CATTIVI E PIU' CATTIVI
Il
protagonista è, appunto, Giona, uno squalo meccanico ed ex stella
del cinema, protagonista di una serie di film horror, e qui ogni
riferimento è assolutamente voluto. Insieme ad altri protagonisti,
di metallo e plastica, di numerosi film, passa il suo tempo
terrorizzando gli annoiati spettatori di un parco di divertimento a
tema, MonsterLand.
Ma i
suoi ingranaggi sono ormai deteriorati e il cinico proprietario del
parco lo vuole impietosamente rottamare. A salvarlo ci pensa l'amico
Grogzilla che, incurante del pericolo lo porta fino al mare. La nuova
vita di Giona, mosso dal desiderio del tutto irrazionale di trovare
la sua mamma, è piena di insidie. Convinto di fare la cosa giusta,
si presenta di fronte a una spiaggia turistica, terrorizzando tutti
i presenti.
In questa occasione incontra quello che sarà un nuovo
decisivo amico, Loopy, un pinguino saltarocce, ma soprattutto scatena
una spietata caccia allo squalo, cui partecipa un losco, ributtante
individuo, di nome Grisby, ex lupo di mare con una scimmia male
impagliata sulla spalla.
Tutto
sembra volgere al peggio, quando una balena dalla memoria lunga
consiglia ai due malconci fuggitivi di cercare in Antartide una certa
fata dai capelli turchini, che potrà realizzare al meglio, forse, il
desiderio di quel cuore puro, assolutamente metaforico, di un
pescecane finto.
Come lo
Yark, anche Giona, nel suo incarnare la 'cattiveria' di un predatore,
risulta molto più onesto di tutti i benpensanti che gli danno la
caccia, la cui vita è infarcita di molteplici crudeltà. Ma qui il
discorso dell'autore, affiancato dai disegni di Paul Mager, si fa più
complicato: non si tratta solo di provare simpatia per un personaggio
teoricamente 'cattivo', come per altro spesso accade. Si tratta di
ribaltare il punto di vista, guardando al genere umano per quello che
sta dimostrando di essere. Un crudele sistematico distruttore di
natura e di vite. Ma Santini si guarda bene dal farci una predica: il
suo linguaggio è comico, grottesco, eccessivo, ti strappa una risata
anche quando racconta qualcosa di orribile. C'è amarezza e
disincanto nel suo sguardo sul mondo, ma c'è anche la risata
liberatoria che accompagna la rivincita dei reietti, dei 'mostri' cui
la civiltà dà la caccia pur considerandoli eticamente
indispensabili.
Giona
è sicuramente una storia più complessa rispetto a Lo Yark,
densa di riferimenti cinematografici e di riflessioni pungenti su ciò
che siamo; ma non è mai pedante, anzi, l'autore irride con una vena
quasi goliardica all'ipocrisia del perbenismo dominante.
E' una
lettura a più livelli, che risulta divertente a partire dai dieci
anni, ma che può suscitare interessanti questioni in quei ragazzi e
quelle ragazze che cominciano a farsi domande più serie su chi è
davvero cattivo, anzi direi sulla natura stessa della cattiveria.
Bene ha
fatto l'editore Officina Libraria che con il suo marchio LO ha
portato in Italia due storie, che presto, a quanto pare, diventeranno
anche film e che, credo, rimarranno ben impresse nella memoria di
lettori e lettrici.
Eleonora
“Giona.
Lo squalo meccanico”, B. Santini, Officina Libraria 2017
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