lunedì 17 luglio 2017

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


CATTIVI E PIU' CATTIVI



E' indiscutibile che un Carcharodon carcharias, ovvero grande squalo bianco, appartenga alla categoria dei cattivi. Talmente tanto da incarnare, nel nostro immaginario, il super predatore alla cui vista un essere umano non può che impietrire dalla paura. Ma Bertrand Santini, geniale autore de Lo Yark, nel suo nuovo libro, Giona. Lo squalo meccanico, ci suggerisce una diversa riflessione.
Il protagonista è, appunto, Giona, uno squalo meccanico ed ex stella del cinema, protagonista di una serie di film horror, e qui ogni riferimento è assolutamente voluto. Insieme ad altri protagonisti, di metallo e plastica, di numerosi film, passa il suo tempo terrorizzando gli annoiati spettatori di un parco di divertimento a tema, MonsterLand.
Ma i suoi ingranaggi sono ormai deteriorati e il cinico proprietario del parco lo vuole impietosamente rottamare. A salvarlo ci pensa l'amico Grogzilla che, incurante del pericolo lo porta fino al mare. La nuova vita di Giona, mosso dal desiderio del tutto irrazionale di trovare la sua mamma, è piena di insidie. Convinto di fare la cosa giusta, si presenta di fronte a una spiaggia turistica, terrorizzando tutti i presenti. 


In questa occasione incontra quello che sarà un nuovo decisivo amico, Loopy, un pinguino saltarocce, ma soprattutto scatena una spietata caccia allo squalo, cui partecipa un losco, ributtante individuo, di nome Grisby, ex lupo di mare con una scimmia male impagliata sulla spalla.
Tutto sembra volgere al peggio, quando una balena dalla memoria lunga consiglia ai due malconci fuggitivi di cercare in Antartide una certa fata dai capelli turchini, che potrà realizzare al meglio, forse, il desiderio di quel cuore puro, assolutamente metaforico, di un pescecane finto.
Come lo Yark, anche Giona, nel suo incarnare la 'cattiveria' di un predatore, risulta molto più onesto di tutti i benpensanti che gli danno la caccia, la cui vita è infarcita di molteplici crudeltà. Ma qui il discorso dell'autore, affiancato dai disegni di Paul Mager, si fa più complicato: non si tratta solo di provare simpatia per un personaggio teoricamente 'cattivo', come per altro spesso accade. Si tratta di ribaltare il punto di vista, guardando al genere umano per quello che sta dimostrando di essere. Un crudele sistematico distruttore di natura e di vite. Ma Santini si guarda bene dal farci una predica: il suo linguaggio è comico, grottesco, eccessivo, ti strappa una risata anche quando racconta qualcosa di orribile. C'è amarezza e disincanto nel suo sguardo sul mondo, ma c'è anche la risata liberatoria che accompagna la rivincita dei reietti, dei 'mostri' cui la civiltà dà la caccia pur considerandoli eticamente indispensabili.


Giona è sicuramente una storia più complessa rispetto a Lo Yark, densa di riferimenti cinematografici e di riflessioni pungenti su ciò che siamo; ma non è mai pedante, anzi, l'autore irride con una vena quasi goliardica all'ipocrisia del perbenismo dominante.
E' una lettura a più livelli, che risulta divertente a partire dai dieci anni, ma che può suscitare interessanti questioni in quei ragazzi e quelle ragazze che cominciano a farsi domande più serie su chi è davvero cattivo, anzi direi sulla natura stessa della cattiveria.
Bene ha fatto l'editore Officina Libraria che con il suo marchio LO ha portato in Italia due storie, che presto, a quanto pare, diventeranno anche film e che, credo, rimarranno ben impresse nella memoria di lettori e lettrici.



Eleonora

“Giona. Lo squalo meccanico”, B. Santini, Officina Libraria 2017



Nessun commento:

Posta un commento