di un pezzo di strada, fermi o in cammino, non fa differenza.

Curiosa storiellina surreale (sarebbe piaciuta ai Surrealisti?) che nasconde, ma neanche tanto, un argomento interessante da mettere sul tavolo e da discutere con ragazzi ai quali cominciano a spuntare i peli sulle gambe e con ragazze che cominciano ad accorgersene, di questi peli in più...
Quei ragazzi e ragazze a cui le parola libertà e identità, cominciano a fare effetto.
Senza volerne negare la lettura ai più piccoli che di tutta la storia forse apprezzeranno il lato assurdo, e sperando che, en passant, cominicino così a coltivare in loro, magari inconsapevolmente, il seme dell'autodeterminazione della propria esistenza, A piede libero mi pare un libro adatto a chi si affaccia all'adolescenza.


Sembra confermarlo il tipo di disegno, l'immaginario a cui si allude con scarpe da tennis usurate, incontri con babbucce magrebine che lasciano intuire incroci di culture che si verificano di solito un po' più avanti rispetto agli anni delle elementari...
La libertà di poter scegliere chi si è, cosa fare e con chi fare pezzi di strada sono questioni direi nodali per tutti coloro che hanno in sé la voglia di camminare sulle proprie gambe. E se queste gambe sono due sinistre, io tra l'altro sono anche mancina, non dovrebbe fare differenza. Il condizionale nasce dalla constatazione che non mi pare che in questo paese si sia al di là del guado, del pregiudizio, verso una normalità fatta di tante sfumature differenti. E allora ben venga l'opportunità di poterne parlare attraverso un libro, zona franca per definizione, che lascia alla riflessione la giusta distanza e uno 'spazio di manovra' maggiore.
Per questa ragione mi sarebbe piaciuto un pizzico di coraggio in più da parte di Mirco Zilio nel non sentirsi obbligato a spiegare al lettore, in erba o più maturo che sia, per filo e per segno che forse non esistono piedi giusti e che di piedi ne esistono di ogni sorta...
Pazienza, si tratta comunque di peccato veniale. E d'altronde è una modalità nostrana piuttosto consueta quella di sentire il bisogno di didascalizzare ogni passaggio.


Al contrario, sottoscrivo e vorrei far sottoscrivere a tutti i ragazzotti e ragazzotte, a cui questo libro si potrebbe leggere, la frase conclusiva: cercare la propria strada, e soprattutto, non aver paura di trovarla, con accanto un piede 'adatto'.
Giovanissimo Giacomo Agnello Modica, al suo secondo libro, contribuisce fortemente a conferire una cifra a questo libro. Da un lato gli deve essere riconosciuta un'abilità nell'aver saputo trovare la soluzione al problema della gamba che gira da sola senza finire nella caricatura, dall'altro nell'aver fatto scelte in autonomia laddove il testo taceva, offrendogli così occasioni di creare.
Per rimanere in tema, direi che i piedi del giovane allievo di Emiliano Ponzi a Mimaster di Milano hanno davanti ancora un po' di strada da percorrere: dal punto di vista della composizione della pagina e sotto il profilo dell'immaginario cui attinge, ma è sulla buona strada e partito con il piede giusto.

Carla


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