LA TORTA DI PANE VECCHIO
Sono cresciuta con alcune certezze:
una, che il pane ancorché vecchio e duro non vada mai buttato. Tanto
mi deve aver colpito questo diktat impartitomi nell'infanzia che io,
a tutt'oggi, del pane non butto nulla. Delle fette avanzate faccio
pan grattato, conservo tutti i cupizzi delle mie pagnotte,
distribuisco equamente le briciole tra piccioni sul davanzale di
sinistra e merli e passeri nella vaschetta del terrazzo a destra. Dei
cupizzi in particolare, per durezza, faccio elargizione alla scrofa
Elena (di troia), che appartiene a Clara, la signora che vende le
verdure al mercato.
Adesso però ad Elena arriva più poco,
perché ho scoperto questa torta qua.
E la ricetta arriva da un altro pezzo
della mia infanzia, Il cucchiaio d'argento, libro che non poteva
mancare nelle case delle signore. Il mio, o meglio quello di mia
madre, Mallalla, data 1962, con dedica che segna un'epoca.
Ingredienti
200 gr di pane raffermo
2 bicchieri di latte
1 cucchiaio di farina
5 gr di lievito
100 gr di zucchero
2 tuorli
un pizzico di sale
la buccia grattugiata di un limone e/o
di una arancia
uvetta
burro e pan grattato
Fate a pezzetti il pane quindi mettelo
in una ciotola capiente e versatevi sopra il latte. Lasciatelo
riposare fino a che tutti i pezzi non si siano ammorbiditi. Se c'è
molto latte avanzato, scolatelo altrimenti versate il tutto in un
frullatore e frullate fino a che non otterrete un composto morbido e
vellutato. Riversate il tutto nel ciotolone di prima e aggiungete la
farina setacciata con il lievito, lo zucchero e le uova. A questo
punto aggiungete le uvette e la buccia grattugiata di limone e/o
arancia. Abbondate di quest'ultima.
Avrete ottenuto un impasto ben liquido
che verserete in una teglia rigorosamente angolare che avrete prima
imburrato e cosparso di pan grattato. Lo spessore dell'impasto deve
essere alto al massimo un dito.
Infornate a 160° e fate cuocere per 50
minuti, cioè fino a che non comincia a colorirsi.
Una volta freddata, cospargetela di
zucchero semolato (non a velo).
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